Pubblico di veloni per le velone

Pubblico di veloni per le velone Chi segue con più frequenza il piccolo schermo è anziano in un'Italia anziana? Ecco la risposta di Ricci Pubblico di veloni per le velone ARZILLE, sono arzille, le «Velone» di Canale 5. Messa in vacanza «Striscia la notizia», Antonio Ricci ogni anno ne studia qualcuna nuova (a basso costo) per mantenere viva attenzione e spettatori. H 2002 è stato l'anno delle aspiranti veline, l'uovo di Colombo, una gara itinerante dalla quale sarebbero scaturite le due ragazze forse più televisivamente seguite d'Italia, modello universale perle giovanotte, simbolo benpensante di tutto il male che può fare il piccolo schermo. Quest'anno, il paradossale Ricci (non credete mai, dice lui, alla televisione, vi racconta storie, è fìnta, prendetene sempre le distanze) propone un'altra delle sue provocazioni. Che nasce dall'incrocio di alcuni dati, nella consapevolezza che l'autore è una macchina da ascolti, e gli ascolti non li vuole perdere, nemmeno d'estate. Dunque, la popolazione italiana è anziana; gh anziani rappresentano un target (cioè un segmento di pubblico) piuttosto ignorato ma in realtà fondamentale per i consumi: gli anziani, anche se non sono ricchi, godono spesso di buona disponibilità economica; mentre il paese rappresentato pensa, o finge di pensare, ai giovani, il paese reale ha sempre più a che fare con persone di età che sono uscite dal mondo del lavoro ma, ancora prestanti, hanno mille esigenze e i soldi per soddisfarle. Quindi, mentre la tv tradizionale continua ad andar dietro ai giovani, il precursore Ricci tenta, con il favore del¬ l'estate, un esperimento: prende le anziane (che sono più numerose), le esibisce, le getta in pasto al pubblico (che è anziano, e questo potrebbe rappresentare un rischio di fastidio), le fa intervistare da un molto misurato Teo Mammucari. E .loro sono d'accordo, oh, se lo sono, non è mai troppo tardi per soddisfare l'esibizionismo: Laura Lamia di San Ferdinando di Puglia, Antonietta Badon di Casalserugo in provincia di Padova, Guglielmina Bianchi di Genova, Ada Pescarolo di Torino, non chiedevano di megho che scalmanarsi davanti alle telecamere. Portando orgogliosamente anni e caratteristiche, la laurea a 70 anni, la voce ancora gagliarda, la predisposizione per U ballo, una mamma centenaria, una doppia vedovanza. La giuria di Caorle ha scelto Guglielmina. Ma per non esagerare, «Velone» due belle ragazze a sera ce le mette: e sono le aspiranti al ruolo di Fiorella Pierobon, annunciatrice classica di Canale 5 che lascia. Gambe di fuori, nessuna mossetta. Su Raduno, Mara Venier (non è una «velona», suvvia) faceva le sue ((telefonate al buio» e Boncompagni regista si destreggiava con il kroma-key, quella tecnica che gioca con colori e fondali. Le persone disturbate a casa non parevano arrabbiarsi, i soldi non li vincevano, lei sottolineava il tono sommesso del peraltro invadente programmino, che non voleva certo far concorrenza a Ricci, ci mancherebbe. alessandra,comazzì@lastampa.it

Luoghi citati: Caorle, Casalserugo, Italia, Padova, San Ferdinando Di Puglia, Torino