Vittoria difficile che vale una svolta

Vittoria difficile che vale una svolta IN UNA CORSA DAGLI INCONVENIENTI ATIPICI LA GRANDE CONFERMA DI ALONSO Vittoria difficile che vale una svolta Torna il problema-gomme: troppi i rischi dei costruttori analisi Cristiano Chlavegato El stata una vittoria molto importante. Per la Ferrari e per Michael Schumacher. Al termine del girone di andata (8 gare su 16) del Mondiale di FI, la Scuderia di Maranello e il tedesco girano la boa in testa a entrambe le classifiche. Note positive: grande gara del campione in carica, affidabilità della vettura, perfetta strategia ai box - metà del successo almeno va alla squadra - prova di carattere per Barrichello che, dopo l'errore al via quando ha tamponato la Renault di Alonso, hasaputo stringere i denti, ripartire dal fondo dello schieramento e infine resistere a un attacco di Raikkonen nel finale, strappando un punto al finlandese. Note negative o co¬ munque da non sottovalutare: anche a Montreal le gomme della folta e forte compagine rivale del Cavallino sono apparse leggermente superiori, con un rendimento complessivo notevole lungo tutta la gara. Se così non fosse, allora bisognerebbe pensare che Williams e Renault sono cresciute ancora, ormai vicinissime alla Ferrari; la McLaren non è giudicabile sul piano deUe prestazioni, per i troppi problemi che si è trovata ad affrontare. Comunque è in una fase di regresso. Il nuovo regolamento comunque, con i punteggi assegnati ai primi otto classificati e con divari ridotti dal primo al secondo e al terzo, renderà - come voleva la Federazione - la stagione difficile e incerta sino in fondo. Michael Schumacher con quattro vittorie all'attivo contro ima sola di Raikkonen ha soltanto tre punti di vantaggio sul giovane scandinavo che resta ancora l'avversario più temibile. Più agevole la situazione nella classifica Costruttori dove la Ferrari non solo va in testa, ma allunga notevolmente il passo. Schumi ha saputo sfruttare al massimo tutto e ancora una volta si è imposto vincendo la sfida dei pit-stop. Una gara senza ima sbavatura la sua, tenendo conto che quando è stato al comando ha avuto sempre il fratello a fargli pressione alle spalle, staccato al massimo di un secondo. Sarebbe stato umano commettere anche un piccolo errore, ma lui non ne fa più di due tre all'anno e in questa stagione pare già aver esaurito la scorta. Chi invece ha sbagliato pesantemente è stato Juan Fabio Montoya, ancora una volta vittima della sua fo^a, autore di un testa coda nel pruno giro che può essergli costato anche la vittoria, pur se non ci sono controprove. Grande conferma infine per il ventiduenne Fernando Alonso, una bellissima realtà. Lo spagnolo aveva già mostrato il suo talento in qualificazione conquistando il quarto posto nonostante il maggior carico di benzina nel serbatoio della sua Renault. Poi record sul giro e una serie di passaggi strabilianti. Briatore con il suo naso ha trovato un altro fenomeno di prima grandezza. La corsa canadese è stata caratterizzata anche da inconvementi atipici. La perdita di uno pneumatico dalle vetture di Trulli e di Raikkonen, per forature, forse segnalano che i costruttori stanno prendendo un po' troppi rischi sulla costruzione delle gomme più che sulle mescole. Fra l'altro le vetture con gomme Michelin non hanno quasi mai cambiato le ante- riori, che erano specie di slick. In questo campo la Federazione non ha mai ben chiarito il regolamento perché ci dovrebbe essere un consumo massimo del battistrada. Altro fatto da studiare e capire, il distacco di uno specchietto retrovisore sulle Williams di Ralf Schumacher e di Montoya. Episodi pericolosi nei quali la Federazione potrebbe essere coinvolta perché i due involucri contenevano le telecamere montate proprio dai tecnici della Fia. Lo spagnolo Alonso, una bella realtà | rtwlcst^

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