Morì schiacciato da una ruspa Il gup rinvia a giudizio l'Amiat
Morì schiacciato da una ruspa Il gup rinvia a giudizio l'Amiat QUATTRO ANNI FA ALLA DISCARICA DI VIA GERMAGNANO, IMPUTATE ALTRE TRE DITTE Morì schiacciato da una ruspa Il gup rinvia a giudizio l'Amiat Giorgio Ballano Ucciso da una tragica fatalità o sacrificato alle logiche perverse del subappalto e del contenimento dei costi? Sergio Fiora morì schiacciato da una ruspa in una notte d'estate di quattro anni fa, mentre stava scaricando un camion di rifiuti nella discarica dell'Amiat di via Germagnano. Aveva 68 anni ma arrotondava la pensione lavorando per una piccola ditta, incaricata di raccogliere la spazzatura dei mercati rionali. Mentre stava azionando la leva per ribaltare il cassone dell'automezzo, il pensionato venne travolto da una ruspa che stava spianando e compattando i cumuli di immondizia, rimanendo stritolato sotto i cingoli del pesante mezzo. Per i carahinieri e la Procura il piazzale dove stava lavorando l'anziano operaio era buio e privo delle necessarie misure di sicurezza. A quasi quattro anni di distanza dal fatto, la terribile morte di Sergio Fiora è approdata in un'aula di tribunale. Il giudice per l'udienza preliminare Raffaele Ferraro ha infatti accolto la richiesta del pm Gianfranco Colace ed ha rinviato a giudizio otto imputati, fra i quali l'allora direttore generale dell'Amiat Mauro Stefanelli e due dirigenti con compiti di progettazione ed esecuzione dei lavori. Il processo per omicidio colposo si celebrerà il 21 gennaio del prossimo anno. La Procura ha individuato gravi responsabilità a carico di numerosi soggetti, a partire dall'azienda municipalizzata per la raccolta rifiuti proprietaria della discarica di via Germagnano. Nel corso delle indagini è però venuto a galla un complicato sistema di subappalti che ha portato il pm Colace a chiedere di processare anche i dirigenti di altre tre società: la Germagnano 2000, un'associazione temporanea di imprese che aveva preso l'appalto per la gestione della discarica; la ditta La Lucentezza di Bari, che aveva in subappalto parte della raccolta rifiuti delle aree mercatali e il trasporto in discarica e la ditta individuale Bodrone, di cui era dipendente l'operaio morto, un'impresa che a sua volta svolgeva lavori per conto del¬ l'azienda pugliese. Insomma, una lunga catena di «decentramento» di responsabilità che secondo l'accusa avrebbe creato i presupposti per il gravissimo incidente sul lavoro. Tant'è vero che la Procura contesta agli imputati, Amiat compresa, la violazione della legge sui subappalti pubblici e due omissioni dolose (cioè volontarie) dei piani di sicurezza previsti dal capitolato d'appalto e dalle prescrizioni della Asl. Se ne discuterà a gennaio davanti alla I sezione penale. I difensori degli imputati, fra i quali gli avvocati Rossomando, Dell'Anno, Del Monte, Mazza, Serlenga e Strata, annunciano battaglia. I familiari di Sergio Fiora si sono costituiti parte civile con gli avvocati Roberto Capra e Carla Scribano. r?*^ La ruspa sotto cui finì Sergio Fiora, 68 anni, mentre stava scaricando rifiuti per conto di una ditta subappaltatrice
Luoghi citati: Bari, Germagnano
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