«In Palestina sono benvenuti nello spirito della Road Map»

«In Palestina sono benvenuti nello spirito della Road Map» «In Palestina sono benvenuti nello spirito della Road Map» intervista .GERUSALEMME. NABIL Amer, ministro dell'Informazione nell'Autonomia palestinese, è un uomo gioviale e speranzoso. In acque tormentate ai tempi di Arafat, è oggi parte del governo di Abu Mazen, che lo tiene in grande considerazione. Che ne dice, ministro, della proposta di Kofi Annan? Le pare che potrebbe aiutare a risolvere questa interminabile tragedia? «Lei sa che la nostra parte è sempre molto favorevole al monitoraggio e all'intervento dfi una terza parte nel conflitto: ci sembra che fornirebbe una garanzia, e l'abbiamo sempre richiesta. Quindi, certamente l'idea del Segretario dell'Onu è pregevole». Tuttavia la vedo piuttosto cauto. «Non è cautela, è soltanto che l'idea di una terza parte è già chiaramente compresa nella Road Map, fa parte di ciò che noi abbiamo accettato in pieno e anche gh israebani hanno accettato per procedere sulla via della pace. Quindi, la forza di inteiposizione in certo senso è già nelle cose, si può chiamarla come si vuole; e bene sarà se questa terza parte che deve monitorare ed evitare la violenza sarà guidata dab'Onu. Perché l'Onu fa parte del Quartetto che ha elaborato il piano». Kofi Annan dice che i 51 americani di John Wolf addetti al monitoraggio sono di gran lunga insuf 11centi per un'operazione compbcata come dividere due parti così aggressive, e quindi ci vuole una vera forza mibtare. «Poiché l'ha detto, deve esistere su questo un accordo ab'intemo del Quartetto, e anche Colin PoweU ne è probabilmente consapevole. Noi, ripeto, per quello che ci riguarda guardiamo favorevolmente a un intervento estemo». Gli israebani hanno già commentato sfavorevolmente la presenza di una forza d'interposizione. ((Gb israeliani sono sempre stati contrari a una presenza intemazionale, edè un peccato». Il loro argomento principale è molto sempbce: un'interposizione intemazionale può monitorare e impedire i movimenti di un esercito, non di un terrorista che sta salendo su un autobus carico di tritolo. «Vede, le obiezioni sono sempre possibib per qualsiasi paragrafo della Road Map. Ognuna delle due parti può dire quello che vuole su questo o quel punto; resta il fatto che per riprendere la strada perduta dobbiamo fare uno sforzo e accettare il documento che ci viene proposto, con tutte le sue impUcazioni». Lei crede, nonostante la pohtica di eliminazione dei capi di Hamas e gb attentati, che la Road Map sia ancora in vita? «L'operazione di Sharon contro Rantisi è stata stupida. Ma vedo che anche in Israele le eliminazioni trovano fortissima critica, la maggioranza le giudica sbagliate, credo che non abbiano lunga vita e devono finire». E gb attentati? Lei è d'accordo con l'analisi di chi pensa che tra i palestinesi la linea dura stia conquistando simpatie per Hamas e abenandone per Abu Mazen? «E vero soltanto nel breve termine». Quanto breve? «Qualche giorno. Poi Abu Mazen potrà riprendere la sua strada, perché da noi esiste anche un'opinione pubbbca che desidera la pace». Ma se Abu Mazen non ferma i terroristi con la forza, essi seguiteranno a trascmare il popolo palestinese nella tragedia. «Guardi, Abu Mazen sta facendo una trattativa complessa e delicata che secondo me porterà abbastanza rapidamente a buon fine». Non crede che dovrebbe essere proprio Abu Mazen a fermare almeno qualche terrorista, così da dare un segnale della sua forza? «Abu Mazen agirà con la forza della pohtica, e ce la farà». Santo cielo, ministro, lei è ottimista. «Si, la Road Map riprenderà la sua strada presto», [f . n.) ^b^fe II piano del ^^ Quartetto prevede l'intervento di una terza parte nel conflitto: è una garanzia ttw Palestinesi brandiscono rottami dell'auto distrutta ieri da razzi a Gaza

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Israele, Palestina