Baracco: qualcuno vuole che spariscano le piccole emittenti
Baracco: qualcuno vuole che spariscano le piccole emittenti UN'iCOMA PELLE OFFERTE SUL Vi^gO Baracco: qualcuno vuole che spariscano le piccole emittenti «Roberto è molto bravo. Il prodotto incide al massimo il 20o7o, è decisivo il volto del televenditore» intervista Fabio Poi etti VENTI anni di tv: ad ogni ora del giorno e della notte, in diretta, registrato e più volte in replica. Sergio Baracco da Valenza Po era il «signore degli anelli», una delle icone delle televendite. Come Wanna Marchi, Roberto Da Crema e ancora prima Giorgio Aiazzone. La prima è appena uscita di galera e aspetta il processo, il secondo è da due giorni a San Vittore, il capostipite dei teleimbonitori è morto da tempo. Silvio Baracco ha preferito fare un passo indietro: «Ho ricevuto due verifiche dalla Guardia di finanza. C'era troppo interessamento nei miei confronti, ho deciso di smettere». Signor Baracco, sono tempi grami per i televenditori Adesso è finito in carcere «il Baffo». «Sono rammaricato, è un amico. Ci conosciamo da 20 anni. Se posso spendere qualche parola per Roberto, voglio dire che è un bravo venditore, ima persona seria, uno che lavorava molto bene». Com'è che da un paio d'anni siete nel mirino? «Non è un attacco ai televenditori. Casomai alle tv private. C'è qualcuno che vuole che spariscano le più piccole. Le aste sono l'ossatura di queste reti. Mica hanno la pubblicità della Sipra». Però vendere talismani che danno la felicità. «1 talismani si vendono da duemila anni. Non c'è niente di male. Anche se il buono e il cattivo c'è sempre in tv. Come ovvio». Lei era chiacchierato perchè i gioielli che vendeva costavano troppo poco. Come faceva? «Abbiamo industrializzato l'artigianato. E poi il prezzo non era basso: era congruo. Rapportati a quel prezzo, i miei gioielli erano della migliore qualità». Osservazione sottile. Magaridifficile da comprendere per una casalinga. «Nel mio lavoro ho venduto a tutti, ai manager e alle casalinghe. E pure al presidente del Consiglio». Chi, Berlusconi? «Esatto. Chiamò il centralino. Vole¬ va un lotto da 199 mila lire. Quando disse che era Berlusconi la centralinista rispose che lei era Megan Gale». E poi? «Mi chiese di andare ad Arcore ma io non mi fidavo ancora, temevo che fosse un trucco per rapinarmi. Avvisai i carabinieri. Furono loro a portarmi a villa San Martino. Ho ancora la foto con dedica di Berlusconi: "A Sergio Baracco, la star delle mie notti televisive"». Bei tempi, vero? «Può dirlo. Mi fermavano per strada, mi chiedevano l'autografo. C'è
Luoghi citati: Arcore, Valenza, Villa San Martino
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