Il «modello Cuneo» La grande famiglia che non molla mai di Marcello Sorgi

Il «modello Cuneo» La grande famiglia che non molla mai DALL'INCONTRO CON I LETTORI, GLI INTERVENTI DI AMMINISTRATORI E MANAGER ESCE L'IMMAGINE VINCENTE DI UNA DELLE AREE CHIAVE DEL NORDOVEST Il «modello Cuneo» La grande famiglia che non molla mai Nel dibattito con il direttore Marcello Sorgi è emersa una terra ricca di risorse, unita dalla forza delle autonomie e dell'associazionismo e, come dice il presidente Enzo Ghigo, «dalla capacità di fare sistema» Mario Bosonetto CUNEO «Il Cuneese è una provincia "normale", perché, a differenza di quanto avviene altrove, qui si dialoga. Dialogano gli schieramente politici, pur continuando a confrontarsi da avversari. Dialogano gli imprenditori economici, capaci di essere concorrenziali, ma anche di fare squadra. Si confrontano gli amministratori pubblici, disposti a superare campanilismi per ottenere insieme 'autostrada che segna la fine dell'isolamento. In un Paese dove sovente grida e schiaffi sono il metodo di confronto, qui, ostinatamente, si preferisce prendere ancora il tempo per pensare, per trovare una soluzione comune, nell'interesse di tutti». E' il vicepresidente della Provincia Franco Revelli, «grande tessitore» del Comitato per l'autostrada CuneoAsti, ormai vicina a diventare realtà, a sintetizzare così i punti di forza del «modello Cuneo». Perché ha i requisiti e la convinzione per essere un «modello» per tutta la società italiana quello emerso ieri dal dibattito promosso da.«La Stampa» su «La fine di un isolamento» e le prospettive economiche del Cuneese, tenutosi nel salone del Centro incontri della Provincia di Cuneo. Un appuntamento «sentito» dal giornale: erano presenti con il direttore Marcello Sorgi, l'amministratore delegato Emesto Auci, il direttore generale Giovanni Dotta e l'editoralista Luigi La Spina, che sta conducendo una serie di inchieste-reportage sulle province piemontesi. Venuti a Cuneo come ha detto Sorgi - per ascoltare. Così, la parola è passata immediatamente dalla «presidenza» del convegno al pubblico, che ne è diventato il vero protagonista. E' toccato al sindaco di Marsaglia e presidente dell'Associazione Piccoli Comuni Franca Biglio rompere il ghiaccio ricordando come «La Stampa» abbia ascoltato e dato visibilità alla battaglia contro l'isolamento dei piccoli paesi, «che non è dovuto solo alla mancanza di collegamenti, ma ai tagh ai servizi, come le scuole e gli uffici postali. Che rischiano di rendere invivibili territori periferici, ma non marginali». «Il Cuneeese ha pagato un alto costo anche di vite umane al suo isolamento - ha ricordato l'euro- parlamentare Raffaele Costa -, per l'inadeguatezza delle strade. E se in questo senso c'è stato un recupero, la C-randa e il Piemonte devono contare di più rispetto ad altre Regioni che vorrebbero prendere il sopravvento, anche al Nord: al Govemo ci sono otto ministri lombardi, nessun piemontese». «Siamo risaliti dagli ultimi po¬ sti nella graduatoria della province italiane ai primi - ha sottolineato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Giacomo Oddera -. Qual è stato il nostro segreto? Puntare sulla qualità: queUa che ha reso grandi i nostri vini, che faceva suggerire, oltre vent'anni fa, ai macellai braidesi di istituire un marchio anche per la carne: idea che ora si concretizza. Una volta tanto possiamo vantarci di aver fatto un bel lavoro». Qualità, caparbietà, impegno senza mai mollare, sono le doti tutte cuneesi - che anche Valter Lannutti, «comandante» di una flotta di 600 camion che girano l'Europa, e Franco Arese, il campione d'atletica, vincitore anche nella gara per aggiudicarsi la «rap- presentanza» italiana di un gruppo come l'Asics, hanno riconosciuto essere alla base della loro riuscita imprenditoriale. «Immaginate - ha scherzato Lannutti - come si concili bene un' attività di trasporto con l'immagine di "bugianen". Ci abbiamo creduto e ce l'abbiamo fatta rimanendo onesti e "sani". Chiediamo a La Stampa di aiutarci a mantenere fede sempre a questi principi, che sono vera garanzia di solidità». Bruno Ceretto (nella doppia veste di imprenditore vinicolo e di assessore albese) e Alfonso Cappellani (in rappresentanza della Giordano Vini) hanno ricordato come un «modello» per l'economia cuneese, e non soltanto, sia la crescita che D mondo enològico ha saputo ottenere, reinvestendo i propri profitti nel settore e in questa terra. E il sottosegretario Teresio Delfino, ancora richiamandosi alla saggezza del mondo contadino, ha invitato a guardare oltre il proprio «confine» di interessi ristretti per progettare lo sviluppo. Il vicepresidente della Regione Lido Riha ha sottolineato come certi risultati siano dovuto anche alla moderazione del Cuneese, che sul piano politico non ha abbandonato la strada «di una Democrazia cristiana prudente, ma non conservatrice e di ima sinistra riformista, ma mai sovversiva». «Il modello della famiglia - ha detto il presidente della Provincia Quaglia - è alla base del "modello Cuneo", della crescita culturale, sociale, umana ed economica della nostra terra. La forza dell'associazionismo, delle autonomie locali, delle imprese, del sistema creditizio, la disponibilità ad accordarsi su obiettivi comuni ci hanno permesso di trasformare elementi di debolezza in forza, di superare certi imbarazzi e di trasformarli in orgoglio». ((La dignità con la quale i cuneesi hanno affrontato l'alluvione del '94 - ha detto il presidente della Giunta regionale Enzo Ghigo - è esemplare. La volontà di credere nelle istituzioni, insieme a quella di fare sistema, hanno consentito una ricostruzione e ima ripresa in tempi rapidissimi. Insieme alla tenacia nel custodire le proprie tradizioni». A sostegno del «modello Cuneo» in campo enogastronomico, con la battaglia per mantenere la specificità del prodotto contro una globalizzazione che annullerebbe i sapori, si è schierato (in collegamento telefonico) anche il «guru» di Slow Food Carlin Petrini, preoccupato che leggi europee possano «vanificare un lavoro di salvaguardia dei prodotti di eccelenza che è costato tanta fatica». Sul rapporto privilegiato con la Francia, e con la vicina Costa Azzurra in particolare, ha messo l'accento il sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia: ((Anche in questo caso - ha detto - i cuneesi sono stati capaci di trasformare una barriera come le montagne in terreno di incontro, dove insieme al benessere economico che già caratterizza queste aree si possa raggiungere, insieme, un benessere civile». VALTER LANNUTTI «Qualità, caparbietà e impegno sono le doti principali di un popolo che non è certo fatto di "bugianen"» GIOVANNI QUAGLIA «Voglia di fare impresa e predisposizione a intese su obiettivi comuni e condivisi ci hanno permesso di trasformare elementi MERCOLEDÌ'11 A BIEL" Per discutere sulle nuove possibilità economiche del Piemonte il direttore della Stampa Marcello Sorgi incontra i lettori in tutti i capoluoghi provinciali. Il prossimo dibattito è in programma a Biella: il titolo sarà «Il filo del discorso». Ecco i prossimi appuntamenti. BIELLA. Mercoledì 11 (ore 18) Salone teatro dell'Unione industriale, via Addis Abeba 2. VERCELLI. Mercoledì ', 8 (ore 18) Camera di commercio, piazza Risorgimento 12. ASTI. Mercoledì 25 (ore 18) Centro culturale San Secondo, via Carducci 22. VERSANO CUSIO OSSOLA. Mercoledì 9 luglio (ore 18) sede Provincia Vco, Tecnoparco Lago Maggiore, via delle Industrie 25, Verbania Fondo Toce. I relatori con in primo piano (da destra) Franco Arese, Valter Lannutti e il presidente della Fondazione Crc Giacomo Oddera di debolezza In forza» La folta rappresentanza dei sindaci arrivati da tutta la provincia per l'incontro con il direttore de «La Stampa» Da sinistra, il direttore generale Gianni Dotta, l'editorialista Luigi La Spina, l'amministratore delegato Ernesto Auci, con il sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia Il presidente della Regione Enzo Ghigo con il direttore de «La Stampa» Marcello Sorgi