Arafat boccia il vertice dì Aqaba, «Sharon bluffa» di Aldo Baquis

Arafat boccia il vertice dì Aqaba, «Sharon bluffa» MA I DUE PREMIER ORGANIZZANO GIÀ' UN NUOVO INCONTRO Arafat boccia il vertice dì Aqaba, «Sharon bluffa» «Offre di rimuovere roulotte, non colonie» Aldo Baquis TEL AVIV Viste dal suo quartier generale di Ramallah, la Muqata, il vertice di Aqaba è parse poca cesa al presidente palestinese Yasser Arafat. Mercoledì per tutta la giornata ha avuto continui contatti telefonici con il sue premier, Abu Mazen, e gli ha anche corretto il discorso. Ma ieri, incontrando remissarie europee Miguel Angel Moratinos (anche lui non invitato in Giordania), Arafat ha lamentato che Ariel Sharon «non ha dato in cambio niente di concreto». Alludendo all'impegno israeliano di rimuovere gli avamposti «non autorizzati» eretti dai coloni, Arafat ha commentato con sarcasmo: «Va bene, rimuoveranno una roulette. E poi ci verranno a dire di aver smantellate ima colonia intera...». Da mesi gli avamposti dei coloni crescono come funghi. Attualmente sono un centinaio. Di questi Sharon si accinge a sgomberarne una decina, forse venti, mentre Abu Mazen richiede che siano smantellati tutti. Abitati complessivamente da 600-700 coloni, spesso scapoh e quindi diponibili a spostarsi, questi avamposti sono costituiti da qualche casa prefabbricata, un generatore elettrico, un contenitore d'acqua potabile e una bandiera israeliana. Per erigerli bastano poche ore. Per rimuoverli, l'esercito deve elaborare piani, mobilitare forze, ricevere istruzioni dai vertici politici. I coloni hanno quasi sempre la meglio. La questione delle colonie, ha confermato ieri Abu Mazen, è stata discussa a fonde ad Aqaba. I palestinesi esigono il congelamento totale degli insediamenti. Anche i quartieri ebraici di Gerusalemme Est, ha sottolineato, sene visti dai palestinesi come colonie: illegali quanto gli avamposti, altrettanto in contraste con il diritte intemazionale, altrettante di ostacolo al processo di pace. A Moratinos un altro negoziatore palestinese, Saeb Erekat, ha fatto rilevare che anche la «contiguità territoriale» che il future Stato palestinese dovrebbe avere in Cisgiordania nella visione di Sharon potrebbe avere una interpretazione ben diversa da quella palestinese. «Lui pensa che Jenin (Cisgiordania settentrionale) potrebbe essere collegata alla vicina Nablus con un tunnel. Nablus sarebbe collegata alla vicina Huwara con un ponte e cosi via. Per noi - ha chiarito Erekat - questa non è contiguità territoriale». Erekat ha anche lamentato che mentre Israele esige la cessazione degli attacchi nei propri confronti, non si è impegnato a cessare la violenza verse i palestinesi: «Non abbiamo sentito dire che finiranno i raid, le incursioni, gh arresti». Malgrado il tono polemico dell' entourage di Arafat, i premier israeliano e palestinese hanno lasciato intendere che cercheranno di impegnarsi affinchè il digele di Aqaba sia seguito da sviluppi concreti. La lotta al terrorismo e ai gruppi armati dell'Intifada è la questione che maggiormente sta a cuore a Israele: nei prossimi giorni ne parlerà il ministro della Difesa Shaul Mofaz con il ministro di Stato palestinese per la Sicurezza interna, Mohammed Dahlan. Il quale insisterà per la liberazione di altri detenuti. Subito dopo Sharon e Abu Mazen torneranno ad incontrarsi, per la quarta volta in un mese. Di per sé, un dialogo così serrate al massimo livelle rappresenta una novità assoluta da trenta mesi a questa parte. Ma giorni non facili attendono i due leader. Sharon è stato contestato mercoledì notte a Gerusalemme da 40 mila coloni secondo i quali il futu¬ re Stato palestinese rappresenta «un premio al terrorismo arabe». Un progetto che cercheranno di sventare «in tutti i modi consentiti dalla legge». Abu Mazen, da parte sua, ha innescato l'ira degli integralisti islamici quando ha fatto rientrare nella categoria del «terrorismo» quella che loro chiamano la «legittima lotta di resistenza contro l'occupazione militare israeliana».^ premier ha fissato egualmente un nuovo appuntamento con la leadership politica degli integralisti per persuaderla a deporre le armi. Intanto a Gerusalemme, in un bosco vicine alla Cisgiordania, una coppia di fidanzati ebrei è stata seviziata ed uccisa da sconosciuti. La polizia ipotizza che i sadici assassini siano palestinesi e che l'omicidio sia stato compiuto per ribadire che non ci sarà sicurezza per gh ebrei, nemmeno dopo il vertice di Aqaba. Per il negoziatore Anp Erekat, Gerusalemme interpreta a suo modo la «contiguità territoriale» Coppia di fidanzati ebrei seviziata e uccisa vicino alla capitale, si teme un agguato degli ultra Una manifestazione ieri a Gaza in favore di Arafat, grande escluso dai vertici di Sharm el-Sheikh e Aqaba