Violenza, seme del fascismo

Violenza, seme del fascismo Violenza, seme del fascismo Nuove ricerche sullo squadrismo tra il 1919 e il 1922: la politica come eliminazione dell'avversario SULLO squadrismo - vale a dbe sulle squadre d'azione che costituiscono il braccio armato dei Fasci di combattimento con cui Mussolini affronta lo schieramento avversario, aprendosi, con la connivenza di larga parte dell'apparato statale e di settori della vecchia classe politica, la strada che lo porta al governo e alla successiva instaurazione della dittatura di regime - non mancano di certo validi studi. Chi consulti nell'utilissimo Dizionario del fascismo appena pubblicato da Einaudi - la voce "squadrismo" redatta da Frank M. Snowden, oltre alla concisa ricostruzione del disseminato nascere e operare delle formazioni nella burrascosa stagione del primo dopoguerra, s'imbatte in una prima, sintetica bibliografia, di una quindicina di studi essenziali. A questi sono da aggiungere gli illuminanti e numerosi saggi disponibili sulle connotazioni locali con cui il fenomeno si articola nel corpo della Penisola e gli imprescindibili ritratti biografici dei principali ras (dal Balbo affrontato da Giorgio Rochat al Bottai rievocato da G.B. Guerri, dal Forni ricostruito da Pierangelo Lombardi, al Renato Ricci dovuto a Sandro Setta e l'elenco potrebbe snodarsi a lungo). Eppure solo adesso, con la pubblicazione del volume Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922 ài Mimmo Franzinelli, si può dbe di disporre di un affresco esaustivo, steso "sine ba et studio" su uno degli attori cobettivi più incisivi nella storia iniziale del fascismo. Franzinelli, anche in questo lavoro, ba continuato quell'impegno di puntigboso scavo di materiab archivistici di prima mano che era stata alla base di un suo recente trittico di opere. Ci si riferisce a I tentacoli dell'Ovra, pubbbcato presso Bollati Boringhieri nel 1999; a Delatori, suba contaminazione della società civbe negb strumenti di controbo repressivo dispiegati dal regime, pubbbcato nel 2001 da Mondadori e, infine, a Le stragi nascoste che affronta b tema deba rimozione dei crimini nazi-fascisti perpetrati durante b secondo conflitto mondiale e poi "dimenticati", nei decenni successivi, in nome della ragion di stato. Tutti libri, come quebo uscito ora subo squadrismo, prodotti "sine ba et studio" si è detto: non perché Franzinebi sia un cultore asettico deba ricerca storiografica. Tutt'altro. La sua passione civbe è senza dubbio ab'origine di un impegno di ricerca che, svolto al di fuori di ogni accademico recinto, è tuttavia riuscito a elaborare studi che hanno pochi eguab negli ultimi anni. E tuttavia proprio l'immensa massa di fonti che va a mobbitare e porta aba luce in funzione debe proprie opere è tale da consentbe a Franzinebi di restitube un passato che non è mai ad una sola dimensione. Non si riduce aduna scontata partita fra buoni e cattivi. Né si fa imprigionare dentro schemi interpretativi ancbbosati da preclusioni ideologiche o rigidi schemi interpretativi. Accade così anche con quest'ultimo volume che, con finezza d'analisi e asciuttezza di scrittura, riesce a navigare sicuro, evitando le Sciba e Cariddi che quasi sempre hanno catturato chi si è cimentato neba ricostruzione dello squadrismo. Dove destino inevitabile pareva essere lo sballottamento tra due opposti e non dialoganti scogli interpretativi. Per i quab se non s'abbracciava in toto la tesi debe squadre d'azione sorte dal crogiuolo futurista-giovanil-combattentistico, e forgiate da Mussolini come sua personale "macchina da guerra" da gettare nella guerra civile di quegli anni tempestosi, si finiva obbligatoriamente col vedeme esclusivamente quel ruolo di "scherani debo schiavismo agrario" (la definizione, non sospetta, è di Gabriele d'Annunzio) al servi¬ zio deba grande proprietà terriera che indubbiamente fu giocato con spietata violenza. fri Squadristi Franzinebi mette in corto cbcuito queste due polarità, vi inserisce le ciniche strumentalizzazioni del vecchio ceto politico e documenta puntigliosamente l'attitudine a soccorrere b vincitore dispiegata in quel contesto da buona parte deb'apparato debo stato. Le arricchisce soprattutto con lo speculare confronto con la violenza avversaria (queba di massa, innanzitutto, feroce e arcaica come solo la brutale sopraffazione dei più può essere; e poi quella da armata brancaleone inconcludente e smargiassa - "una rivoluzione di parole contro una rivoluzione di sangue" come disse Fibppo Turati - che viene maneggiata con disperante cecità dal massimabsmo sociabsta). Il confronto fra gb schieramenti nemici non può però indurre a attribuzioni di colpe suddivise salomonicamente tra entrambi gli avversari. Lo impediscono già i numeri, tragici, che annoverano la diseguagbanza dei colpi portati e subiti. Nebe sommosse del 1920 secondo le statistiche ufficiab i morti tra i sociabsti sono 172, tra gb appartenenti aba forza pubblica 51, tra i popolari 10, tra i fascisti 4. E b conteggio forse non è del tutto completo visto che sotto la voce "estranei" (51 morti) sono contati spesso caduti appartenenti abe forze popolari. Ma ciò che emerge con forza nel libro di Franzinebi - documentato da un'articolatissima cronologia debo squadrismo e da minuziose schede biografiche di un campionario di cento squadristi doc, "diciannovisti" deba prim' ora - sono soprattutto le modabtà assolutamente divergenti con cui, nei campi opposti, si percepisce e si ricorre ab'impiego deba violenza. Lo squadrismo è lucidissimo, metodico, calibrato ad hoc per eliminare gb avversari più pericolosi, annichilirne l'immagine, distruggere b vasto tessuto politico, sindacale, sociale, amministrativo locale, che li sostiene. Sino a sottrarre a chiunque si opponga ab'orda mussoliniana ogjni praticabibtà di spazio pubblico, di libertà e comunicazione. Sino a fare tabula rasa di ogni vivibbità pubbbca e privata. Alcuni degb episodi ricostruiti, di violenza raccapricciante, sembrano uscbe dritti dritti dabe pagine de I Proscritti di von Salomon. Cruenta epopea di imperdonabib guerrieri deba notte che spengono ogni luce di libertà, di umana dignità, i DA LEGGERE M. Franzinelli Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922 Mondadori, 2003 AA.W Dizionario del fascismo due volumi Einaudi, 2002-2003 ^^ «ev.. Mimmo Franzinelli documenta lo squadrismo fascista 1919-1922