Il caso Catania fa crescere la B di Guglielmo Buccheri

Il caso Catania fa crescere la B VERSO UN ANTICIPO DELLA RIFORMA CON DUE GIRONI DA 12 Il caso Catania fa crescere la B Guglielmo Buccheri ROMA L'unica certezza, al momento, è che non ci saranno appendici a un campionato di serie B mai così lungo. Venezia e Napoli (dirette interessate per questioni di classifica) guardano con indifferenza al tira e molla fra tribunali, corti federali e saggi: per Franco Dal Gin e Salvatore Naldi la B conquistata sul campo non verrà messa in discussione con i giocatori già in vacanza e allenatori con le valigie in mano. Il Consiglio di Stato ha respinto per «incompetenza» il ricorso della Federcalcio sul caso Martinelli (il difensore del Siena al centro della vicenda: secondo il Catania giocò una partita seppure squalificato). Rimane vahda la sentenza del Tar siciliano che dà ragione al Catania, attribuendogli due punti in più che significano la salvezza. «Eravamo certi di aver ragione, la Figo ha commesso un grave abuso ed errore nei nostri confronti», così il presidente della società etnea Riccardo Gaucci. La Federcalcio non commenta, in attesa di leggere le motivazioni dell'inammissibilità del ricorso. Il prossimo appuntamento della giustizia ordinaria è fra una settimana, quando si riunirà il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, organo competente d'appello. Sul versante sportivo, invece, domani i saggi indicati dal Coni si dovranno esprimere sulla vicenda. Petrucci rivendica autonomia di giudizio e prende le distanze dalla federazione. Sullo sfondo si fa avanti l'ipotesi di anticipare la riforma che vedrebbe una serie B a 24 squadre fin dalla prossima stagione (rivoluzione oggi in agenda per il 2005) con la nascita di due gironi divisi con criteri geografici grazie al blocco delle retrocessioni. Un segnale in questa Gaucci jr, presid ente del Catania direzione arriva dall'invito per la prossima assemblea di Lega (in programma per martedì) anche per le neopromosse società dalla serie CI (Albinoleffe, Avehino, Pescara e Treviso) «per l'interesse dalle stesse rivestito in ordine agli argomenti trattati». Perde quota il solo ripescaggio del Catania così come quello dei siciliani in compagnia del Genoa perché in contrasto con quello che Carraro stesso e Petrucci definiscono «pateracchi». Niente serie B a 21 o 22 squadre, dunque, e fari puntati sui due nuovi passaggi (oggi il Coni, fra sette giorni la giustizia amministrativa siciliana) per scrivere la parola fine al caso-Martinelli, il difensore che saltò la partita con il Napoli, ma scese in campo con la formazione Primavera e poi fu fra i protagonisti anche nel successivo incontro Catania-Siena, la gara della discordia. «La decisione del Consiglio di Stato è ineccepibile, adesso tocca al Coni sanare la situazione perché il Catania ha indiscutibilmente ragione», precisa il procuratore generale etneo Giacomo Scalzo nel commentare l'ordinanza emessa dal Consiglio di Stato. «È una decisione - aggiunge il procuratore generale - cha ha un alto valore morale: adesso Petrucci prenda il diritto a due mani e insegni un po' di creanza a Carraro che ha violato la giustizia sportiva. La Corte federale è andata contro ogni regola e la. situazione va sanata in favore del Catania. Il verdetto di inammissibilità è in linea con i criteri di ripartizione, visto che lo Statuto speciale della Regione siciliana prevede che il Consigho di giustizia amministrativa sia competente per tutti gh appelli amministrativi nell'isola». Il Catania toma in vantaggio sulla Federcalcio: la serie B si prepara alla rivoluzione anticipata. Gaucci jr, presidente del Catania

Luoghi citati: Catania, Napoli, Pescara, Roma, Sicilia, Siena, Treviso, Venezia