Forza Italia: atto eversivo, anticostituzionale di M. Mon.

Forza Italia: atto eversivo, anticostituzionale Forza Italia: atto eversivo, anticostituzionale Casini: una decisione sorprendente. E c'è preoccupazione anche al Quirinale ROMA «Un atto eversivo e incostituzionale». Va giù pesante il portavoce di Fi, Sandro Bondi, contro la decisione del tribunale di Milano che ha respinto la richiesta di rinvio "sine die" del processo al premier avanzata dai difensori di Berlusconi. Ma anche An e Udc fanno quadrato. Ufficialmente non dice nulla, ma l'opinione del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini è che quella dei giudici è una decisione «sorprendente». E anche al Quirinale regna non poca preoccupazione. Sul Colle, infatti, l'ordinanza dei giudici milanesi è apparsa tecnicamente ineccepibile. Ma proprio questo fatto, si fa osservare, spiega quanto sia necessario il lodo Maccanico in discussione alla Camera. Non è plausibile, infatti, né che il premier rinunci a impegni di governo, né che sia costretto a rinunciare a difendersi. Le reazioni del centrodestra, invece, si condensano attorno al teorema che la «fretta» dei giudici milanesi di arrivare alla chiusura del processo sia dettata dalla volontà di emettere una sentenza pohtica contro il premier. Michele Saponara parla di «vero e proprio atto di guerra». Il senatore Lucio Malan afferma: «Si è scritta una delle pagine più buie nella storia della Repubblica». E Carlo Taormina, uscendo dai lavori in Commissione sull'immunità parlamentare: «Non è più una questione di destra, sinistra o centro. I giudici di Milano avevano preor- dinato tutto perché il semestre Uè cominciasse con una condanna per Berlusconi». «Una scheggia impazzita della magistratura porta avanti un vero e proprio attacco alla democrazia e alle istituzioni», tuona il vicepresidente dei deputati azzurri, Antonio Leone. Ancora, il senatore Paolo Guzzanti: «Le toghe rosse lombarde proseguono in ima cieca lotta giustizialista per tentare di abbattere il governo». Un tambureggiare di affermazioni che fanno dire al verde Pecoraro Scanio: «Hanno perso la testa per il caldo e per la sconfitta elettorale. Non si spiegano che così gli attacchi forsennati e scomposti di avvocati, portavoce e deputati di Fi per una decisione scontata e del tutto spiegabile». Intanto, ironizza il giro dei giuristi dell'opposizione. «Ma come si fa a commettere un errore del genere? - afferma Anna Finocchiaro, magistrato e responsabile giustizia Ds - Gli avvocati di Berlusconi, dopo aver indicato le date delle udienze in cui il premier era disponibile a presentarsi, sono andati davanti ai magistrati di Milano a chiedere un rinvio a tempo indeterminato. Una scelta sbagliata, perché la difesa non può mettere in ridicolo il tribunale». E il senatore ds. Guido Calvi: «Posso capire l'obbligo di fedeltà al capo, ma c'è un limite alla decenza che non può essere superato senza sfociare nel ridicolo. Un limite che i parlamentari della Cdl hanno abbondantemente superato». [m. mon.]

Luoghi citati: Milano, Roma