Festa per i primi 10 anni del Verbano Cusio Ossola di Carlo Bologna

Festa per i primi 10 anni del Verbano Cusio Ossola IERI A STRESA L'EX CAPO DEL GOVERNO CHE FIRMO' LA NASCITA DELL'ENTE. IL PRESIDENTE IVAN GUARDUCCI: «ADESSO OCCORRE CHE AL SOGNO SPUNTINO LE ALI» Festa per i primi 10 anni del Verbano Cusio Ossola E Giulio Andreotti indica la rotta alla nuova Provincia Carlo Bologna STRESA «Mi augurate di essere qui con voi tra 10 anni. Se non ci sarò commemoratemi, pazienza». Giulio Andreotti attacca il suo intervento con una battuta, rispondendo ai ripetuti inviti di chi l'ha preceduto sul palco del Palacongressi. E' lui, oggi, il «testimonial» al compleanno della Provincia del Verbano Cusio Ossola. Era presidente del Consiglio, il 24 aprile '92, quando riunì i ministri del Governo ormai dimissionario per istituire la provincia che voleva l'indipendenza da Novara. Sei giorni dopo l'atto il decreto era pronto. Una scelta giusta, anche se in quegli anni - e lo hanno ricordato sia Paolo Ravaioli, reggente dopo la morte del primo presidente Ravasio che Mercedes Presso, al vertice dell'Unione province piemontesi - si rischiò di uccidere le nuove province ancora nella culla. Ostacoli, difficoltà, interessi ricordati da Andreotti che rimase colpito dalla determinazione della richiesta: «Non serviva nemmeno ima Prefettura nuova, c'era già Villa Taranto dove fui ospite nel '47». Poi arriva al cuore di questa provincia, esaltandone il Dna democratico: «La repubblica dell'Ossola è stata un momento di grande importanza storica. Il presidente Ciampi ci invita a guardare avanti, afla concordia. Ma non si devono fare confusioni tra le posizioni individuali di chi voltò le spalle al nazifascismo e chi non lo fece». Applausi dalla sala, il sindaco di Domodossola Gian Mauro Mottini ringrazia a nome di tutta l'Ossola. Andreotti conosce anche il presente di questa provincia che cerca unità per decollare ma spesso è ostaggio di divisioni territoriali e politiche. Ed è ancora un messaggio da cogliere, un'indicazione Si rotta: «Nel maggio '47 si ebbe la rottura al Governo tra i partiti del Cln, ebbene la Costituente di questo non risentì. Non si cambiò metodo, si continuò a lavorare insieme e non c'è un solo articolo della Costituzione che appartenga ad una sola scuola politica». La sintesi è ancora in ima battuta: «Per corrispondere alle aspettative delle nostre popolazioni bisogna avere un denominatore comune. E' più facile trovare il massimo commi divisore ma è più costruttivo il minimo comune multiplo». Ed è allo spirito di unità e alle passioni che hanno animato i padri della Provincia che ha fatto appello il presidente Ivan Guarducci dopo aver dedicato un minuto di silenzio al primo presidente, l'avvocato Giuseppe Ravasio morto prima della conclusione del mandato. Parte da una domanda: «Siamo stati capaci di dare gambe al sogno di molti nostri concittadini? La Provincia deve essere il fulcro della concertazione, il collante dell'unità. Occorre che al sogno di 10 anni fa spuntino le ah. Stato e Regione devono fornire le risorse necessarie per governare e far vivere meglio i nostri abitanti. Il miglior dono per questo compleanno è la richiesta di specificità che abbiamo avanzato alla Regione». • Il governatore del Piemonte Enzo Ghigo: «Nessuna preclusione a questo riconoscimento nello Statuto, purché il Consiglio abbia il coraggio di indicare le vere specificità delle province». In Regione la richiesta è approdata grazie ai consiglieri di Forza Italia Valerio Cattaneo ed Ettore Racchelli. Il capogruppo Cattaneo ieri ha ribadito: «L'articolo 5 della Costituzione riconosce e garantisce le autonomie locali, riconosce¬ re la specificità del Vco significa recuperare lo spirito costituente, dar voce all'unità nel rispetto delle differenze». Anche l'assessore Racchelli ha invocato unità d'intenti «per riaffrontare ciò che non è stato affrontato». Sulla stessa linea il deputato di An Marco Zacchera: «La Provincia cresce se ci mettiamo tutti insieme. Ognuno deve capire le ragioni dell'altro». Il senatore a vita raccomanda: «Per corrispondere alle aspettative delle nostre popolazioni bisogna trovare un denominatore comune» Il senatore Giulio Andreotti ieri con il presidente del Vco Ivan Guarducci Enzo Ghigo con il capogruppo regionale FI Valerio Cattaneo Andreotti tra il vicepresidente della Provincia Alberto Zacchera e l'assessore Brigatti. A sin. Racchelli

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