L'ultima buca di Brute il caddie dei campioni di Paolo Mastrolilli

L'ultima buca di Brute il caddie dei campioni DAL GOLF E DAL TENNIS DUE STORIE CHE VANNO OLTRE LO SPORT L'ultima buca di Brute il caddie dei campioni Paolo Mastrolilli NEW YORK Sarà pur vero che Bruce Edwards sta morendo, ma almeno per un giorno ha beffato il destino. Per un giorno, anzi due, lui e Tom Watson sono sembrati i ragazzini di una volta. E anche se hanno celebrato con le lacrime della commozione, la mattina dopo si sono ripresentati sui tappeti verdi degli Olympia Fields per vincere lo U.S. Open di golf, non la compassione del pubblico. Per chi non lo conoscesse, Tom Watson è un grande dello sport che in America appassiona ex ragazzini come Tiger Woods, e presidenti come George Bush padre e Geoi-ge Bush figlio, impegnati proprio ieri sui green del Maine vicino alla casa di famiglia a Kennebunkport. Watson ha vinto 8 Major e conquistòru.S. Opennel 1982, aPebble Beach, battendo Jack Nicklaus. Oggi ha 53 anni, e per farsi ammettere agli Olympia Fields delMinois ha dovuto chiedere agli organizzatori una special exemption, un'eccezione. Già questa sarebbe una bella storia per gli specialisti, considerando che giovedì Tom ha piazzato le palline come se le stesse spostando con le mani, e alla fine della giornata era al primo posto della classifica provvisoria. La storia per tutti, però, è quella di Bruce, il caddie fedele che lo ha accompagnato per 30 anni di carriera. Nel gennaio scorso Edwards ha ricevuto la sua condanna a morte: è malato di amyotrophic lateral sclerosis, cioè la malattìa di Leu Gehrig. E non ci sono cure che possano salvarlo. Sta perdendo lentamente il controllo del suo corpo, fino a quando non ci sarà più nulla da fare. Dopo la diagnosi Bruce è andato alle Hawaii per sposarsi, e con Tom hanno deciso che la maniera migliore di reagire era fare finta di nulla e continuare a giocare, finché possibile. L'unico cambiamento nelle loro abitudini è che Watson è diventato un attivista per finanziare la ricerca contro la malattia di Lou Gehrig: «Colpisce solo 30 mila persone, troppo poche per convincere le aziende farmaceutiche a investire. Eppure sappiamo che non sarebbe difficile trovare la cura. Bruce ha i giorni contati e lo sa. Ma anche se non posso salvare lui, voglio provarci». Edwards, intanto, prova a fare il suo mestiere. Ha rifiutato la macchinetta che gli avevano offer- to gli organizzatori, e ha trascinato le mazze sulle spalle per tutte le 18 buche, come sempre: «Quando parlo sembro sbronzo perché già fatico a controllare la bocca, ma il resto funziona ancora. Non so fino a quando ce la farò, ma sono una persona orgogliosa e voglio dimostrare che non bisogna mai mollare». Lunedì Bruce aveva consigliato a Tom di mettere nella sua sacca un vecchio "putter". Watson gli ha dato retta e con quella mazza ha fatto magie. Perciò si capisce come mai alla fine della giornata, in cima alla classifica, il caddie e il campione si sono guardati con le lacrime agli occhi: «Un tempo - ha spiegato il caddie che non vedrà molte altre giornate così - questo era solo un gioco. Oggi è parecchio di più». I Watson (destra) si consulta con Edwards

Luoghi citati: America, Hawaii, Maine, New York, Olympia