La Loggia: il miglior ristoro recarsi al mare di Amedeo La Mattina
La Loggia: il miglior ristoro recarsi al mare IL MINISTRO DI FORZA ITALIA La Loggia: il miglior ristoro recarsi al mare intervista Amedeo La Mattina ROMA ENRICO La Loggia ha deciso di non andare a votare per una ragione che spiega così: a suo giudizio il referendum è «totalmente anacronistico». Una scelta di astensione, quella del ministro per gli Affari regionali, che si presenta in linea con le indicazioni fornite dal suo partito. Forza Italia. L'obiettivo che si propone chi critica questa consultazione è non fare scattare il quorum. Ma non sarebbe stato più coerente andare a votare no? «Guardi, la mia posizione è identica a quella espressa dal segretario della Cisl Pezzetta, il quale sostiene che questo referendum deve essere respinto in toto perchè sbagliato nel merito e nel metodo. Ci sono modi diversi per dire no, e uno di questi è non andare a votare. Con il caldo che fa in questi giorni, il migliore ristoro è recarsi a mare, in campagna o in montagna». Teme che possa scattare il quorum e alla fine prevalgano i sì? «Intanto sono convinto che il quorum non scatterà, e poi non credo che una persona di buon senso possa andare al seggio e votare per il sì. Non si crea nuova occupazione abolendo una norma dello Statuto dei lavoratori e ingessando il mercato del lavoro, proprio mentre tutti i Paesi europei cercano di darsi rego le di flessibilità. E' quello che sta Enrico La Loggia facendo il nostro governo con il decreto Biagi: si creano così nuove opportunità di lavoro e gli stimoli ad assumere i giovani. E poi una vittoria del sì avrebbe un effetto devastante nel Mezzogiorno, sarebbe un incentivo al lavoro nero, sarebbe una mazzata per i piccoli imprenditori». La sua posizione coincide con una parte dell'Ulivo, ma perché sulle riforme del mercato del lavoro invece non riuscite a dialogare? «Nel centrosinistra c'è una gamma infinita di posizioni. La stessa vicenda del referendum ne è la dimostrazione più lampante. Di fatto all'interno della sinistra si sta giocando una partita politica lacerante che non ha nulla a che fare con il merito del quesito referendario. Bertinotti ha usato il referendum contro Cofferati e ha spaccato i Ds. Adesso però non si capisce qual è la vera posizione della Quercia: prima erano per l'astensione, ora mescolano le carte con il solo obiettivo di recuperare il rapporto con Rifondazione comunista». Lei è d'accordo sulla necessità di aumentare il numero delle firme per indire un referendum? «Sì, perchè ormai l'inflazione di referendum ha svilito il principale istituto di democrazia diretta: andrebbe usato con parsimonia, per grandi argomenti di valore morale e civile. Ecco, l'unico modo per selezionare qualitativamente questo tipo di consultazione, è aumentare il numero delle firme, portandole da SOOmila a un milione». Enrico La Loggia
Persone citate: Bertinotti, Biagi, Cofferati, Enrico La Loggia
Luoghi citati: Roma
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