Agricola: scoperto un calciatore sieropositivo al Sud

Agricola: scoperto un calciatore sieropositivo al Sud GIRAUDO RESPINGE DATI ALLA MANO L'IMPUTAZIONE DI FRODE SPORTIVA MOSSA DALLA PROCURA DI TORINO: «ACCUSE INFAMANTI» Agricola: scoperto un calciatore sieropositivo al Sud Il medico juventino: «Anche per questo abbiamo deciso di sottoporre i nostri giocatori al test Hiv» TORINO Girando al contrattacco. Nel corso dell'udienza di ieri mattina per il processo sull'uso di farmaci e sul cosiddetto «doping mascherato», l'amministratore delegato della Juventus ha respinto con veemenza l'imputazione di frode sportiva, mossa alla società bianconera dalla Procura di Torino. «L'accusa di doping che ci viene rivolta è, per ima società di calcio, la più grave che ci possa essere - ha dichiarato Antonio Girando di fronte al giudice Giuseppe Casalbore -. Se uno dei nostri medici facesse un'azione del genere sarei il primo a denunciarlo. E io sono sicuro, per quel che riguarda la somministrazione di farmaci ai giocatori, che il dottor Aigricola si è sempre comportato in maniera corretta». I pm Gianfranco Colace e Sara Panelli ipotizzano che alla Juventus, nel periodo compreso tra il '94 e il '98, sia stato praticato una sorta di doping mascherato, facendo prendere ai giocatori medicinali al di fuori delle normali esigenze terapeutiche per migliorare le prestazioni atletiche. Accuse che Girando ha classificato come «infamanti». L'amministratore delegato della società bianconera ha ricordato che nel 2000, alla conclusione delle indagini della Procura di Torino, la società si autodenunciò alla Procura antidoping del Coni: «E loro ci dissero che il comportamento di Riccardo Agricola era stato ineccepibile». La Juventus contesta poi con decisione le cifre indicate dalla Procura riguardo l'acquisto e il consumo dei farmaci della squadra. E nega che la spesa per i medicinali sia quadruplicata fra il 1992 e il 1998. «Prima di tutto ha detto Girando - bisogna distinguere tra farmaci, integratori e prodotti parafarmaceutici. Solo per i medicinali, nel '92 abbiamo sostenuto un costo pari a 23 milioni di lire, per arrivare a 50 milioni nel 1998. Ma abbiamo anche accresciuto il numero dei giocatori: da 164 a 316». L'aumento della spesa è stato del 117 per cento, ma - come è stato ribadito dalla Juventus sulla base di imo studio dell'Osservatorio Farmaci - nello stesso periodo in Italia la spesa è aumentata, mediamente, del 122 per cento. Dichiarazioni che hanno provocato la replica del pm Colace: «I dati in nostro possesso, ricavabili dai vostri stessi consuntivi, portano a conclusioni diverse, e non riesco a capire come sia possibile: parlando solo della prima squadra, risultano 12 milioni nel 1994 a fronte dei 50 nel 1998». Giraudo ha ribadito la correttezza dell'impostazione della società, sottolineando che «un approfondimento è doveroso». Nel corso dell'udienza di ieri è anche venuto a galla un particolare finora inedito: un giocatore di calcio a livello professionistico negh amai scorsi risultò sieropositivo. Lo ha rivelato il medico della Juventus Riccardo Agricola, rispondendo alle domande del pm Sara Panelli, che gh chiedeva perché la Juventus sottoponesse i giocatori ai test Hiv, vietati dallo Statuto dei Lavoratori ma leciti secondo l'interpretazione della difesa. Agricola ha spiegato che il problema Aids è piuttosto sentito nel calcio, sport in cui i contatti fisici fra gh atleti sono inevitabili, e che venne affrontato, a livello nazionale, nel corso di una riunione fra i medici sportivi di tutte le squadre professionistiche, dalla serie A alla C2. «Conosco - ha spiegato il medico della Juventus - il caso di un giocatore risultato sieropositivo. Militava in una squadra del Sud. E credo che ve ne siano altri». n dottor Agricola ha spiegato al tribunale anche il perchè di tanti esami ai giocatori. «I controlli ripetuti - ha detto - sono fondamentah per capire se un calciatore, che svolge un'attività stressante, è sempre in condizioni perfette». Girando e Agricola sono assistiti da un collegio di legali: Vittorio Chiusano, Luigi Chiapperò, Anna Chiusano, Emiliana Olivieri, Alberto Vercelli e Paolo Tropino. Si continua il 10 luglio, ancora con l'interrogatorio di Agricola. [r. ci Antonio Giraudo, amministratore Il dottor Riccardo Agricola

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