Bologna, sì dell' Ulivo alla candidatura di Sergio Cofferati
Bologna, sì dell' Ulivo alla candidatura di Sergio Cofferati PER LA SFIDA A GUAZZALOCA NELLE COMUNALI Bologna, sì dell' Ulivo alla candidatura di Sergio Cofferati Dalla coalizione, con Di Pietro, «richiesta di impegno» al Cinese La Margherita si astiene, lo Sdi rimanda l'adesione al direttivo ROMA Sono servite sei ore, ma alla fine il nome di Sergio Cofferati è passato. Il «Tavolo dell'Ulivo» di Bologna, l'organismo che riunisce i partiti del centrosinistra, gli chiede di essere lui a sfidare il sindaco Giorgio Guazzaloca nelle Comunali che si terranno fra un anno: «L'Ulivo e l'Italia dei Valori hanno valutato che una candidatura di Cofferati rappresenta un'opportunità di grande rilievo per la città. Per queste ragioni gli avanzano una richiesta di impegno e la proposta di presentarsi all'assemblea che defimrà il candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni amministrative del 2004». In altre parole, per la designazione ufficiale manca ancora un passaggio: il voto dei quattrocento grandi elettori a cui spetta l'ultimo sì. Poco più di una formalità, visto che l'accordo faticosamente raggiunto fra le forze politiche prevede che Cofferati sia l'unico nome sottoposto al consesso. Che la scelta non sia stata del tutto indolore lo dimostra il fatto che la Margherita bolognese abbia deciso di astenersi e che i socialisti dello Sdi, ha spiegato il segretario cittadino Marco Strada, abbiano rinviato la loro decisione a una riunione del direttivo del partito. La Margherita ha motivato la sua perplessità con un argomento di metodo: in ossequio allo spirito ulivista, avrebbe preferito che la candidatura emergesse da un reale pronunciamento dell'Assemblea. In realtà, le obiezioni dei fedelissimi di Romano Prodi sono politiche e riguardano le maggiori possibilità che avrebbe avuto contro Guazzaloca un candidato più «riformista» e la preoccupazione che la vittoria di Cofferati rafforzi trop- pò la posizione dei Ds all'interno della coalizione. Tantopiù che la Margherita aveva in pista due nomi alternativi: Vittorio Prodi, presidente della Provincia e fratello di Romano, e Flavio Delbono, economista e vice del diessino Errani alla guida della Regione. Negli ultimi giorni le obiezioni si erano moltiplicate, tirando in ballo il fatto che la candidatura del «Cinese» fosse piovuta dall'alto, che l'ex leader della Cgil non fosse un bolognese e qualcuno aveva porfmo ritirato fuori la scontro dialettico che il candidato in pectore aveva avuto con Marco Biagi, l'economista ucciso dalle Br. Obiezioni che avevano provocato l'irritazione di Cofferati che si era sfogato qualche giorno fa con un giomabsta di Panorama: «Sono settimane che mi tirano il vomito sui vestiti. Certe volte mi andrebbe pure di rispondere, perché alcune cosette da dire le avrei. Ma non posso, perché ogni mia parola rischia di essere interpretata male. Non mi resta che aspettare, prima o poi qualcosa dovranno pure co- municarmela...». Aspettare, ma non all'infinito. E così, ieri pomeriggio mentre si protraeva la riunione dell'Ulivo bolognese, Cofferati faceva discretamente sapere che non avrebbe accettato ulteriori rinvìi. Che se non fosse arrivata l'offerta piena, non avrebbe accettato di rimanere sulla graticola. Per senso di responsabilità, per non danneggiare il centrosinistra, avrebbe aspettato il voto di domani e poi avrebbe rinunciato. Non è andata così. Perché nessuno, nella riunione decisiva, ha potuto mettere in dubbio la sua caratura. Né le sue chances di vittoria, tantopiù dopo un sondaggio della Swg pubblicato ieri che lo dà in leggero vantaggio su Guazzaloca. E perché un no sul suo nome avrebbe avuto effetti deflagranti all'interno della coabzione e dei Ds. Come si capisce, fra l'altro, dall'entusiastica reazione del coordinatore della segreteria della Quercia Vanni Chiti: «Una candidatura forte, il cui significato va ben oltre Bologna». L'ex leader della Cgil invece è stato raggiunto dalla notizia mentre presentava a Roma l'ultimo libro di Andrea Camilleri, «Il giro di boa di Montalbano». Non ha voluto commentare, ma è soltanto questione di tempo: la disponibilità ad accettare è piena'ècerta. Ad essere arrivato al giro di boa, non è soltanto il commissario siciliano. [u. 1. r.] Icentristi: stima per Sergio, avevamo solo formulato una proposta di metodo che escludesse un'espressione preventiva su un nome da parte del tavolo dei segretari Sergio Cofferati con Andrea Camilleri ieri sera al Piccalo Eliseo in occasione del dibattito sull'ultima opera dello scrittore, «Il giro di boa»
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