Biella «gioielleria» del tessile mondiale cerca collegamenti

Biella «gioielleria» del tessile mondiale cerca collegamenti IL VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DELLA REGIONE HA FATTO TAPPA NELLA CAPITALE LANIERA CON UN AFFOLLATO DIBATTITO ALL'UNIONE INDUSTRIALE ~~ 1——:——™—~i—.—. »—m...,;,i,-:,,, ,;,:: ; -i —- ^—— .—; ™—'. •,....:.,.v,:n. ;.:.:~.: : -7,,,,- ....nV,,,,-,, '■■■r;:::—■,:.',l,, v,,,.:; : : : ; ^^ - 1 : : ^. •. ^ ....' 1 -. .—.—— — IL DIRETTORE DELLA STAMPA MARCELLO SORGI IERI CON I LETTORI Biella «gioielleria» del tessile mondiale cerca collegamenti La provincia ha tutte le risorse per superare il momento difficile e rispondere alla forte concorrenza proveniente dai paesi asiatici Ma con i suoi manager chiede progetti di qualità e infrastrutture Paola Guabello Giuseppe Buffa BIELLA E' la «gioielleria» del tessile mondiale, ma è pure isolata e diffìcile da raggiungere, in auto come in treno. E' il ritratto di Biella emerso ieri nella Sala teatro dell'Unione industriale, gremita in un pomeriggio caldissimo, per rincontro-dibattito «Il filo del discorso», col direttore de La Stampa Marcello Sorgi. Il «discorso» non è potuto che cadere sulla crisi che sta vivendo la provincia laniera: strutturale in prima analisi, ma soprattutto legata alla crescita impetuosa dei Paesi dell'Estremo Oriente, con la Cina in prima linea. Al tavolo dei relatori, oltre a Sorgi, l'amministratore delegato dell'editrice La Stampa Emesto Auci, Luigi La Spina (che sta curando le inchieste sui capoluoghi di provincia), il redattore capo delle edizioni piemontesi Giuseppe Grosso, l'assessore regionale all'Industria Gilberto Pichetto e il presidente della Provincia Orazio Scanzio. In platea, fra gli altri, il presidente delTUib Ermanno Rondi e quello della Fondazione Crb Luigi Squillario. Inevitabile la domanda d'avvio: che fare per uscire da questo momento difficile? Il giovane banchiere Pietro Sella ha rotto il ghiaccio col suo ottimismo: «Questa è una crisi che impone di cambiare, e le risorse e la voglia di farlo non mancano. Anzi, direi che bisogna "approfittare" di questa occasione per reagire e per supera- re gli ostacoli». D'accordo il sindaco Gianluca Susta, anch'egli «poco portato al pessimismo»; «Realtà come Schio e Valdagno hanno vissuto situazioni simili, però ne sono uscite a testa alta. Dobbiamo innovare, e sapendo di poterlo fare su un ceppo molto solido. La Cina è il nostro incubo, ma non dimentichiamo che sta diventando anche un mercato». Marcello Sorgi s'è chiesto se. Biella debba insistere sul tessile o inventarsi un futuro diverso. C'è chi, come il presidente dell'Atl Giuliano Manoli, vede prospettive interessanti nel turismo, perché anche il territorio, come i tessuti, è «d'eccellenza». Ma Susta non ha dubbi: «Il tessile continuerà ad essere il nostro domani». Ne è convinto anche l'imprenditore Luciano Barbera, che considera il «made in Biella» la «gioielle- ria» del tessile intemazionale: insistendo sulla necessità di difendere la vocazione d'eccellenza delle fabbriche locali, ha poi ricordato come, nel segno della qualità, neU'86 abbia dato avvio al Master delle Fibre nobili, «un corso di specializzazione al quale partecipano azien- de di tutto il mondo, e nato per far sì che i futuri manager abbiano una visione completa del processo che va dalla creazione alla commercializzazione di una stoffa pregiata». Il regno del tessuto esclusivo è supportato anche da un'istituzione come Città Studi, che come ha spiegato il presidente Paolo Piana «è uno strumento quasi unico in Italia, perché capace di coniugare ricerca e formazione, creando sinergie indispensabili al sistema». E' singolare, però, che un distretto così importante sia quasi taghato fuori dal mondo, isolato com'è sul fronte delle autostrade e delle ferrovie. Gilberto Pichetto, chiamato in causa anche dal consigliere regionale dei Ds Wilmer Ronzani, ha ammesso che bisogna essere più competitivi sul fronte dell'industria, ma anche su quello delle infrastrutture: «Non penso solo al Peduncolo per la A4 e ai collegamenti su rotaia, ma anche al cablaggio del territorio, tutti progetti che permetteranno alla nostra economia di fronteggiare la concorrenza asiatica». Per Pichetto, la sfida non è tanto quella di sopravvivere, ma di «diventare i primi della classe». Anche il presidente Scanzio ha insistito sulla «crescita infrastnitturale»: «Quando l'avremo ottenuta, saremo pronti per le scommesse future». I problemi concreti hanno monopolizzato il dibattito, poi dall'intervento dell'imprenditrice Paola Fini è emerso, ad esempio, che guardare avanti significa anche volgersi verso nuovi orizzonti: «Diventa strategico, a questo punto, il valore della creatività. Con il maestro Michelangelo Pistoletto abbiamo iniziato una collaborazione che mette a confronto arte e impresa. A Biella abbiamo la massima efficienza produttiva, però per sopravvivere noi crediamo molto nelle contaminazioni. C'è un progetto che porterà anche all'esterno le nostre capacità espressive: se è vero che la fabbrica appare "brutta" dall'esterno, noi trasformeremo i suoi muri in un'opera d'arte, e il Biellese diventerà un museo a cielo aperto». PIETRO SELLA «La crisi ci impone di cambiare, le risorse e la voglia di farlo qui non mancano anzi, direi che bisogna approfittarne» GILBERTO PICHETTO «Per il futuro penso al Peduncolo per la A4 al potenziamento delle linee ferroviarie e pure al cablaggio del territorio» Pietro Sella, «ad» della banca omonima Salone dell'Unione industriale affollatissimo, ieri pomeriggio a Biella, per il dibattito «Il filo del discorso», organizzato dalla Stampa in collaborazione con la Regione L'assessore regionale Pichetto II presidente dell'Ulb Ermanno Rondi (a sinistra) con Luigi Squillario [FOTO CORRADO MICHELETTII