Salvato da due «angeli»

Salvato da due «angeli» ROBASSOMERO: GLI PRATICANO UN MASSAGGIO CHE HA RIAVVIATO IL CUORE Salvato da due «angeli» Motociclista ferito in un incidente stradale ROBASSOMERO Il suo cuore si era fermato dopo un tremendo incidente e loro sono riusciti a farlo ripartire dopo un lungo massaggio cardiaco. Gli angeli custodi di Marcello Marineddu, un centauro di Monasterolo di Cafasse, sono un medico e una volontaria della Croce Rossa delle Valli di Lanzo. Il destino ha voluto che entrambi percorressero la direttissima della Mandria al momento dello scontro tra una moto e una macchina. Quando hanno visto un uomo steso a terra sono scesi a soccorrerlo: «E che altro potevamo fare?», dicono. Dottore e crocerossina non vogliono comparire con i loro nomi: «Sarebbe contro l'etica del volontariato, fermarci e aiutare chi ne aveva bisogno era solo il nostro dovere, è andato tutto bene, meno male». L'incidente è avvenuto l'altro giomo alle intorno alle 21, al chilometro 13 della strada provinciale numero 1, praticamente all'altezza dell'entrata della tenuta La Belletta. Marcello Marineddu, 39 anni, è in sella ad una Kawasaky Ninja 900 e sta viaggiando verso Venaria come Adele Chiarello, 24 anni, di Settimo, che è al volante della sua Ford Kà e precede di qualche metro la due ruote. Improvvisamente, per cause che stanno cercando di accertare i carabinieri del nucleo radiomobile di Venaria, la moto e l'utilitaria si scontrano proprio mentre la Kà è impegnata nella manovra di svolta a sinistra. L'impatto è molto violento. Il centauro viene sbalzato a qualche decina di metri dalla Kawasaky. Lì rimane immobile. E' una questione di secondi e il destino vuole che al chilometro 13 della Mandria, insieme ad altri automobilisti, passi un medico anestesista che sta tornando a casa. Il professionista inchioda la sua jeep e corre in aiuto di Marineddu. Poco dopo arriva anche la volontaria della Croce Rossa delle Valli di Lanzo. Le condizioni dell'uomo sembrano davvero gravi: il cuore non batte più. Medico e pioniera si guardano negli occhi e poi iniziano diversi cicli di compressioni sullo stemo e insuflazioni con il palloncino «ambu» che il medico porta nella sua borsa. Non si può perdere un attimo. La rianimazione continua finché Marcello Marineddu non si riprende. Poco dopo piomba sulla direttissima anche l'ambulanza della Croce Verde che carica il ferito e lo trasporta al pronto soccorso dell'ospedale civile di Ciriè: il ferito respira ed è cosciente, non è più in pericolo di vita. ((Anche se a noi - spiegano i responsabili del 118 risulta che nessuno abbia praticato un massaggio cardiaco, poi chi lo sa, i miracoli possono sempre capitare». Marineddu viene dimesso dopo tutti i controlli con una prognosi di appena dieci giomi. Se la caverà invece in due settimane Adele Chiarello, [g. già.] Un intervento dopo un incidente

Persone citate: Adele Chiarello, Ford Kà, Marcello Marineddu

Luoghi citati: Cafasse, Ciriè, Lanzo, Monasterolo, Robassomero, Venaria