Quella minestra dell'SOO

Quella minestra dell'SOO Quella minestra dell'SOO LA storia è un argomento che piace, in televisione, e ogni tanto il pubblico viene accontentato. Certo i direttori di rete fanno molta fatica a rinunciare alle ballerine con i fili interdentali nei sederi ed ai quiz, però ogni tanto capita, con l'aiuto delle tenebre notturne. Certamente piacciono i grandi argomenti, i grandi personaggi, quelli già conosciuti e che che fa piacere ritrovare, il Papa, Mussolini, Hitler, le guerre, i matrimoni regali. Ma è bella è anche la storia piccola, minuta, quella che riguardava la vita quotidiana dei personaggi che non ebbero il talento, la fortuna, il tocco divino, la spregiudicatezza, per diventare grandi. Oh, intendiamoci, siccome non c'è niente di nuovo sotto il sole della tv, la piccola storia vista attraverso i mestieri in via di estinzione non è una scoperta sensazionale degli ultimi tempi. Già alle origini della televisione, Mario Soldati aveva reahzzato quel «Viaggio lungo la valle, del Po» che precorse davvero un'infinità di programmi. La tv in Italia era nata nel gennaio del '54, il «Viaggio» di Soldati avenne nel '57, quindi si tratta di ai^omenti scritti nel DNA del piccolo schenno. Soldati precorse una quantità di trasmissioni dedicate alla cucina, a esempio, perché lui era convinto, come scrive Aldo Grasso nella sua «Garzantina», che «nella tradiziona culinaria di un paese si decanti lo spirito della gente che vi abita». Il maestro ha dunque avuto innumerevoli discepoli, ma con risultati alter-, ni. Viaggiando lungo il Po, Soldati si imbatteva anche in personaggi curiosi, in mestieri che già allora andavano scomparendo. Le sue mondine sono diventate un classico, ma sono diventate un classico soprattutto quelle di Ugo Togriazzi e Raimondo Vianello che già allora ne fecero la parodia così spesso (e giustamente) rivista in tv. L'eredità di Soldati è molteplice, e non zampilla soltanto nei mille programmi di cucina o di scoperta delle bellezze della nostra cara patria: c'è chi segue, accanto alla «grande storia», la «piccola storia». E proprio «Microstoria» si intitola un programma che compare nel misterioso palinsesto della Rai Notte di Gabriele La Porta (quante reti ha la Rai? Infinite). Qualche notte fa si parlava degli antichi forni dove si cuocevano i mattoni. C'è da scommettere sul!' estrema elitarietà di visione del filmato con Gian Filippo Della Croce. Ma è un peccato: perché era interessante, sapete?, curioso, sentire quei racconti di lavori perduti, ma anche di un modo di alimentarsi, o di divertirsi, perduto. C'è da conservare tutto, in qualche bella «Teca Rai»: perché, se avessimo la macchina del tempo, non ci piacerebbe andare a vedere come si viveva nel passato? Ma sarebbe bello sentire il sapore delle minestre, mica trovarsi al centro di una battaglia... alessandra.comazzi@lastampa.it

Persone citate: Aldo Grasso, Gabriele La Porta, Gian Filippo Della Croce, Hitler, Mario Soldati, Mussolini, Raimondo Vianello, Soldati

Luoghi citati: Italia