Testimone di cambiamenti

Testimone di cambiamenti Testimone di cambiamenti «Li A mia generazione è quella dei Bellocchio e dei Bertolucci. Abbiamo forse pochi punti in comune nel modo di fare cinema, ma ci accomuna invece un atteggiamento di fondo. La nostra generazione ha pensato che il cinema potesse raccontare qualsiasi cosa: qualsiasi libro, testo, storia, stato d'animo». In un recente incontro tenutosi a Stresa sui rapporti tra cinema e letteratura, Liliana Cavani ha chiosato con semplicità solo apparente il proprio rapporto con il cinema. La semplicità è apparente perché in realtà cela un modo di pensare e di vivere l'utopia del cinema così come fu vissuta in quel periodo magico di coincidenze e di emergenze che sono stati gli Anni Sessanta, il decennio che ha visto cambiare il mondo e nel quale la Cavani ha esordito nel cinema. Oggi un saggio raccoglie un'ampia analisi di una carriera cinematografica piena di sorprese, di cambiamenti di rotta, di tormenti e di divertimento, ma forse quella frase riassume veramente l'anima più profonda del cinema di Liliana Cavani. Un cinema che comprende falsi ritorni (i due film su San Francesco d'Assisi, il santo che piaceva tanto a Roberto Rosse lini: in apparenza un remake, in sostanza due film completamente diversi, capaci di raccontare due epoche a loro volta completamente diverse), vere e proprie sorprese (l'ultimo film «Ripley's Game», girato con una padronanza di tempi e ritmi tipica del miglior cinema americano di oggi), accademia (la recitazione della Cardinale in «La pelle») e antiaccademia (la sequenza finale di «I cannibali», forse sul piano visivo la più innovativa del cinema italiano degli Anni Sessanta). Un cinema che può giustapporre la religione e Curzio Malaparte, Nietzsche e Patricia Highsmith compiendo la difficile impresa di essere al tempo stesso fedele e infedele nei confronti dei testi di partenza (ne rispetta l'anima, non certo le apparenze). Un cinema che paga il tributo alla psicanalisi che è tipico di que la generazione senza l'atteggiamento di totale sudditanza che ha segnato altri nomi del cinema non solo italiano. Discutere il cinema di Liliana Cavani é oggi prendere atto e discutere tutto questo e molto altro. Ecco perché l'incontro con la regista diventa una utile occasione per riflettere su un periodo del cinema italiano. E non solo del cinema e non solo di quello italiano... Stefano Della Casa

Persone citate: Bellocchio, Bertolucci, Cavani, Curzio Malaparte, Liliana Cavani, Nietzsche, Patricia Highsmith, Stefano Della Casa

Luoghi citati: Assisi, Stresa