«Vinco grazie alle strade del Valentino»
«Vinco grazie alle strade del Valentino» L'ATLETA TORINESE DOMINA NELLE PROVE DI SLALOM SPECIALE, PARALLELO E SLALOM GIGANTE CARVING «Vinco grazie alle strade del Valentino» Giammarco conquista a Parigi il mondiale di skatebóarding Roberto Ravanello Torino si conferma capitale dello skateboard grazie all'ennesimo successo di Luca Giammarco, dominatore dell'ultima Coppa del Mondo, svoltasi a Parigi. Quella dello skatebóarding a Torino è una tradizione che arriva da lontano: per anni la città della Mole è stata una delle «capitali» italiane dello skateboard insieme a Roma e Verona. Risalgono agh anni Ottanta i primi interessi per questa specialità, grazie soprattutto a Gianluca Ferrerò che già nel 1980 si laureava campione del mondo di slalom: oggi è il presidente deUa federazione italiana. Il suo grande erede è stato ed è ancora oggi Luca Giammarco che, a 34 anni, si è imposto ai piedi della Tour Eiffel nelle prove di slalom speciale, parallelo e slalom gigante Carving. «Abitavo vicino al Velentino dove c'erano i garisti che si allenavano e così ho cominciato anch'io» racconta. Di anni ne sono passati tanti e oggi Luca Giammarco, diplomato Isef, gestisce la palestra per arrampicatori sportivi B-side dove si allena anche sua sorella Giuba, campionessa mondiale di boulder.La sua passione non è mai diminuita: «Continuo ad allenarmi al Valentino o a Villa Genero perché ho bisogno di strade chiuse che abbiano un asfalto decente. Anche se è diventata un disciplina organizzata in federazioni rimane pur sempre uno sport che va fatto per strada». Negli anni '90 lo skatebóarding ha mutato faccia preferendo alla velocità e allo slalom i salti e le evoluzioni freestyle. I nuovi protagonisti sono quei ragazzi che capita di vedere fare evoluzioni con le loro tavola al centro di piazza Castello, luogo consigliato con linguaggio bizzarro anche sul sito www. skatemap.it: «Ci sono gradini di varie altezze, gradinata da olloni. Occhio alla pula!» e se il tempo è brutto, «Quando piove davanti a piazza Castello c'è il Teatro Rejpo, al coperto, con pavimento in marmo molto molto liscio con curb (il bordo del marciapiede) di varie altezze (sempre in marmo); spesso gli addetti alla sicurezza intervengono se fai troppo casino». Sia lo skater che lo slalomista usano la tavola con le ruote, ma l'approccio è totalmente diverso: «Il mio modo di andare sullo skate ha ben poco a vedere con quello degU streeter ed è molto più vicino allo sci - spiega Luca - con la mia tavola non potrei nemmeno fare i salti che fanno loro, rischierei di rovinarne l'assetto o addirittura di romperla. Sono tavole diverse, le nostre sono più lunghe per ottenere maggiore velocità e controllo in curva». Nonostante il ricco pahnarès (quattro titoli mondiali, i sette europei, le due Coppe del Mondo, i World Games de l'adventure-Pirenei e il record di. velocità che resiste nel Guinness dei primati dal 1995) Luca non ha alcuna intenzione di lasciare l'agonismo: «Finché vinco e mi diverto continuerò. Nel periodo in cui ci sono le gare mi alleno anche tre o quattro volte a settimana, ma non mi pesa. Anche perché fare skatebóarding mi permette di viaggiare molto. A settembre sarò in California per i Mondiali, mi piacerebbe presentarmi come alfiere di Torino 2006. In fin dei conti lo skateboard è parente stretto dello sci». Intanto a Torino la società Silverspace.it (www.silverspace. it) organizza corsi e stage per bambini ed adulti a Villa Genero, al Valentino e al Lingotto (infoline: 329/234.78.09). Luca Giammarco, protagonista dello skatebóarding mondiale
Persone citate: Eiffel, Games, Giammarco, Luca Giammarco
Luoghi citati: California, Parigi, Roma, Torino, Verona
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