Come si fa a sorvegliare i parchi? «Impariamo da Londra e Parigi»

Come si fa a sorvegliare i parchi? «Impariamo da Londra e Parigi» LA MIA CITTA' Proteste dei cittadini per la sicurezza nel centro. Le fioriere d'intralcio e i cambi della viabilità Come si fa a sorvegliare i parchi? «Impariamo da Londra e Parigi» Ho letto delle giuste proteste dei cittadini per la scarsa sorveglianza da parte degli agenti dell'ordine nei parchi di Torino. Sono reduce da un viaggio in Inghilterra e, tra le altre cose, ho visitato anche alcuni parchi: all'ingresso di ognuno di essi un cartello comunica i nomi dei vari «manager» responsabili dell'organizzazione, della gestione e dell'ordine, con indicazione dei relativi indirizzi e numeri di telefono per informazioni, segnalazioni, proteste. Perché non viene fatto lo stesso a Torino? In Hyde Park, uno dei parchi più importanti d'Inghilterra, ho visto circolare lentamente e silenziosamente, nelle ordinatissime stradine inteme vietate ai mezzi privati, un'auto della Polizia dei Parchi con un solo agente a bordo che controllava continuamente la situazione. In tutta Londra (e nel resto d'Inghilteira) i famosi «hobby» (poliziotti urbani cui ci si ispira per i nostri poliziotti di quartiere) vigilano nei quartieri loro assegnati, non in coppia come da noi i vigili, i carabinieri, gli agenti della Polizia di Stato, eco, ma da soli. Sono severissimi, non sono armati e comminano multe salate ai trasgressori. Anche a Parigi i «flic» operano non in coppia, ma isolati. In Svizzera recentemente sono stato fermato su un'autostrada da un agente della polizia stradale che viaggiava da solo su un'auto. Non si capisce perché da noi anche per fare contravvenzioni per sosta vietata i vigili urbani debbano essere in coppia; mi è stato detto che così prescrivono i regolamenti, se è così sarebbe bene modificare questi assurdi regolamenti ed in tal modo la presenza dei poliziotti di quartiere verrebbe automaticamente raddoppiata. Visto che siamo in argomen¬ to, qualcuno mi sa spiegare perché tutti gli agenti delle varie polizie, della guardia di finanza, dei carabinieri viaggiano in auto, anche ad alta velocità, senza indossare le cinture di sicurezza? Il codice della strada non vale anche per loro e, comunque, non corrono anch'essi gli stessi rischi dei comuni viaggiatori? Raul Cianotto La modifica alla viabilità ha portato solo incidenti All'incrocio di via San Remo con via Giacomo Dina, a seguito della variazione della linea dell' autobus 12 è stata da qualche mese modificata la viabilità, togliendo la precedenza alla via San Remo, da sempre prioritaria per dimensioni e densità di traffico, per darla alla via Giacomo Dina allo scopo probabile, poiché altri non se riesco ad intuirne, di privilegiare gli autobus che proveniendo da questa strada svoltano a sinistra in via San Remo. Da allora in quell'incrocio vi sono incidenti quasi quotidiani ed è evidente, a chi come me lo percorre giornalmente come gli automobilisti siano disorientati o più spesso inconsapevoli del cambiamento introdotto, anche a causa del fatto che la via San Remo godeva della precedenza da oltre trent'anni. Segnalo inoltre che gli autobus provenienti dalla via Giacomo Dina, nonostante abbiano ora il diritto di precedenza, generalmente nell'affrontare la svolta, data la dimensione piuttosto ridotta dell' incrocio, lasciano prima passare i veicoli presenti su Via San Remo, vanificando così del tutto la modifica effettuata che risulta pertanto oltre che molto pericolosa, anche del tutto inutile. Cambiamenti di questo tipo che sovvertono consuetudini di utilizzo consolidate da anni risultano comprensibilmente difficili da apprendere per gli utenti della strada e creano un disorientamento tale che probabilmente, una volta che il danno è fatto, renderanno vano anche un eventuale ritorno alla condizione precedente. Enrica Deregibus Quelle fioriere bloccano il traffico Tenuto conto dei gravi problemi di circolazione che riguardano la zona attorno a porta Susa e piazza Statuto, che purtroppo persisteranno a lungo, non è più comprensibile il mantenimento della chiusura dell'accesso di via Manzoni da via Cernaia e dal controviale di corso Vinzaglio. La rimozione delle fioriere sotto il porticato, alleggerirebbe e semplificherebbe la circolazione di porta Susa e piazza Statuto con rilevanti riduzioni dell'inquinamento che a parole si dice che si vuol combattere. Francesco Chirico Una petizione stravolta dalla Circoscrizione 7 Da anni i cittadini che abitano tra corso Regina e il ponte Sassi, chiedono il prolungamento della linea 55 spostandone il capolinea a Sassi. L'ultima petizione di oltre 1500 firme, depositata in Comune dal Comitato Spontaneo del 2000, è stato stravolto dalla Circoscrizione 7 che ha fatto in modo di sostituire il 55 che proviene da Porta Susa ed il centro della città, con la linea 68 che nessuno aveva mai richiesto. I cittadini si domandano: a cosa servono le petizioni se poi si fa addirittura il contrario di quanto richiesto? Per calmare il disappunto è stato richiesto che la tratta del 55 venisse prolungatasino in corso Cadore. Risultato; Atm disponibile, Comune non si sa. Circoscrizione assente Il cittadino dovrebbe almeno essere informato» Giovanni Gasparato il degrado dell'aiuola di via Nichelino Abito in via Onorato Vigliani da ormai sette anni. Vorrei chiedere al settore verde pubblico se mai ha verificato lo stato di totale abbandono e degrado dell'aiuola spartitraffico di via Nichelino all'altezza della banca San Paolo. Da quando è stata creata, non è mai stata fatta manutenzione ed è diventata un groviglio di rovi, ricettacolo per i rifiuti più impensati; scarpe, batterie per auto, siringhe, bottiglie ecc». Segue la firma Ostaggio dei punkabbestia in via Principe Amedeo Siamo un gruppo di lettori de «La Stampa» e vorremo segnalare una situazione di forte disagio Nella zona dietro Piazza Vittorio, quindi in pieno centro cittadino, nella parte di Torino fra le più interessate alle Olimpiadi del 2006, sta diventando difficile vivere. In via Principe Amedeo, le persone che sono costrette a transitarvi, viverci oppure lavorarci, combattono tutti i giorni contro cani di grossa taglia senza museruola e lasciati liberi, proprietà di giovani punkabbestia che bevono e si «fanno» in strada, lasciando sporcizia e dominando l'intera zona. Premesso che siamo rispettosi delle individualità di tutti, che non crediamo nella omologazione degli spiriti, ma vorremmo che anche la nostra libertà individuale; quella di tornare a casa senza essere aggrediti dagli animali, quella di non fare lo slalom in mezzo alla sporcizia, quella di uscire all'ora che riteniamo più opportuna senza dover per forza incappare in risse tra ubriachi, sia altrettan¬ to sacrosanta. Ci sono signore, avanti con l'età e non proprio in ottima salute, che si chiudono in casa e hanno difficoltà anche soltanto per andare a fare la spesa. Sovente i portoni di chi protesa vengono sbruciacchiati durante le feste della «canna libera» che si svolgono in strada fra vetri e bottiglie spaccate, sotto gli occhi di tutti. Abbiamo già denunciato il nostro disagio alle, forze dell'ordine, ma non è successo nulla. Anche i vigili urbani sono impotenti; infatti pur non riuscendo a passare perché il furgone dei punkabbestia ingombra l'intera strada, spesso fanno marcia indietro e preferiscono non guardare. Ripetiamo; siamo rispettosi delle individualità altrui, ma vorremmo che anche il nostro diritto a una quotidianità senza battaglie con cani, drogati e spacciatori venisse rispettata. Seguono 40 firme I controlli antidroga di una pattuglia della polizia nei Giardini Reali LA MIA CITTA' #1 1011.6568.531 011.6568.252 011.6568.205 (dalle 9 allei 9) INTERNET lamiacitta@lastampa.it LETTERÉÀ «LA MIA CITTA'» c/o La Stampa Via Marenco, 32 10126 TORINO

Persone citate: Enrica Deregibus, Francesco Chirico, Giovanni Gasparato, Raul Cianotto