Brzezinski: Se cose peggioreranno se non si cede il potere agli iracheni di Paolo Mastrolilli

Brzezinski: Se cose peggioreranno se non si cede il potere agli iracheni IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE DELLA CASA BIANCA DI JIMMY CARTER Brzezinski: Se cose peggioreranno se non si cede il potere agli iracheni «Ci vuo e un'inchiesta pubb ica su e armi di distruzione di massa» intervista Paolo Mastrolilli NEW YORK LI INCHIESTA sul mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa in Iraq va fatta per difendere la credibilità degli Stati Uniti e capire se qualcuno, ad esempio nell'intelligence italiana, ha cercato di sviare l'Amministrazione. Gli scontri sul terreno continueranno fino a quando Washington non accetterà di far nascere un governo locale. L'applicazione della Read Map per la pace tra israeliani e palestinesi sarà molto difficile se il presidente Bush non comincerà ad applicare la stessa pressione su entrambe le parti. Sono i tre messaggi che l'ex consighere per la Sicurezza nazionale di Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, manda alla Casa Bianca, dove aveva lavorato in quel!' amministrazione americana capace di concludere a Camp David il primo accordo di pace duraturo tra un Paese arabo e Israele. Cominciamo dall'Iraq. Il primo maggio scorso Bush ha proclamato la fine della guerra, eppure da allora sono morti oltre 40 soldati americani e diverse centinaia di iracheni. Cosa non ha funzionato? «Il fatto che ci siano stati così pochi progressi nella creazione di un'autorità politica irachena è sicuramente connesso all'instabilità ancora evidente. Più si allontana la nascita di un governo locale, più aumenta l'insoddisfazione della gente, e questo ingrossa anche le file di co oro che sono pronti a usare la violenza per far fallire il progetto americano». L'amministatore Paul Bremer risponde che le condizioni per creare un governo gestito dagli iracheni ancora non esistono, e gli analisti sottolineano il pencolo che il Paese finisca nelle mani dei fondamentalisti. Non sono obiezioni fondate? «Sono questioni serie, certo. Ma resta il fatto che la stabilità continuerà a sfuggirci fino a quando gli iracheni non avranno un ruolo consistente nella gestione del loro Paese». Bush aveva detto che l'obiettivo era portare la democrazia in Iraq, e non restarci un giorno oltre il necessario. Lei teme che il risentimento della popolazione possa far deragliare l'occupazione americana? «Non so se siamo già arrivati al punto di rischiare così tanto, però sono sicuro che più tempo passa senza un governo locale, più si complica la situazione e aumentano i pericoli per i progetti di Washington». Al Congresso continua anche la polemica sul mancato ritrovamento deUe armi di distruzione di massa. Secondo lei bisogna fare un'inchiesta pubblica? «Senza dubbio. E' necessario capire, perché la credibilità dell'America nel mondo è a rischio. Bisogna sapere perché una simile impressione errata è stata creata dall'Amministrazione. Chi l'ha sviata? L'errore dell'intelligence è stato commesso in buona fede, oppure qualcuno lo ha incoraggiato? Prendiamo per esempio la questione del presunto acquisto di uranio arricchito in Niger: la denuncia è finita nel discorso sullo Stato dell'Unione, ma adesso sappiamo che era falsa. I documenti contraffatti venivano dai servizi segreti italiani e britannici, e la Cia li ha passati in maniera acritica alla Casa Bianca. Qualcuno nel governo italiano ha cercato apposta di sviarci? I documenti sono stati falsificati dai servizi segreti o da altri? La Cia non li ha bloccati perché non aveva scoperto la verità o perché ha subito pressioni? Sono tutte domande che non possono restare senza risposta». La guerra m Iraq doveva creare anche una nuova situazione geopohtica in Medio Oriente, favorendo la ripresa del processo di pace tra israeliani e palestinesi, Secondo lei è ancora possibile salvare la Road Map dopo le violenze degli ultimi giorni? «Forse sì, ma per riuscirci gli Stati Uniti devono applicare la stessa pressione su entrambe le parti». Alcuni analisti hanno detto che la Road Map è troppo vaga. «Lo era, ma il Presidente Iha chiari- ' ta al vertice di Aqaba. I palestinesi devono compiere passi concreti per fermare i terroristi, ma affinché lo facciano gli israeliani debbono offrire contropartite tangibili che giustifichino lo sforzo. Se la posizione di Washington sarà parziale l'iniziati¬ va non avrà successo». Dopo il raid israeliano contro il leader di Hamas, Rantisi, Bush ha criticato Sharon, ma dopo l'attentato di Gerusalemme la Casa Bianca ha appoggiato la reazione dello Stato ebraico. ((Accettare la linea dell'uccisione dei leader politici di Hamas incita Hamas ad uccidere i leader del Likud». CjCL Più si alllontana "" la nascita di un'autorità locale, più aumenta il malcontento della gente, e questo è destinato a ingrossare le file di coloro che sono pronti a usare la violenza per fare fallire il nostro A A progetto ^fe^k Sappiamo che "" la denuncia fatta dal Presidente sull'acquisto di uranio inNigerdapartedel Raiss era falsa, e veniva dai Servizi italiani e britannici: qualcuno ha cercato di sviarci o lo ha fatto A A dietro.pressioni? 77 DaZbigniew Brzezinski un giudizio duro sulla gestione del dopoguerra in Iraq da parte di Bush