Cavour, tre giorni da aborigeni di Paolo Ferrari

Cavour, tre giorni da aborigeni WORLD M U S I C Cavour, tre giorni da aborigeni I Didgeridu Festival celebra lo strumento australiano tra world music, contaminazioni sonore e voglia di festa ■■UNZIONA così, di solito. Un'agenzia più o ■Bmeno capace presenta un progetto ad un I ente pubblico più o meno avveduto. Vi si narra di mondi lontani, evocabili ora e subito da concerti più o meno interessanti di gruppi esotici. Gli artisti in questione sono giocoforza riconducibili a filoni della «world music» sulla bocca di tutti (garanzia di una certa affluenza) e quasi sempre proposti da management che ne curano gli interessi in Italia o in Europa. Ciò non toglie che alcune delle rassegne di settore siano eccellenti, ovviamente, e consighate di cuore. Il «Didjeridu Festival», la cui terza edizione ' si svolge da venerdì 6 a domenica 8 a Cavour, è però un'altra cosa. Oltre che suonare un tronco di eucalipto trasformato in strumento musicale dagli aborigeni australiani, bisogna essere un po' «suonati»: tre giorni così, tra stage e concerti, tendopoli e notti da canguri, denotano lucida foiba da parte di organizzatori e partecipanti. Una storia anomala, sghemba, che trova nell'accogliente Cavour la sede di tappa per ima carovana attesa nelle settimane successive in altri paesi europei. Epicentro il palasport, vibrazioni riscontrabili in tutto il territorio circostante la bellissima Rocca. La sera di venerdì 6, dalle 18, l'organizzazione del Club Wetonton accoghe i partecipanti, per sottoporU, dalle 21, al primo bagno sonoro della kermesse. Sul palco del palazzo dello sport si avvicendano per l'occasione i migbori musicisti del circolo stesso, gli spagnoli Ray de Horna, i francesi Uent du Rève ed i virtuosi Iban Nlkolal, Fiorino Fiorini e Stefano Focace!. . Esaurito il corposo prologo, il Festival si sveglia al mattino di sabato 7 all'insegna della musica all'aperto, offerta gratuitamente dagb speciabsti dello strumento, dall'ensemble di percussioni Mani Sulla Pelle, da un gruppo di capoeira e da ima selezione di gruppi reggae in sintonia con il clima fricchettone del raduno. La sera si toma al palasport con gii show di Paride Russo, As, Gianni Perineiii, Dldje Groove Company, dell'australiano Chariie Me Mahon e ancora dei Vent du Réve. Gran finale domenica 8, quando la giornata è affidata al gruppo afro-gospel Mondeie, mentre la sera scorre all'insegna della contaminazione totale: con gli austrabani Mark Atklns e Ansgar Stein interagiscono infatti i ritmi mediterranei di Tony Esposito e il gusto classico-pop di Marco Robino, direttore degb Architorti. Detto del programma ufficiale, nella tre giorni di Cavour si suona ovunque e sono previste attività collaterab: stage sullo strumento, massaggi sonori, pratiche didge-yoga, mostra mercato e visite guidate alle grotte della Rocca completano il quadro delle opportunità. L'ingresso al concerto di venerdì 6 costa 8 euro, mentre 9 euro occorrono per assistere agb spettacob serab di sabato 7 e domenica 8 al palazzo dello sport. Con 20 euro ci si abbona all'intera manifestazione, mentre i tagbandi per due serate a scelta sono in vendita al prezzo di 15 euro. Dettagb e prenotazioni inerenti gb stage si possono ottenere visitando il sito www.didjefestival.it. Le attività pomeridiane sono gratuite. Il campeggio libero è dotato di servizi. Cavour si raggiunge imboccando lo svincolo per Saluzzo della circonvallazione di Pinerolo; in assenza di stazione ferroviaria, garantisce i collegamento la linea di corriere Cavouresa. Paolo Ferrari Un momento dell'edizione 2000 del Didgeridu Festival

Luoghi citati: Europa, Italia, Pinerolo, Saluzzo