Guaraldi-lndiana Jones alla scoperta Internet della lingua di Cicerone
Guaraldi-lndiana Jones alla scoperta Internet della lingua di Cicerone Guaraldi-lndiana Jones alla scoperta Internet della lingua di Cicerone SE c'è un Personaggio nel mondo del libro itabano, questi è Mario Guaraldi da Rimini. Editore di riferimento della sinistra cattobca dai 18 sino agb attuab 60 anni, contestatore al momento giusto, nato e risorto almeno tre o quattro volte neba sua carriera i cui punti sabenti vanno daba «scoperta» di gente semisconosciuta che, ai tempi, si chiamava Umberto Eco o Bourdieu, aba passione calcolata per b web per cui aba fine del secolo scorso diventa uno dei primi editori on line in Europa e profeta del «print on demand», sino al ritomo oggi (dopo una vendita e un riacquisto deba sua sigla e un periodo di polemica con la macchina editoriale itabana) aba vocazione originaria, il libro stampato, pur senza tradire la rete. «Sono un Indiana Jones» dice di sé b Personaggio e con ragione, chi gb sta attomo presto o tardi ((buca» la libreria, vedi Guido Conti, vedi Davide Rondoni. Attentissimo ab'amicizia quanto al trendy (connubio da cui è nato il magnifico volume «La mia Rimini» un amarcord di Febini, presentato in anteprima a Cannes e in uscita b 31 ottobre nel decennale deba morte del regista). E anche i suoi «temi», quando si mette d'impegno, non sono mai banab. Citiamo tra gb lii rii i Si dl mai banab. Citiamo tra gb ultimi arrivi i «Segni del tempo», lessico e dialoghi pobticamente scorretti di Paolo Fabbri e «Per essere Franco» in cui Franco Cardini racconta «le rabbie di ' uno che non sta bene a nessuno» nonché la bibbia della pubbbcità modema, 1923, tuttora vabda, di Claude Hopkins «Scientific Advertising», titolo inglese anche neb'edizione itabana come di (cattiva) itabana, come di (cattiva) moda. Ma Guaraldi va molto oltre dopo aver entusiasticamente e di nuovo polemicamente nei confronti deba scuola, riabbracciato b-latino: pubbhca (e presenta domani a Mondaino di Rimini: XV Ludus Latinus, gara tra studenti di tutta Jtaba che sarà accompagnata da un Certamen ludicum dedicato a Plauto) un libretto intitolato «Weni Widi Wici- Tra volumen e byte» dove «textuum thesauros, universitates, pecubares ephemerides, huius temporis nuntios latinos (legendos vel audiendos), virtuales locos...hic facillime invenies», ovvero una guida a 50 siti Internet dove, sul serio o per gioco, si legge, si parla, si scrive nella lingua di Cicerone. Per niente maccheronica. Abora, signora Moratti, non tutto è perduto (grazie a Guaraldi...). «Come lasciarsi sfuggire l'ennesima occasione». L'acquisizione della bibboteca Reggi, considerata da studiosi, collezionisti, librai la più importante al mondo del Novecento itabano per prime edizioni di letteratura, futurismo, libri ibustrati per ragazzi. L'ha acquistata la Statale di Milano che già aveva comperato, nel 2001 la collezione Piero Marengo di riviste illustrate itabane e straniere anch'esse di indiscussa importanza. Costo: 1 milione e 400 nula euro, informa b libraio antiquario Andrea Tomasetig che dal 2000 ha condotto le trattative per conto del venditore presentando anche b progetto di un Museo deb'Editoria itabana del '900. Tomasetig aveva esteso l'offerta oltre che a Mbano anche a Roma e Torino, quest'ultima considerata un po' la destinazione naturale, a suo tempo se ne era occupato «Tuttolibri» e si sa che nel mondo deba cultura torinese si era molto interessati a un «affare» variamente legato aba capitale subalpina, torinese Piero Marengo, spazi adatti aba sistemazione del prezioso materiale previsti neba prossima nuova Bibboteca civica, ecc. Che è successo? Non si è trovata la non piccola, ma neppure stratosferica somma? O tutto è passato tra l'indifferenza generale, come temiamo (con qualcosa di più che un'impressione)? Ancora una volta. E poi non lamentiamoci. LA BIBLIOTECA REGGI (PRIME EDIZIONI DEL '900) ACQUISTATA DALLA STATALE DI MILANO
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