Bolletta elettrica giù col greggio e il supereuro di Luigi Grassia

Bolletta elettrica giù col greggio e il supereuro L'ISTITUTO REI DI BOLOGNA: L'AUTHORITY RIDURRÀ LE TARIFFE DEL 2,107o NELTRIMESTRE LUGLIO-SETTEMBRE Bolletta elettrica giù col greggio e il supereuro Scontro sulla liberalizzazione. L'Ulivo: un errore lo stop. Marzano: serve chiarezza Luigi Grassia Nell'Italia che rischia il black-out per il caldo e per i conseguenti sovraconsumi da aria condizionata arriva la fresca notizia di una prossima discesa dei prezzi dell'elettricità e del gas, mentre si polemizza sulla decisione del governo di frenare le norme europee di liberalizzazione del settore. L'istituto Rei (Ricerche energetiche industriali) di Bologna, che cerca di anticipare le decisioni tariffarie dell'Autorità di settore usando i suoi stessi metodi di calcolo, prevede che nel trimestre luglio-settembre la bolletta della luce verrà ridotta del 2,l0Zo per la famigha-tipo (cioè quella che ha 3 kw impegnati e che consuma meno di 225 kwh al mese). Questo si dovrebbero tradurre in una minor spesa per famigha di circa 1,10 euro a bimestre, cioè quasi 7 euro in meno all'anno. Invece dovrebbero restare ferme, dopo i rincari dei primi due trimestri dell' anno, le bollette del gas. La cattiva notizia è che questo secondo fattore (il metano) prevale sul primo (l'elettricità) e lascia altissimo il livello del rincaro energetico complessivo annuale per la famiglia-tipo, sia pure in regresso rispetto ai 40 euro (sempre su base annua) che si calcolavano nel-primo semestre del 2003. Le stime del Rei non hanno carattere di ufficialità e in passato hanno a volte anticipato con precisione le mosse dell'Autorità, ma altre volte se ne sono discostate, perché l'organismo del Garante stabilisce in base a parametri fissi una componente delle tariffe ma ha potere discrezionale su una seconda componente (oneri generali di sistema e alcune altre voci accessorie) che può spalmare su periodi più o meno lunghi. L'Authority usa questo potere per contrastare gli eccessi in alto o in basso dei prezzi, insomma per tagliare le punte e stabilizzare il mercato. fl Rei valuta che a luglio-settembre si avvertiranno i benefici del calo delle quotazioni del petrolio dopo la fine della guerra in Iraq. A questo influsso positivo si somma l'apprezzamento dell'euro sul dollaro (il barile di greggio si paga appunto in dollari). Sommando i due fattori, la componente tariffaria legata al costo dei combustibili dovrebbe calare del 3,20Zo per quanto riguarda l'elettricità. Questa riduzione, sempre secondo il Rei che cerca di anticipare l'Authority, si tradurrà in un calo delle bollette non del 3,20Zo ma appunto intomo al 2-2,l0Zo per gli utenti domestici. La decisione effettiva del Garante potrà essere verificata entro la fine di giugno. Sempre in tema energetico, ieri ci sono state reazioni dell'opposizione di centrosinistra e precisazioni del governo italiano sul rinvio (venerdì) dell'approvazione del pacchetto di liberalizzazione proposto a Bruxelles dalla commissaria europea Loyola de Palacio e bloccato appunto dall'Italia contro il parere dei 14 partner. La norma che a Roma non piace è quella che prove-. de il meccanismo dell'asta per l'interscambio transfrontahero di elettricità. Per l'Italia, che è una forte importatrice, questa novità comporterebbe una maggiore spesa che gh esperti di Confindustria calcolano pari a 850 milioni di euro all'anno. «Sull'importazione di energia elettrica il governo italiano ha combinato un pasticcio incredibile» ha commentato Pierluigi Bersani, ex ministro dell'industria e attuale responsabile economico della segrete¬ ria nazionale dei ds. Sulla stessa linea un altro ex ministro dell'Ulivo, Enrico Letta (Margherita): «L'Italia continua a porre veti a livello europeo. Questo è in contrasto con la liberalizzazione, non serve alle imprese, non serve a far scendere le tanffe. Serve a mantenere una situazione di asimmetria e avvantaggia Paesi che hanno il nucleare, come la Francia. Ancora una volta si dimostra che questo governo è liberale a parole e dirigista nei fatti». Invece il ministero delle Attività produttive esprime ottimismo; in un incontro di domani fra ambasciatori si farà in mot^o di ((invitare i tecnici a studiare una soluzione per lìì scambi transfrontaheri» nell'amaito dell'accordo complessivo. In serata il ministro Marzano ha direttamente risposto a Bersani e Letta affermando che le loro dichiarazioni sono «destituite di fondamento» perché il governo italiano non intende opporsi alla liberalizzazione del mercato energetico europeo ma solo richiederne «un'interpretazione tale da porre le imprese al riparo da aumenti del prezzo dell'energia».

Persone citate: Bersani, Enrico Letta, Letta, Marzano, Pierluigi Bersani, Rei