La singoiar tenzone dell'Elettrodotto

La singoiar tenzone dell'Elettrodotto IL QUESITO 2, TEMA CHE HA INTERESSATO NEGLI ANNI SCALFARO, COLLETTI, BOSSI La singoiar tenzone dell'Elettrodotto Jacopo lacoboni D' ACCORDO l'articolo 18: ma la «servitù coattiva di elettrodotto»? Tecnicamente il secondo referendum che verrà proposto agh italiani domenica chiede di abrogare una norma («ogni proprietario è obbhgato a consentire il passaggio nei suoi terreni delle condutture elettriche aeree e sotterranee»), dando ai cittadini la possibilità di opporsi a chi voglia costruir loro l'elettrodotto nel giardino. Ma nella pohtica itahana l'elettrodotto, e quel suo impalpabile effetto definito dagh specialisti «elettrosmog», è assurto al rango di figura romanzesca e quasi meyrmkiana. L'Elettrodotto. Nell'Elettrodotto si sono imbattuti, prima o poi, presidenti, ministri, filosofi, soprattutto pohtici locali impegnati in memora- bili tenzoni strapaesane. Il suo figliolo maligno, l'elettrosmog, ha mobilitato miriadi di comitati civici e dato filo da torcere persino a porporati. La sua difesa (o accusa) ha impegnato sohtamente partiti ambientalisti contro uomini di governo. Con qualche sorpresa. L'altra sera, per esempio. Umberto Bossi se ne stava seduto su una poltrona di Telepadania, in- Un elettrodotto itervistato dal direttore sull'esito dei ballottaggi amministrativi quando il discorso, lentamente, è scivolato sul referendum: «Quello sull'elettrodotto sarebbe anche sensato», ha detto. E giù a raccontare ciò che alcuni, forse, non sapevano: di aver avuto proprio lui, per qualche tempo, l'elettrodotto «nel giardino di casa». Poi gliel'hanno tolto, ma ha sperimentato il fastidio che può causare «al comune cittadino» la norma introdotta dal Regio decreto del 1933. Quel testo era stato pensato per far arrivare la corrente in tutte le case: oggi che l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto, domandano retoricamente quelli del comitato promotore (rifondazione, verdi, comunisti italiani, minoranza ds), la «servitù coattiva» non servirà solo alle compagnie che producono e vendono energia? Vero o falso che sia, le battaglie più ferine si consumano in vallate e supramonti: in posti come Vittorio Veneto, Fregona, giardino Sarmede e Cordignano, dove i ds trevigiani protestano per «U passaggio dell'elettrodotto da 380 Kv» e la buttano in pohtica («è l'ennesimo regalo del governo ai trevigiani»); in altrimenti tranquilli paesini valdostani, dove gh abitanti si accendono e chiedono al «loro» europarlamentare Cavell di intercedere contro un elettrodotto con nome mitologico («che cosa significa essere regione autonoma se poi si permette il passaggio del Superphoenix, con aumento di deposito di radon, notoriamente incompatibile con la salute umana?»); nei molisani Matrice, Campoheto e Monacilioni, dove un bracconiere, non si sa se per protesta o cosa, colpisce i cavi con la sua doppietta e il giorno dopo i quotidiani locali, sublimi, titolano sul black out: «Impallinato l'elettrodotto»... Ecco perché, talvolta, disfide nate in cittadine o paesini arrivano a scomodare autorità superne. Una volta, per dire, fu chia- mato a mediare nientemeno che l'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro: a Ventimiglia il sindaco Claudio Berlengiero conduceva la battagha per far spostare il tracciato dell'elettrodotto che correva troppo vicino alle case della zona della sponda destra del Boia. Che ti fa il primo cittadino? Dopo estenuanti vertici e controvertici con Enel, Ferrovie, Autofiori, contatta Scalfaro, toma in città e annuncia entusiasta: «Il segretario del presidente ci ha affermato di essere pronto a intervenire in qualche maniera». Un'altra volta - a Cesano, subito a nord di Roma - non l'Elettrodotto ma l'elettrosmog (nella fattispecie: le onde elettromagnetiche deUe antenne di Radio Vaticana) hanno suscitato ire e organizzazione spontanea dei cittadini: e la questione, due anni dopo, ancora accende gh animi. Nell'estate del 2000 anche all'Elba si paventò la costruzione di un elettrodotto, che turbò non poco i sonni di molti vacanzieri. Tra loro c'era il filosofo di Forza Itaha Lucio Colletti, habitué dell'isola nei suoi ultimi anni: con romanesca sprezzatura, rivolto all'ex studente che era andato a trovarlo, chiosò «sta a vede che su 'sta storia dell'elettrodotto me tocca dà ragione a Legambiente». Un elettrodotto in giardino

Persone citate: Cavell, Cesano, Claudio Berlengiero, Colletti, Lucio Colletti, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Umberto Bossi

Luoghi citati: Cordignano, Fregona, Monacilioni, Roma, Sarmede, Ventimiglia, Vittorio Veneto