Bossi contro tutti: «I clandestini vanno fermati» di Amedeo La Mattina

Bossi contro tutti: «I clandestini vanno fermati» L'OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI DEL SENATUR Bossi contro tutti: «I clandestini vanno fermati» Martino ribatte: La Marina non userà la forza Amedeo La Mattina ROMA Umberto Bossi tiene duro. «Io sono fermo come una roccia; le rifonne vanno fatte e i clandestini vanno fermati, questi sono i patti elettorali», spiega, nonostante la linea del «rombo del cannone» non trovi sponde nella Casa delle libertà. Il Senatur non cede al «pietismo» di chi si emoziona per l'ultimo naufragio nel Canale di Sicilia, per i corpi recuperati in mare dalla guardia costiera. Lui tira dritto. Non teme di rimanere isolato in vista della verifica di governo, di entrare in rotta di collisione con gli alleati, proprio con quei ministri che dovrebbero usare le «anni» per bloccare i clandestini e rimandarli indietro con le buone o con le cattive. Quei ministri che invece lo contestano pubblicamente. «Sono un ministro dei diritti civili, non di polizia», ha.detto in un'intervista a «La Stampa» il responsabile degli Interni Giuseppe Pisanu. La Marina Militare non userà la forza per contrastare l'immigrazione clandestina, ha aggiunto il ministro della Difesa Antonio Martino, secondo il quale «i compiti della Marina sono quelli di monitoraggio nelle acque intemazionali». Dunque, niente uso della forza. «Assolutamente no - è la tesi del ministro della Difesa - perchè esistono le norme del diritto intemazionale, la legge del mare, alle quali la Marina deve sottostare come tutte le Marine del mondo». Infine, una stoccata ironica sulle cannonnate di Bossi: «Un po' di rumore politico, che non fa mai male...». Le parole di Pisanu e Martino sono un chiaro segnale che viene da Forza Italia; interpretano anche l'umore dell'Udo e di gran parte di An; rendono l'idea del clima nella maggioranza in vista della verifica di governo, sempre che una verifica si faccia (intanto domani si dovrebbe tenere il faccia a faccia tra Berlusconi e Fini). Le parole dei due ministri hanno irritato molto il Carroccio, al punto che a Roberto Calderoli Martino e Pisanu fanno venire in mente «quelli che vorrebbero fare i medici, ma svengono alla vista del sangue». Insomma, altro che un rumore politico, quello della Lega, replica il ministro della Giustizia Roberto Castelli («i clandestini sono un grave problema»). Il quale si è perfino lanciato in un excursus storico per spiegare che nella Prima guerra mondiale 600 mila italiani sono morti per difendere il suolo italiano; «Del frutto del loro sacrificio godiamo noi, i loro-nipoti. Invece oggi, snervati dall'eccessivo benessere, dalla mancanza di ideali e dal pensiero unico del falso pietismo, non siamo neanche in grado di fermare non dico un nemico potente, ma un esercito formato da inermi, non per questo però meno pericoloso». L'opposizione chiede le dimissioni di Bossi (ieri è stata la diessina Livia Turco a chiederle); r«Osservatore Romano» è rimasto «allibito» dalle dichiarazioni del leader della Lega che non comprende il «dramma epocale» dell'immigrazione; il ministro di An delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno, lo invita ad un maggiore rispetto per la persona umana. Ma lui rimane fermo come una «roccia», perchè la gente non vuole milioni di clandestini; «Basta andare in giro per strada a sentire che cosa ne pensano i cittadini», è il suo consiglio agli alleati. Certo, un leader deve moderare, ammette Bossi, «ma un leader non deve neppure tradire il popolo, deve essere capace di far entrare un po' di voce del popolo dalle finestre del Palazzo. Ecco perchè ogni tanto la voce deve essere alzata». «Per fortuna - è il ragionamento Bossi - non ho mai voluto né voglio far carriera. Ho deciso di farevil ministro non come fine ma come mezzo. E allora ogni tanto mi dimentico, volutamente, che un leader deve essere moderato e la voce la alzo, eccome, per conto del popolo». Verifica di governo? Ma quale verifica... Per Bossi sono cose che scrivono i giornali, l'unica verifica è fare le riforme; «Non si può far finta di farle e invece tirare avanti. Penso proprio che Berlusconi non possa permettersi di non farle. D'altra parte lui deve temere il giudizio della gente, che lo giudicherà proprio su questo punto». E di immigrazione si parlerà anche al verticie Uè di Salonicco. Anzi, annuncia il ministro degli Esteri, Franco Erattini, sarà il primo tema affrontato fin dalla sessione inaugurale di giovedì. E' stata ima specifica richiesta dell' Italia al premier greco Simitis, che ieri si trovava in Italia. L'immigrazione, ha sostenuto Frattini, è «un tema strategico a cui guardiamo per garantire l'integra¬ zione tra i popoli, ma è inammissibile la tolleranza nei confronti degli scafisti che c'è stata in passato». Proprio a questo proposito ieri la commissione Giustizia della Camera ha dato il primo via libera al ddl sulla tratta delle persone e sulla riduzione in schiavitù. Un giro di vite contro i mercanti di esseri umani che rischieranno sanzioni fino a 20 anni di carcere. IflaODEi^ll SCHIAVI PROVENIENZA fi DEI CLANDESTINI i * Egitto 5 p « Libia . -y? * Turchia v^ » Kurdistan C^A » Iran ) ' Pakistan 5 ; » Sri Lanka h/'M] -/'Wr- ALGERIA S -1»-® LE VECCHIE ROTTE -►» LE NUOVE ROTTE EGITTO ngruppodiimmigratiinuncentrodiraccolta