American Moods: '900 al pianoforte

American Moods: '900 al pianoforte American Moods: '900 al pianoforte CINQUE compositori del Novecento Usa e la loro opera per pianoforte. Samuel Barber, Léonard Bemstein, John Cage, George Gershwin e Chick Corea: American Moods, suggerisce il titolo del cofanetto di due compact-disc prodotto dalla vivacissima casa valdostana L'Eubage (www.leubage.it). Interprete unico è Massimo Bezzo, che dopo il diploma al Conservatorio Verdi di Torino ha iniziato una carriera di concertista, anche in formazioni di musica da camera, e di didatta. La scelta dei brani è molto originale, per un disco impaginato con intelligen impaginato con intelligenza e suonato con cognizione di causa. Barber è l'erede più naturale di un pianismo classico, armonicamente costruito e tecnicamente virtuosistico, come nella Balla- ta del 1974. Di Bemstein sono proposti i Thirteen Anniversaries, brevi dedi- che d'affetto, tra gli ultimi lavori del grande direttore, compositore e impareggiabile comunicatore. Baccanale del 1940 nato per acc nale del 1940, nato per accompagnare una danzatrice e tra i primissimi lavori per pianoforte preparato, e In a Landscape, del 1948, ribadiscono la genialità informale di John Cage, padre del minimalismo e della «ambient music». Di Rhapsody in blue viene proposta la parte pianistica del 1924, quando Gershwin preferì affidare ad altri l'orchestrazione, che lo imbarazzava. L'ascolto conferma che l'orchestra aiuterà il brano, comunque geniale, a sprigionare la sua forte originahtà. I successivi tre Preludi, del 1927, sono una testimonianza di quanto Gershwin abbia cercato di flettere insieme lo spirito del blues e la forma classica, con esiti che non sono tra i suoi più originah. Bezzo è molto attento a far convivere il peso sonoro dei due mondi, i loro ritmi così lontani. I Ghildren's Song, una raccolta iniziata nel 1971, rivelano un inatteso Chick Corea, teso a raggiungere ((un'idea di sempbcità e di bellezza, che descriva lo spirito dei bambini». L'insistere di figure ostinate nella linea del basso, si abbandona spesso alla dolcezza di idee melodiche, molto cantabili, e di sonorità davvero lontane dalle temperature jazz-fusion che hanno rivelato il suo talento di compositore e pianista. SAMUEL BARBER, LÉONARD BERNSTEIN, li-..1.t *.m~~ JOHN CAGE, GEORGE GERSHWIN E CHICK COREA

Luoghi citati: Torino, Usa