Specchio dei tempi
Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Mano tesa ai parkinsoniani» - «Il buono-scuola aiuta le famiglie meno abbienti» - «Il conto troppo alto non si paga» - «I vigili in 35 giorni hanno bloccato 75 ladruncoli» - «La frattura s'è vista il giorno dopo» L'Associazione Parkinsoniani - Torino ci scrive: «Desideriamo ricordare, ad un mese dalla scomparsa, Giovanni Cavallari, che, dopo pochi anni di lotta coraggiosa contro un male incurabile, ha dovuto lasciare i suoi malati di Parkinson, ai quali aveva dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita. Nel 1994, per solidarietà ad un compagno di lavoro gravemente affetto da questa malattia neuro-degenerativa, aveva fondato con pochissimi altri la sezione di Torino della nostra associazione, di cui era diventato fin da subito l'instancabile animatore. «Oggi nella nuova sede di via Cunabue t si tengono anche sedute di ginnastica dolce e tornei di carte. Abbiamo oltre 500 soci attivi ed abbiamo stipulato convenzioni con altri ambulatori specialistici. Rimane il nostro fermo impegno a continuare l'opera instancabile di Cavallari, ma abbiamo bisogno della fiducia e della partecipazione di tutti i malati e dei loro famigliari». Seguono le firme L'Ufficio Scuola della Diocesi di Torino ci scrive: «Con l'approvazione della legge regionale sul "buono-scuola". le famiglie piemontesi, specie le meno abbienti, dispongono di un aiuto concreto per esercitare meglio il loro diritto di scegliere per i propri figli la scuola statale o paritaria che ritengono più valida. Anche il Piemonte si è allineato ad altre regioni italiane e alla maggior parte degli Stati europei per dare ai propri cittadini più libertà ed equità in conformità della Costituzione che sancisce: "E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli". E' un passo significativo nella direzione della parità tra tutte le scuole pubbliche, sia statali sia paritarie, utile anche per un miglioramento generale del servizio educativo e didattico». Teresio Fraire Un lettore ci scrive: «Il fatto che siano stati pretesi 306 euro per la soppressione di una gattina, senza smaltimento, è di per sé sconvolgente. Mia moghe ed io ne abbiamo spesi 80 per un cane di grossa taglia, compreso smaltimento. La lettrice che ha raccontato il fatto, sempre che tale tariffa non comprendesse anche prestazioni collaterali precedenti la soppressione, avrebbe dovuto opporsi prima di pagare». Tullio Reali Il comandante dei vigili urbani ci scrive: «Un lettore si domandava come mai gli agenti di polizia municipale non intervengano in presenza dei piccoli ladruncoli che operano nei pressi della stazione o nel centro cittadino. Non solo si interviene con pattuglie in divisa, ma anche con agenti in borghese e, solo nell'ultimo periodo 29 aprile-4 giugno, sono stati trattati 75 mino¬ ri. Sono allo studio da parte delle autorità competenti nuove misure per vedere scomparire il fenomeno e restituire ai giovani in questione una più dignitosa speranza di crescita». Mauro Famigli Il direttore dell'Asl 18 ci scrive: «In riferimento alla lettera sul ricovero di un minorenne che si era infortunato giocando a calcio, desidero fornire alcuni chiarimenti. Il ragazzo S.F. giungeva, accompagnato dal 118, al Pronto Soccorso dell'ospedale di Moncalieri alle 19 di domenica 11 maggio per sospetta lesione al ginocchio destro. Il medico chirurgo di guardia lo sottoponeva a radiografia da cui non si evidenziavano segni di frattura. Riteneva, peraltro, opportuno inviarlo il giorno successivo alle 8,30 a visita specialistica presso l'ambulatorio di ortopedia. «Sottoposto da parte dello specialista ad approfondimento radiologico di tutta la gamba, si evidenziavano in sede sottometafisaria segni di frattura, che veniva immediatamente ridotta e contenuta in bendaggio gessato. Al fine di controllare la tolleranza dell'apparato gessato e l'assenza di eventuali deficit vascolo-nervosi il paziente veniva dimesso il martedì e prenotato per controllo ambulatoriale a distanza di qualche giorno. Per quanto riguarda il riferimento alla "barella dell'ambulanza", pur nell'impossibilità di ricostruire a posteriori quanto accaduto, si ritiene verosimile immaginare che quest'ultima sia stata inizialmente trattenuta, come avviene di prassi, per consentire il rientro a domicilio del paziente che, invece, a conclusione del percorso diagnostico terapeutico, è stato ricoverato. «Nello scusarmi per l'eventuale disguido ritengo peraltro che la gestione sanitaria del caso specifico sia avvenuta con correttezza e professionalità». Giorgio Rabino specchiotempi@lastampa.it
Persone citate: Cavallari, Giorgio Rabino, Giovanni Cavallari, Mauro Famigli, Parkinson, Teresio Fraire, Tullio Reali
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