Inchiesta sul bimbo morto dopo il ricovero sbagliato

Inchiesta sul bimbo morto dopo il ricovero sbagliato IL CASO DENUNCIATO DA UNA LETTERA PUBBLICATA SU SPECCHIO DEI TEMPI Inchiesta sul bimbo morto dopo il ricovero sbagliato Colpito da aneurisma, fu portato al Maria Vittoria e solo più tardi al Regina Margherita dove non si è più risvegliato: ieri i funerali Ancora un caso di sanità che diventa questione politica che si trascina polemiche e discussioni. Al centro della vicenda la storia di un bambino di otto anni, morto tredici giorni fa per aneurisma cerebrale. Una lettera, inviata alla rubrica «Specchio dei Tempi» - nella quale si parla di un'attesa, dal momento dell'allarme all'arrivo dell'ambulanza, di circa tre quarti d'ora e del trasferimento prima all'ospedale Maria Vittoria (sebbene il più vicino fosse il Giovanni Bosco) e quindi all'infantile Regina Margherita - ha convinto i consiglieri regionali della Margherita a presentare un'interrogazione al presidente Ghigo e all'assessore alla Sanità, D'Ambrosio. Nel documento, sottoscritto da quasi tutte le forze politiche, si chie¬ de se non è opportuno aprire un'inchiesta intema per accertare se esistono eventuali responsabilità. E al centro dell'attenzione finisce il servizio di pronto intervento sanitario del 118, e le scelte operate dai medici e dagli addetti alla centrale. Fermo restando che un aneurisma, può provocare danni cerebrali irreparabili, nel giro di pochi minuti, nonostante il cuore continui a svolgere le sue funzioni. Una prima risposta la tenta il responsabile del servizio, Gianluca Ghiselli che mette subito le mani avanti: «I tempi di attesa dell'ambulanza non sono stati così lunghi com'è stato indicato. Abbiamo verifi.cato.come sono andate-le cose controllando gli orari di apertura e chiusura del servizio. La chiamata di soccorso, ai nostri centralini, è arrivata alle 14,37. Quarantun minuti più tardi il bambino era già al pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria. Tenendo conto dei percorsi, del tempo necessario ad organizzare il servizio, tutto si è svolto con estrema rapidità...». Più dehcata, invece, è la questione della scelta dell'ospedale presso il quale mandare il piccolo paziente. «Sebbene il Giovanni Bosco - spiega ancora Ghiselli - sia l'ospedale di zona, la decisione di trasferire il bimbo al Maria Vittoria è stata dettata dal fatto che presso questo struttura è operativo un servizio di pronto soccorso pediatrico. Di conseguenza offre ottime garanzie anche dal punto di vista sanitario».

Persone citate: D'ambrosio, Ghigo, Ghiselli, Gianluca Ghiselli, Giovanni Bosco