Al grido di «vergogna» duemila girotondini assediano Montecitorio

Al grido di «vergogna» duemila girotondini assediano Montecitorio E I PARLAMENTARI DEL CENTROSINISTRA ESCONO DALL'AULA Al grido di «vergogna» duemila girotondini assediano Montecitorio Lanciati palloncini con la citazione degli articoli della Costituzione «violati dalle leggi del berlusconismo: 11 ; 21,33,101 ». Momenti di tensione: insulti, fischi e sputi nei confronti di Gustavo Selva Filippo Ceccarelli E sulla piazza, intanto: «Ver-gognal Ver-go-gna!». Piazza Montecitorio attraversata dalle transenne, l'obelisco di Psammetico n a fare da cortina archeologico-divisoria, da una parte i poliziotti e il vuoto, dall'altro un pieno di folla accaldata, appiccicosa. Folla anche livida, perché il girotondo è ormai solo un modo di dire, e i palloncini bianchi, rossi e verdi non trasmettono alcun intento ludico o gioioso. «Bu-ffo-ne! Bu-ffo-ne!». E' ima piazza che come ogni piazza mette anche un po' di paura. In pratica costringe i deputati dell'opposizio.ne a farsi opposizione più visibile, più netta. Duemila persone, a occhio, molti anziani, moltissime donne. Voci roche, tutto un gesticolare esasperato dal caldo. Insulti;-fischi e muggiti a Mario Pescante, che passa da quelle parti. Insulti, fischi, sputi e una certa minacciosa pressione verso l'onorevole Gustavo Selva, che salito in piedi su un motorino per un attimo sembra raccogliere la sfida. I deputati dell'Ulivo cercano di fare da pacieri. Sono le nove e mezzo di sera, è calato ormai il buio. Ventagli e foglietti, fin dal pomeriggio, a fare vento. I soliti cartelloni a pennarello e i fogli A4 a stampante contro le «leggi-vergogna». Barlumi di stralunata iconografia antiberlusconiana. Specie di fumetti, si vede il Cavaliere trascinato via dai carabinieri come Pinocchio. Nuvoletta: «Veronica, ho gli incubi». Su un cartellone - aggiornatissimo c'è la foto segnaletica di Wanna Marchi, quella di Baffo, l'imbonitore asmatico arrestato l'altroieri, e poi il presidente del Consigho. Sotto la scritta: «Il rischioso mestiere della televendita». La coreografia, o meglio il suo dispiegamento simbolico-rituale del girotondo s'intensifica e culmina con il lancio dei palloncini (marca «Quality ballons») nel cielo opaco che sovrasta la Camera dei deputati. Ne ha gonfiati un centinaio Silvia Bonucci, una delle amazzoni del girotondismo, maneggiando con qualche perizia il bombolone dell'elio (70 euro d'affitto). Ipalloncini salgono lentamente, con moto quasi ipnotico, e ci si sorprende a inseguirli mentre svolazzano là sopra il tetto del palazzo dove si stabiliscono le norme della convivenza civile. Ogni palloncino corrisponde a un articolo della Costituzione violata dalle leggi del berlusconismo: articolo 11 (guerra), articolo 21 (libertà di stampa), articolo 33 (scuola), articolo 101 (magistratura). Ogni articolo viene letto da Marina Astrologo, nel ruolo di conduttrice del girotondo. Pacata, ma risoluta. Attacca: «Questa è l'ennesima e la più vergognosa delle leggi-vergogna». Poi è volta di Flores d'Arcais che si dice «esterrefatto» che una legge «mille volte più grave della Girami» abbia incontrato una opposizione «mille volte più debole». La gente approva, inveisce. Ce n'è anche per Ciampi, che non si sa come possa firmare «un'oscenità del genere». Niente palco, niente video, niente bandiere, solo un microfono volante, a ridosso del palazzo all'angolo di via della Colonna Antonina, là dove si stampava la Velina di Orefice. E' lì intomo che s'è venuto a creare un grumo umano di andane e anziani signori piuttosto intransigenti, una specie di fossa dei leoni. All'inizio, per i deputati della sinistra che fanno la spola con il Palazzo non tira un'aria tranquilla. Se la cava il verde Cento; parla Dalla Chiesa, che pure si è battuto, ma lo interrompono più volte. Si vede la Melandri, interviene il ds Calzolaio: «Fuori! Venite fuori» gli gridano. Moretti placa un po' le acque. Pallido appello all'unità. Invito a considerare che una possibile vittoria nel 2006 non debba avvenire sulle «macerie». Ma per l'oggi: lode alla Boccassini. «Il-da! Il-da!» rumoreggiano i girotondini. E' la piazza che impone ai deputati del centrosinistra la questione dell'uscita dall'aula. Il clima li spin¬ ge ad alzare i toni. Arriva Giovanni Berlinguer: ((Berlusconi è im prevaricatore e assesterà altri colpi». Prende il microfono Lidia Bavera: «Guardate, è qualcosa di peggio di un buffone, i buffoni hanno ima loro dignità. Noi siamo stanchi di doverci occupare delle sue czzt. Ci sono cose più importanti». Arriva Giovanni Bachelet, epoiFranceschini, subissato dalle interruzioni: «Che ce stai afa lì dentro?». Ecco Rosi Bindi: ((Abbiamo toccato il fondo». E poi Gloria Buffo: ((Hanno dato una frase di Berlusconi alla maturità e stasera andrà in onda alla Rai il prèmio Giorgio Almirahte». C'è pure un girotondista sardo che denuncia una questione di scorie trasportate dal continente nell'isola, ma sostiene anche che i sardi non possono avvicinarsi alle proprietà del Cavahere: «Mettetegli le scorie nella villa» suggerisce qualcuno. Si canta Bella ciao. Ogni tanto si sente bum, perché scoppia qualche palloncino. Il lancio finale e genera¬ le avviene al suono e al canto di Viva l'Italia di De Gregori. «Mi raccomando - aveva spiegato poco prima Silvia Bonucci - alla frase "Viva l'Italia che resiste"». Ma questo non significa che tutto è perduto, ((perché i palloncini si allontanano un po' e poi ritorneranno». «Sì commenta una ragazza un po' agitatella - come mattonate sulla testa di Berlusconi». Arriverà pure Fassino. C'è chi l'abbraccia. La piazza è pur sempre la piazza. E l'informazione Rai è pure in sciopero. La manifestazione di Ieri dei girotondi davanti alla Camera

Luoghi citati: Italia