Onorato: tre motivi per scegliere l'Italia

Onorato: tre motivi per scegliere l'Italia IL PATRON Di MASCALZONE LATINO Onorato: tre motivi per scegliere l'Italia Intervista Fabio Pozzo LI ARMATORE Vincenzo Onorato, il patron di Mascalzone Latino, il secondo team italiano che ha vissuto l'avventura di Auckland, è doppiamente soddisfatto. Nella cinquina delle finaliste c'è anche una città italiana ed è la sua Napoli. Sarà contento, no? «Lo sono e lo sarò ancorpiù se Napoli avrà la Coppa». Perché gli svizzeri dovrebbero scegliere il capoluogo campano? «Per tre ragioni importantissime: le condizioni meteoclimatiche, la logistica a terra e la cornice, un golfo tra i più belli del mondo». Lei dice Napoli, ma all'ombra del Vesuvio sembra si parli con più insistenza delle aree di Bagnoli. Cosa pensa? «Secondo me, la sede ideale di questo grande evento, basi dei sindacati incluse, potrebbe essere proprio N apoli. Penso al Molo San Vincenzo, al vecchio arsenale della Marina. La città ha tutte le carte in regola». E Bagnoli? «E' una realtà che conosco poco». Guardiamo in casa d'altri: che ne pensa delle città avversarie? Palma de Majorca, ad esempio, nelle cui acque lei ha regatato in più d'una occasione. «Metto Palma de Majorca sullo stesso piano di Valencia. Sono entrambe molto competitive, so)rattutto sotto il profilo della belezza e validità del campo di regata e della logistica. Non bisogna inoltre dimenticare che dietro a queste città c'è il re Juan Carlos, che vuole fortissimamente la Coppa America in Spagna». Sua Altezza, oltretutto, è in ottimi rapporti con il patron di Alinghi, Ernesto Bertarelli. «Juan Carlos è una persona straordinaria. E non lo dico solo perché è un superbo velista. E' un uomo di grandi relazioni e di grandi capacità manageriali». E Marsiglia? C'è chi vede nella grandezza della città un handicap. «Dietro la candidatura di Marsiglia c'è il governo francese». «Noi abbiammeteoclimaideali, un'otlogistica e unche è trai pidel mondo Nel 2007 canche il nos o condizioni iche ma golfo ù belli sarà ro team» Resta Lisbona. L'Atlantico potrebbe però costituire un problema per gli allenamenti invernali. E' così? «Non ho mai regatato in acque portoghesi e quindi ne so poco». Si sbilanci un po' di più: chi ha le chances migUori delle cinque? «Hanno tutte le carte in regola per spuntarla. Sono convinto che la scelta ora si giocherà esclusivamente sulle garanzie politiche che le città candidate sapranno fornire nei prossimi mesi agli organizzatori». E Napoh? Ritiene che sia competitiva anche sotto questo profilo? «Penso di sì. Perché non dovrebbe esserlo? E' un'occasione troppo importante per la città e per la regione, oltre che per l'Italia. Mi sembra che gli amministratori locali siano determinati». Parliamo di lei: Mascalzone Latino ci sarà nel 2007? «Assolutamente sì. La sfida l'abbiamo già lanciata». Vasco Vascotto, il vehsta triestino che tutti danno come prossimo skipper, dice che non ha ancora firmato il contratto. «Non c'è bisogno di contratti tra me e Vasco». Allora ci anticipi qualcosa del suo prossimo team. «Sarà formato dal vecchio gruppo, che ha dato l'anima ad Auckland, guidato da Flavio Favini (tattico in Nuova Zelanda, ndr.) e dal sottoscritto, e da un nuovo gruppo facente capo a Vasco Vascotto, lo skipper». Saranno della partita anche ex componenti dell'equipaggio di Prada? «Sì, sono ragazzi che già fanno parte della squadra di Vascotto». E gli sponsor? Tim rinnoverà il sostegno che vi ha dato in Nuova Zelanda? «Ci sono trattative avviate con alcuni grandi sponsor e sono top secret. Prima di entrare nel vivo della questione, però, chi deve investire vuole attendere la designazione della sede definitiva e conoscerei dettagli». E Luna Rossa? Ci sarà nel 2007? «La mia attenzione è dedicata tutta al mio team, non guardo in casa d'altri. Sarebbe comunque un peccato se non ci fosse». «Noi abbiamo condizioni meteoclimatiche ideali, un'ottima logistica e un golfo che è trai più belli del mondo Nel 2007 ci sarà anche il nostro team»