L' Acquì non passa contro L'Adrano di Massimo Delfino
L' Acquì non passa contro L'Adrano FINISCE 0-0 L'ANDATA DELLO SPAREGGIO PER IL PASSAGGIO IN SERIE D. NEGATO UN RIGORE A BALDI L' Acquì non passa contro L'Adrano Siciliani meglio per 45', poi vano forcing dei termali Massimo Delfino ACQUI TERME Zero gol ed emozioni col contagocce all'Ottolenghi nell'andata dello spareggio per la promozione in serie D fra l'Acqui e i catanesi dell'Auto Ademò di Adrano. Il pareggio non pone i termali in condizione favorevole, anche perchè nel primo round i siciliani si dimostrano compatti e con un solo punto debole, il portiere, peraltro ben protetto dai compagni. L'Acqui parte con una difesa a tre imperniata su Bobbio, Amaretti e Ognjanovic, mentre Escobar gioca a destra sulla linea dei centrocampisti. I catanesi rispondono con una retroguardia a quattro in cui si segnala l'aitante centrale Viola, che fin dalle battute iniziali infonde sicurezza al i eparto con alcuni interventi in bello stile. L'Ademò fa subito capire di non essere salito in Piemonte per limitare i danni e si lascia preferire ai termali nel primo quarto d'ora. Al 10' Condorelli smarca con un assist morbido il bomber Cosimano che, a tu per tu con Binello, viene ipnotizzato dal portiere dell'Acqui, abile a chiudere in uscita sul numero nove avversario. L'unica replica dei bianchi (15') è affidata al sinistro vellutato di Marafioti, che su punizione libera Montobbio a centro area, ma il colpo di testa da favorevolissima posizione dà solo l'illusione del gol. Poi è ancora Binello a salire in cattedra per neutralizzare un destro del micidiale Cosimano e un piazzato velenoso di Scalia, leggermente deviato da un uomo in barriera. Merlo vede i suoi in difficoltà e rimodella le fasce laterali, spostando Marafioti a destra e dirottando Escobar a sinistra, ma il giocatore sudamericano stenta a entrare in partita. Poco dopo la mezz'ora un guizzo di De Paola con successivo lancio per Guazzo viene vanificato da una dubbia segnalazione dell'assistente dell'arbitro, che ferma l'attaccante acquese in dubbio fuorigioco. I locali si scuotono e al 38' sfiorano il vantaggio: ancora Marafioti, il migliore dei suoi, semina il panico sulla fascia e crossa per De Paola, che si lancia a volo d'angelo sul pallone ma inzucca a lato. La ripresa si apre con una curiosi¬ tà: l'arbitro dimentica i cartellini negli spogliatoi ed è costretto a chiedere aiuto a un dirigente acquese che U va a recuperare. Sul campo il primo brivido viene procurato da un'avventata uscita di Musumesi su cross di Amaretti, il pallone schizza verso Marafioti che di testa indirizza a rete ma un difensore sventa a pochi metri dalla linea. Merlo cambia tutto con tre sostituzioni in un quarto d'ora e al 70' è l'ultimo entrato Baldi ad avere la palla buona, ma sull'esperto attaccante frana Vezzosi: il pubbhco dell'Ottolenghi grida al rigore, l'arbitro non è dello stesso avviso e lascia proseguire. L'Acqui cresce, l'Ademò è meno baldanzoso, così nell'ultimo quarto d'ora si gioca a una porta. Un destro di Marafioti sibila a fil di traversa, poi Baldi non arriva alla deviazione aerea su traversone dello stesso Marafioti. Lo 0-0 però non si sblocca e all'Acqui ora servirà almeno un pareggio con gol nell'infuocato match di ritomo. Acqui: Binello, Ognjanovic (50' Longo), Bobbio, Amaretti, Calandra (62' Manno), Montobbio, Escobar, Ballarlo, De Paola, Guazzo (66' Baldi), Marafioti. Auto Ademò: Musumesi, Vezzosi, Sapienza, Viola, Nicolosi, Privitera, Marchese, Vadala, Cosimano, Scalia (86' Celso), Condorelh. Arbitro: Schenone di Genova. L'attaccante dell'Acqui Matteo Guazzo in azione contro due difensori dell'Adernò. Il numero dieci dei termali ha avuto poche palle giocabili e non è mai riuscito a rendersi pericoloso sotto rete. Nella ripresa mister Merlo lo ha sostituito con il veterano Baldi
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