Il giallo sulle armi segrete di Saddam Si di Blair a un'inchiesta sui rapporti

Il giallo sulle armi segrete di Saddam Si di Blair a un'inchiesta sui rapporti ANCHE LA CIA APRE UN'INDAGINE INTERNA SULL'INACCURATEZZA DELLE SEGNALAZIONI Il giallo sulle armi segrete di Saddam Si di Blair a un'inchiesta sui rapporti Il leader tory Duncan Smith: «Il premier farà vedere solo le informazioni che gli sono utili. Ormai nessuno crede più alle sue parole». Il Congresso Usa valuta se intervenire Paolo Mastrolilli NEW YORK Tony Blair ba ceduto, almeno per metà, alle pressioni dei suoi avversari, accettando di collaborare a un'inchiesta parlamentare sulle armi di distruzione di massa svanite in Iraq, proprio quando la Cia ha cominciato un'indagine interna per capire se ha sbagliato e dove. Dunque mentre il presidente Bush rilancia il processo di pace in Medio Oriente, cercando di incassare i profitti geopolitici della guerra, la disputa sulle sue cause ufficiali diventa istituzionale. Ieri Blair ha parlato alla Camera dei Comuni, confermando la convinzione che le armi chimiche, biologiche e forse nucleari c'erano e verranno trovate. Quindi ha attaccato frontalmente i suoi critici, tra cui ci sono diversi membri del Partito laburista, oltre all' opposizione conservatrice: «Alla fine c'erano stati diversi reclami riguardo al conflitto in Iraq: che centinaia di migliaia di persone sarebbero morte, che sarebbe stato il mio Vietnam, che il Medio Oriente sarebbe andato in fiamme e che le armi erano un'invenzione del govemo britannico. La verità è che alcune persone sono risentite per il fatto che era giusto andare in guerra. Noi abbiamo vinto il conflitto grazie al magnifico contributo delle truppe britanniche, l'Iraq ora è libero e dovremmo essere orgogliosi di ciò». Un suo ministro, John Reid, è arrivato ad accusare elementi deviati dei servizi segreti di voler rovesciare il govemo, fornendo alla Bbc le informazioni sulle presunte manipolazioni dei rapporti di intelligence da parte dell'esecutivo per giusti¬ ficare l'attacco. Quindi Blair ha rivelato che l'Intelligence and Security Committee del Parlamento lo ha informato della volontà di condurre un'inchiesta, e lui ha promesso di collaborare: «Piuttosto che avere speculazioni fatte da fonti anonime, completamente false, se qualcuno ha delle prove le presenti». L'opposizione liberale, però, voleva un'indagine indipendente sulla storia delle armi, che la maggioranza laburista ha bocciato con 301 voti contro 203, mentre il leader conservatore lain Duncan Smith ha avvertito: «L'Intelligence and Security Committee risponde a Blair, e quindi lui farà vedere solo le informazioni che gli sono utili. Ormai nessuno crede più ad una parola detta dal primo ministro». Una disputa senza guanti bianchi, a cui si aggiunge la minaccia di un'altra inchiesta da parte del Foreign Affairs Committee della Camera, che sarebbe più indipendente e quindi pericolosa. Blair è sotto attacco da alcune correnti dello stesso Partito laburista, guidate dagh ex ministri Cook e Short, ma anche negli Stati Uniti la polemica sta crescendo. Ieri il New York Times ha scritto che la Cia ha avviato un'indagine interna, per rivedere l'accuratezza del rapporto con cui nell'ottobre scorso aveva fornito all'amministrazione il riassunto più ampio delle notizie possedute sulle armi di Saddam. Alcuni agenti dell'agenzia hanno detto al Times che in realtà la qualità delle informazioni era molto scaduta, da quando nel 1998 gli ispettori Onu avevano lasciato l'Iraq, e l'ex presidente della Commissione intelligence del Senato, il candidato presidenziale democratico Bob Graham, aveva accusato la Central Intelligence Agency di aver inserito solo quelle che confermavano le tesi del governo. Dunque gli attacchi diventano pesanti anche a Washington, e infatti ieri il sottosegretario alla Difesa Douglas Feith ha tenuto una conferenza stampa per smentire che il Pentagono avesse costituito un comitato speciale, incaricato di rivedere i rapporti dei servizi segreti e cercare solo le informazioni utili a giustifica¬ re la guerra. Anche in America, comunque, la polemica sembra destinata a finire in Parlamento. Al momento tre commissioni, quelle dell'Intelligence alla Camera e al Senato, e quella delle Forze annate nell'aula alta, stanno valutando il problema. La prima e la terza sembrano decise a tenere audizioni pubbliche, mentre la seconda ha annunciato che rivedrà il materiale fornito dalla Cia al governo e poi deciderà il da farsi. Sul terreno, intanto, i solda¬ ti americani stanno cercando di risolvere un altro mistero: quello sulla sorte di Saddam. Da ieri una nuova squadra ha cominciato a scavare nel distretto di al-Mansour, bombardato il 7 aprile, per cercare resti umani e verificare se il rais era stato ucciso o no. L'Agenzia intemazionale per l'energia atomica, invece, ha rimandato in Iraq un piccolo gruppo di ispettori, ma solo per controllare i materiali radiologici saccheggiati nella centrale di al-Tuwaitha. Un finto francobollo inglese ha fatto arrabbiare le Poste di Sua Maestà: la regina Elisabetta porta la maschera antigas

Persone citate: Bob Graham, Bush, Cook, Douglas Feith, Duncan Smith, Elisabetta, John Reid, Paolo Mastrolilli, Tony Blair