Tre storie di fanatismo

Tre storie di fanatismo QUANDO LA DISPERAZIONE SFOCIA NELLA VIOLENZA Tre storie di fanatismo L'ultimo assalto dei giovani kamikaze TEL AVIV Avevano poco più di vent'anni e il Corano sotto il giubbotto da soldato israeliano. «Martiri», dicono i loro compagni. E ne divulgano con fierezza i nomi: Mohammed Abu Bid, 21 anni, di Hamas, muratore; Mussa Sakkawil, 22 anni, di al-Fatah, venditore di hamburger al valico di Erez; Rami al-Bek, 22 anni, della Jihad islamica, studente. La rappresagha israeliana sarà durissima - le loro case saranno rase al suolo dai bulldozer e i loro parenti saranno sorvegliati spedali - ma i loro nomi saranno di esempio ai compagni e di monito agli avversari. Vent'anni, tre vite diverse a una stessa scelta. Abitavano tutti e tre nella zona di Erez, a pochi chilometri l'uno dall'altro: Mohammed era cresciuto in un campo profughi. Mussa in uno dei rioni di Gaza a più alta densità di integralisti. Rami era il privilegiato: viveva in città, studiava all'università, poteva sognare una vita diversa, con il processo di pace in corso. Invece si sono uniti per fare qualcosa che nessun altro aveva pensato possibile fino a ieri: un attacco congiunto di tre organizzazioni spesso in disaccordo sia sui fini die sui mezzi per raggiungerli. La cooperazione logistica, molto complessa, deve averli tenuti impegnati per settimane ed esaltati sulla loro missione : quel fortino israeliano era l'obiettivo perfetto per mettere tutti d'accordo, accantonando le divergenze ideologiche. Era vicino alle loro case, lo conoscevano bene. Si sono travestiti da soldati israeliani, hanno posato per l'ultimo messaggio vìdeo - quella rivendicazione che sarebbe stata divulgata dopo la loro morte - e recitato l'ultima preghiera. Poi sono partiti, [m. ver.] La rivendicazione congiunta dei tre kamikaze di al-Fatah, Hamas e Jihad islamica che hanno attaccato il fortino israeliano

Persone citate: Erez, Mohammed Abu Bid, Mussa Sakkawil, Rami Al-bek

Luoghi citati: Gaza