«Guardiamoci tutti con ironia»

«Guardiamoci tutti con ironia» «Guardiamoci tutti con ironia» con chi si ama intervista Fulvia Capra ira ROMA .-CTATE con le persone »»3che amate, cercate gli affetti veri. Il segreto della felicità è guardare il mondo con ironia». Neri Marcorè, 37 anni, nato a Porto Sant'Elpidio (provincia di Ascoli Piceno), ha la sua formula, come dimostra nel film «Cuore altrove» di Pupi Avati, dove interpreta il personaggio di un ragazzo innamorato e respinto e che tuttavia non si dà per vinto. Infatti, noi finale, dopo l'addio alla donna che gli ha fatto scoprire l'amore e poi lo ha abbandonato, quel ragazzo timido e sensibile esce di scena senza l'alone dello sconfitto. Anzi, canticchiando a squarciagola una celebre canzonetta francese, dimostra che la felicità trionfa. Marcorè, dopo il gran successo delle imitazioni in tv, questo film l'ha consacrato attore di cinema, premiato/applaudito, lodato: tanti italiani si dichiarano scontenti. Sarà vero? Lei ci crede? «Penso che l'infelicità sia la malattia del benessere. Se non si ha né cibo né casa non si ha neanche tempo per fermarsi a pensare e per porsi certe domande. Quando invece si ha tutto é molto più facile iniziare a interrogarsi e sentirsi in un certo modo svuotati. Siccome siamo tra i Paesi più benestanti del mondo, è logico che questo accada sempre più spesso. E che ognuno cerchi la sua maniera per consolarsi; chi con i principi cattolici, chi con quelli buddisti, chi con la droga o con altri percorsi artificiali. La verità é che ci manca sempre qualcosa, il che, da una parte, ci spinge a cercare il meglio, ma dall'altra può anche essere il sintomo di uno stato dell'anima che non conosce rimedi». Lei che fa l'attore e che fa ridere molto con imitazioni celebri come quella di Gasparri, di Alberto Ange¬ la, di Amedeo Minghi, ha trovato nel suo lavoro il modo per essere felice? «Nonostante le apparenze, anch'io tendo alla malinconia e all'infelicità, ma credo che proprio questa situazione possa essere la molla per uscire dal corto circuito. Provare a divertire gli altri, cercare consensi, diventare simpatici, aiuta ad annebbiare il senso di infelicità. Piacere piace a tutti, quindi ci si prova». È la ragione che l'ha spinta sul palcoscenico? «Ho messo a frutto una capacità di ironia e di osservazione, e questo mi ha aiutato a sfuggire quel senso di scontentezza. Naturalmente non per sempre, però almeno cerco di bilanciarlo». Quanto si diverte nel momento in cui mette a punto una parodia? «All'inizio, quando c'è l'attimo della folgorazione, quando riesco a individuare le caratteristiche di un personaggio nuovo, mi diverto veramente molto. Per esempio quando ho fatto per la prima volta l'imitazione di Alberto Angela è stato così; poi, nella ripetizione, gli stimoli si affievoliscono, bisogna cercarne di nuovi». Che cosa fa quando le capita di sentirsi infelice? «Accetto queste fasi, credo che siano, necessarie, cerco di capirne le ragioni; se c'è un mal di vivere e perchè. Sono convinto che la ricerca del piacevole, sempre e a tutti i costi, non faccia bene. Ci sono momenti che arrivano e poi vanno via». E in quei momenti che cosa preferisce fare? «Cerco di frequentare le persone con cui sto veramente bene, la famiglia, gli amici a cui mi sento davvero legato, quelli a cui non devo dimostrare niente. Evito di stare con gente che conosco poco, verso cui non provo nulla». «Provate a divertire cjli altri e a diventare simpatici Quando gli stimoli si affievoliscono bisogna subito cercarne di nuovi» Neri Marcorè

Persone citate: Alberto Ange, Alberto Angela, Amedeo Minghi, Fulvia Capra, Gasparri, Marcorè, Neri Marcorè, Pupi Avati

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Porto Sant'elpidio, Roma