Allarme adolescenti, cresce la voglia di ubriacarsi di Daniela Daniele

Allarme adolescenti, cresce la voglia di ubriacarsi L'INDAGINE DELL'OSSERVATORIO SU FUMO, ALCOL E DROGA Allarme adolescenti, cresce la voglia di ubriacarsi I più a rischio tra i 14 e i 17 anni. «Vittime dei modelli di cinema e tv» Daniela Daniele ROMA Per darsi un tono. Oppure, per superare le paure. O, ancora, per imitare i modelli di cinema e televisione. Qualunque sia la molla che li spinge, i giovanissimi bevono sempre di più. E bevono fuori pasto, con la precisa intenzione di sballare, di ubriacarsi. Età a rischio: tra i Mei 17 anni. E' l'Osservatorio su fumo, alcol e droga (Ossfad), dell'Istituto superiore di sanità (Iss), a lanciare l'allarme dal workshop «Alcol e prevenzione» che si è tenuto ieri a Roma. Secondo i dati Istat del 2000, riferiti dall'Iss, il consumo di alcol è aumentato di molto tra le giovani generazioni, «toccando picchi sorprendenti tra i quattordicenni e le ragazze». Il quadro è preoccupante: è possibile stimare in 300 mila maschi e oltre 160 mila femmine, tra 14 e 17 anni, il numero dei giovani che sono più a rischio, perché bevono liquori e amari, le bevande a più alta gradazione. Non si tratta, quindi, del "buon bicchiere di vino" per accompagnare un pasto, quello che gli alimentaristi raccomandano in una dieta equilibrata. Qui si parla di "binge drinking" , bere per fare baldoria, di quello che gli esperti del tema ritengono sia un ponte verso l'uso di altre sostanze. Di altre droghe. L'Organizzazione mondiale della sanità, poi, rincara: «L'alcol è la prima causa di morte tra i giovani uomini europei: un decesso su quattro, per i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, è dovuto al consumo di alcol. Si conta un totale di 55 mila morti l'anno per incidenti automobilistici, avvelenamento, suicidio indotto dal bisogno di liberarsi dall'alcolismo, omicidi legati allo stesso fenomeno». Per quanto riguarda l'Italia, la situazione è altrettanto brutta. I ricercatori dell'Iss riferiscono che «su 170 mila incidenti stradali, che si verificano annualmente sul nostro territorio, 50 mila sono da attribuirsi all'elevato tasso di alcol presente nell'organismo, e circa la metà delle 6 mila morti causate da questi incidenti riguardano individui giovani. Sono gli alcolici, infine, nel nostro Paese, la principale causa di cirrosi epatica». Gran parte della responsabilità viene attribuita ai modelh proposti da pubblicità, cinema e televisione. Proprio come accade per il fumo. L'Ossfad ha passato in rassegna programmi andati in onda, tra il 10 maggio 2000 e il 30 aprile 2001, sulle principali reti televisive nazionali, e ha registrato la promozione occulta al consumo di alcol che è grande protagonista in tv ogni 13 minuti, con una frequenza doppia rispetto a quella delle sigarette. L'alcolico, infatti, viene spesso sorseggiato da personaggi positivi, o che comunque risultano simpatici allo spettatore, in un contesto di convivialità e piacere che ispira benessere e molto spesso sembra aiutare la concentrazione. A queste conclusioni i ricercatori sono arrivati dopo aver visionato 3 mila ore di televisione, dalle 11 e alle 23, su Rai, Mediaset e La7. Indice puntato su trasmissioni di enorme seguito tra i giovani come «Il grande fratello», «Beverly Hills» e «Incantesimo», «dove molto spesso il consumo di alcol è legato all'ubriacatura, con concentrazioni di cinque o più drink di seguito». I più inclini ad alzare il gomito, in tv, sono i maschi: 2913 bicchieri in mano contro i 1190 delle donne nel periodo studiato. Una stima che rispecchia, tra l'altro, quella della popolazione generale. Va da sé che la fiction televisiva, molto seguita, abbina alcol e sigarette, «normalizzando queste due azioni e presentandole come innocue abitudini di vita», mentre costituiscono una pericolosa sinergia. Poi c'è la pubblicità. L'Osservatorio ha evidenziato che la maggiore frequenza di apparizioni tv di prodotti alcolici è stata registrata proprio in concomitanza con i periodi in cui i ragazzi non sono a scuola, ma in vacanza, e quindi potenzialmente più spesso davanti al piccolo schermo: agosto e dicembre. Il record negativo? Quello del film «Duffy», trasmesso su Telemontecarlo il 31 dicembre 2000, alle 19: «Un' azione correlata all'alcol ogni quattro minuti». «Combattere la piaga dell'alcolismo é uno dei più importanti investimenti sulla salute», dichiara Emanuele Scafato, dell'Ossfad e direttore del Centro collaborativo dell'Oms per la ricerca e la promozione della salute su alcol e patologie correlate. Che fare? L'Ossfad propone un modello di campagna sociale per sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all'abuso di bevande alcoliche tra i giovanissimi. Ma prima di tutto, forse é bene provare a lasciarli meno soli. ALCOL TÈNTAZIOIVrt PERICOLOSA Da un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità sui giovani tra i 14 e i 17 anni emerge come sia aumentato il consumo di alcolici, soprattutto tra le ragazze e soprattutto fuori dai pasti IN EUROPA L'alcol è la prima causa di morte tra i giovani europei 59.000 LA TV NON AIUTA Sulle principali reti nazionali c'è un,atte legato all'alcol ogni 15 minuti di fiction made in Italy INCIDENTI STRADALI 50.000 sui 170.000 I decessi annui dovuti all'abuso di alcol tra ■' incidenti stradali, suicidi dovuti all'incapacità di abbandonare 1 la dipendenza, avvelenamenti è omicidi»- «iAZZI RAGAZZI RAGAZ RAGAZZE IN ITALIA Còsa bevono ogni giorno 11.000 OLTRE 1/2 LITRO DI VINO PIÙ DI 1/2 LITRO DI BIRRA 5,000 ■ 110.000 AMARI E LIQUORI ^«r5*' !

Persone citate: Duffy, Emanuele Scafato, Mei

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma