Contro il referendum fuoco bipartisan

Contro il referendum fuoco bipartisan DOMENICAE LUNEDÌ LASCELTASULL'ÀRTiCOL018 Contro il referendum fuoco bipartisan Da Forza Italia ai Ds indicazioni per l'astensione in una consultazione che ha il sostegno delle ali «estreme». Rutelli: «Non votare, oppure scegliere il no». Per la prima volta alle urne gli italiani all'estero Antonella Rampino ROMA Un fuoco incrociato e bipartisan, da Forza Italia ai Diesse, si sta abbattendo sui due referendum in calendario per domenica 15 e lunedì 16, che hanno il sostegno invece deUe "estreme", da Bertinotti alla Fiamma Tricolore. Un fuoco incrociato per il quale, almeno neUe intenzioni dei partiti, non si dovrebbe nemmeno raggiungere il quorum. Il perché lo spiega efficacemente Rutelli: «Non andare a votare, ò andare a votare no, perché questo referendum non aiuta né le imprese né i lavoratori». Far mancare il quorum, va detto, è un obiettivo perfettamente raggiungibile; in trent'anni su 53 quesiti ben 18 sono falliti per carenza voti. Perfino Renato Brunetta, presidente del «Comitato per no» del Polo (che annovera tra i propri esponenti un ministro della Repubblica, quello per il Lavoro Maroni), ieri ha fatto sapere che proprio non si recherà al seggio, «si tratta solo di una resa dei conti interna alla sinistra». La perfidia deh'economista di Forza Itaha ricorda la storia del quesito che leggenda vuole sia stato concepito da Fausto Bertinotti per mettere neh'angolo l'allora segretario della Cgil Sergio Cofferati, che infatti impegnò il suo sindacato nella raccolta di firme, 5 milioni, a sostegno di proposte di legge alternative. L'imbarazzo a sinistra, un anno fa, fu grande. E ancor di più quando Cofferati diede l'addio a Corso Itaha, dove subentrò Guglielmo Epifani: nelle riunioni di segreteria, il sì al referendum della Cgil è stato tutt'altro che scontato. Lo stesso segretario confederale, che chiuderà oggi la campagna referendaria in piazza Campo de' Fiori a Roma (in contempora¬ nea Bertinotti sarà a Torino, a Mirafiori), ieri augurava «una vittoria del sì, indispensabile dopo la riforma Biagi». Ma a sinistra, l'imbarazzo dei diesse inizialmente orientati a lasciare libertà di voto, da quando Cofferati ha accettato la candidatura a sindaco di Bologna s'è sciolto in un deciso «non andare a votare». L'indicazione è emersa da un direttivo mercoledì. Il correntone non è d'accordo: ancora ieri Fabio Mussi e Gloria Buffo invitavano ad andare a votare sì. Per raccontarla con uno scambio di battute, che qualche volta rendono meglio l'idea, Bersani (ex ministro dell'Industria) diceva «Io domenica vado al mare». Salvi (leader della sinistra) faceva sapere «Che c'entra, al mare ci vado anch'io, come tutti gli italiani. Ma prima vado a votare, e voto sì». Mentre Sassolino, anche lui uno dei'leader della sinistra, ma che aspira comunque a posizioni di govemo, dichiara «Certo che voto, è un dovere e un diritto. Ma non dico come voto». Tra le novità di domenica, ad ogni buon conto, c'è anche la prima volta referendaria degli italiani ah'estero. Soddisfattissimo il ministro Tremagha, e pure la Cgil che valutava ieri in 500mila i votanti. Denunciando però contemporaneamente come molti connazionah che vivono fuori dall'Italia non abbiano potuto esprimersi per il mancato aggiornamento deUe liste elettorali e degh indirizzari dei residenti all'estero. Convinto della bontà del quesito e della sua riuscita è ovviamente Fausto Bertinotti. Nei giorni scorsi cehava di fronte a chi gh faceva notare che, in fondo, la Quercia s'era alla fine schierata più o meno sulle posizioni di Cofferati: «Siamo pieni di sindaci che non approvano i referendum... Però la posizione di Cofferati è grave, per lui: perché si è messo fuori da un'onda lunga straordinaria». E nemmeno si può obiettare che il referendum si metta di traverso sulla via delle rinnovate relazioni tra l'Ulivo e Rifondazione, l'ipotesi è respinta come irricevibile dal segretario di Rifondazione perché «il referendum è altro, è cosa diversa». Con Bertinotti, oltre alla Cgil con la motivazione di «non poter comunque andare contro un'iniziativa che estende i diritti», ci sono i Verdi, il cui leader Paolo Cento ha lanciato nei giorni scorsi un digiuno a staffetta per protestare contro lo scarso spazio dato dall'informazione televisiva in particolare, e, obtorto collo, i Comunisti italiani. I quali avevano a lungo sperato che Cofferati cambiasse idea: un suo sì al referendum avrebbe infatti decisamente oscurato il ruolo di Bertinotti. Ieri, il segretario Oliviero Diliberto dichiarava il suo «sì, anche se questo è un quesito sbagliato». Nello schieramento bipartisan di quelli che non andranno a votare, Rutelli e Violante, D'Antoni e MasteUa, Boselli e D'Alema. Il quale dice «Io non vado a votare, rispetto le decisioni prese dal mio partito». a ce este t'arf Iole 18 dello Statuto dgi |avofatorl (legge 300/70) preyede, ideile aziende con ppù^di IS.addetti, il réjntèc^o del iàvoi|tore licenziato senza giusta causa. Il referendum chiede rabollziórii, \ « del limite dèi 15 dipendenti tóreffkacia delle t'ut^f A delie defogjle che tonsentonb la partiti,, sindacatil assotìaziotii sènza scopo di lucro e organizzazioni | df culto diessère escluse dall'applicaztòns dell'artico] Le tutele previste dall'articolo 18 sarebbero estese anche alle aziende più piccole e a organizzazioni: sindacali, religiose o culturali : Sevil jgTtmge il quorum Li situazione rimane quella attuale, con 11 diritto al reintegro limitato ai lavoratori delle aziende con più dll 5 addetti Le modifiche del governo Nel Patto per l'Italia, sottoscritto il S luglio 2002 da govèrno e sindacati, ma non dallaGgil, si prevede là sospensione per tre anni dell'art 18 dello Statuto dèi lavoratori per le aziende che crescono oltre i 15 dipendenti assumendo a tempo indeterminato WtmBKtKtKKtk SERVITÙ COATTIVA DI ELETTRODOTTO Il referendum chiede l'abrogazione dell'articolo 119 del Regio Decreto 1775 del 1933 e dell'articolo 1056 del Codice civile, In base ai quali ogni proprietario 1 è obbligato a consentire il passaggio nel suol terreni ,l tfe - .-■^'r^'^ delle condutture elettriche ' .., '^^'y'^^l^^ aeree e sotterranee ' /:'':S^^^^ZJ^'T\ Cittadini ed enti locali potranno opporsi al pasaggio di elettrodotti e cosi accedere, con maggiore potere contrattuale, alla trattativa nei confronti delle società che trasportano energia elettrica ; «minsi raggiunge il quorum rijmane com'è, rà obbligatorio ire il passaggio d'^ii elettrodotti.,

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma, Torino