Svolta nella lotta all'inceneritore di G. Bu.
Svolta nella lotta all'inceneritore Svolta nella lotta all'inceneritore Dal ministero dell'Ambiente arriva la bocciatura di «Fenice» BIELLA C'è una battaglia aperta da anni, un fronte su cui il presidente della Provincia di Biella, Orazio Scanzio, ora è un po' più ottimista: il caso Fenice, l'inceneritore per rifiuti industriali che Edf vuole costruire nell'area dello stabilimento Lancia di Verrone. Il mese scorgo, con un blitz inatteso, è scesa in campo l'Unione europea, cui Scanzio aveva lanciato un appello. La Commissione Ambiente di Bruxelles ha fissato per il 25 giugno un summit col governo italiano; e proprio dal governo è arrivato un documento che il presidente giudica confortante. Il progetto Fenice fu autorizzato nell'agosto '95; ma i biellesi si ribellarono, portando in strada 10 mila persone, e il forno non venne costruito. Poi, nel 2002, la società è tornata alla carica, dopo essere passata dal gruppo Fiat a Edf, il colosso francese dell'energia. Il progetto è stato ripresentato alla Provincia per l'ok definitivo, ed è ripartito il braccio di ferro. L'obiettivo di Scanzio è far annullare il decreto del '95, che formalmente è ancora vahdo. E ora lo stesso ministero, con una lettera del direttore generale Bruno Agricola arrivata a Biella sabato, ammette che «si rileva una variazione significativa del quadro di riferimento e dei presupposti valutati nell'autorizzazione di 8 anni fa». Fenice, inoltre, non ha ancora consegnato al governo le «integrazioni» chieste quasi un anno fa. La conclusione del ministero è secca: «Il rispetto delle prescrizioni poste costituisce condizione necessaria e indispensabile per la realizzazione dell'opera e il rilascio delle autorizzazioni». Non è una bocciatura definitiva, ma - secondo Scanzio - quasi. [g. bu.]
Persone citate: Bruno Agricola, Fenice, Orazio Scanzio, Scanzio
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