Novuspharma si fonde con Cti

Novuspharma si fonde con Cti LA SOCIETÀ' ITALIANA PASSA SOTTO LE INSEGNE USA Novuspharma si fonde con Cti Flavia Podestà MILANO Dopo Biosearch, che era finita nelle braccia di Versicor, anche Novuspharma - società biofarmaceutica specializzata nella ricerca e sviluppo di nuovi presidi terapeutici per il trattamento dei tumori, nata nel '98 come spin-off delle attività in campo oncologico di Boehring Mannheim Italia e Hoffmann La Roche, e quotata al Nuovo Mercato - prende il largo; andando all'abbraccio con l'americana Celi Therapeutics Inc., quotata al Nasdaq. Le due società hanno firmato ieri un accordo di fusione che prevede l'incorporazione di Novuspharma (premiata ieri dalla Borsa con un + 18,4607o) in Cti con uno scambio azionario in ragione di 2,45 azioni Celi di nuova emissione per ogni titolo della società itahana. E così, con buona jiace delle mille ragioni - dalla pipeline di prodotti, alle sinergie operative, dalla riduzione dei costi all'aumento della posizione finanziaria - che spiegano sul piano della profittabilità la fusione, resta l'amaro in bocca della perdita di un altro pezzetto dell'Italia che vive e si sviluppa facendo perno sulla Ricerca. «L'Italia non perderà nulla», promette Silvano Spinelli l'ad che ha timonate Novuspharma all'attuale successo. Spiegando che i soci di Novuspharma avranno il 300Zo del capitale della Celi Therapeutics sost fusione; che il loro Pixantrone il farmaco della famiglia delle antracicline, in fase di m sperimentazione clinica per il trattamento del linfoma) potrà beneficiare dell'integrazione con gh americani che gh aprono un continente che da solo è il 500Zo del mercato mondiale; che d'altro canto per gh italiani si apre la possibilità di diventare a tutti gh effetti una società biofarmaceutica commercializzando in Europa il Trisenox (sviluppato e commercializzato in Usa da Celi Therapeutics per il trattamento di un particolare tipo di leucemia acuta recidivante). Pre- L'ad Spinelli: «non perderà i nostri soci avil 307o del nue con l'integravremo accemercato ameFesta in Bors L'Italia nulla vranno ovo gruppo azione so al grande ricano» a: i18,407o osando, soprattutto, che «nulla andrà perso in Italia di tutta la fase di ricerca pre clinica» (quella sugli animali, per capirci) ((facile ed economica», e «nulla andrà perso in Europa della prima e seconda fase di sperimentazione clinica»; specie in Germania e Francia «dove l'avvio deha sperimentazione sull'uomo è molto più agevole e meno costoso». In fondo - sostiene Spinelli - in Italia e in Europa il livello qualitativo della classe medica e le strutture universitarie, i centri di ricerca come il Mario Negri «sono di ottimo hvello». Resta il fatto, però, che agh Stati Uniti viene riservata la fase di sperimentazione più avanzata: quella finale, il cui risultato è determinante perché un farmaco possa avviare la propria avventura sul mercato. «E' inevitabile», commenta Spinelli; perché è nel continente a stelle e strisce (in genere in California) che vengono definiti «i nuovi target terapeutici da centrare»; perché negli Usa «c'è davvero un unico mercato da 250 milioni di uomini, con standard univoci definiti dalla Food and Drug Administration, unico interlocutore che promuove o boccia»; perché in America «ci sono le risorse pronte a finanziare la ricerca e a trasformarsi in capitale di rischio». Con questa ripartizione - tra Italia/Europa e Usa - dei sottosegmenti che da una intuizione portano alla nascita di un nuovo prodotto terapeutico e dei relativi carichi finanziari «si possono risparmiare un sacco di costi - dice Spinelli - e sviluppare più rapidamente i ricavi». Ù suo discorso, sotto il profilo economico, non fa un plissé. Ma è la conferma che all'Europa, senza un cambio radicale della partitura (a partire dalle divisioni interne), non resterà che il canto del cijpo. A dispetto deha qualità e dell'impegno personale deUe sue università, dei suoi ricercatori, dei suoi medici e dei suoi centri di eccellenza, dovrà ringraziare di vedersi assegnare ruoli marginali; quasi da terzo mondo. L'ad Spinelli: «L'Italia non perderà nulla i nostri soci avranno il 307o del nuovo gruppo e con l'integrazione avremo accesso al grande mercato americano» Festa in Borsa: i18,407o

Persone citate: Bors, Celi, Cti Flavia, Hoffmann, Mario Negri, Roche, Silvano Spinelli