Sacconi: «Macché rimproveri Ci invita a far bene e presto» di Roberto Ippolito
Sacconi: «Macché rimproveri Ci invita a far bene e presto» IL SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO ACCETTA LA SCOMMESSA DELL'INNOVAZIONE Sacconi: «Macché rimproveri Ci invita a far bene e presto» intervista Roberto Ippolito ROMA IL governo si sente rimproverato dal governatore Antonio Fazio per le affermazioni sulla scarsa competitività dell'Italia e sui conti non linea? Risponde il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociah Maurizio Sacconi: «No, il governo non si sente rimproverato perché trova conferme alla sua impostazione. Fazio sollecita a fare presto e bene quello che ci siamo impegnati a fare. Non indica un'altra politica». Onorevole Sacconi, l'analisi di Fazio è negativa, no? «Il governatore invoca un'ancora maggiore determinazione nel realizzare le politiche microeconomiche che accrescano la competitività. Questa si produce attraverso il maggiore dinamismo garantito da più flessibilità. Fazio sottolinea il nesso diretto tra politiche del lavo-' ro e politiche dell'innovazione, specializzazione e crescita dimensionale dell'impresa». Secondo lei l'attenzione è rivolta al percorso da fare? «Non da oggi Fazio dice di partire dalle politiche del lavoro. Il contrario di quanto sostiene l'opposizione di centrosinistra. Fazio sa (lo dice uno studio della Banca d'Italia) che più competitività si consegue con incrementi contestuali del capitale digitale, di quello organizzativo e di quello umano». Stimolo a parte, Fazio non crìtica il quadro di oggi? «La riforma del lavoro non è ancora operativa; la prossima setfiraana il consiglio dei ministri varerà i decreti delegati per attuare la legge da presentare al parlamento per il parere». I problemi dunque, per ora, ci sono? «Vorrei ricordare il legame fra il mercato del lavoro e gli investimenti per l'innovazione. L'armo scorso il presidente della Confindustria Antonio D'Amato disse che negli ultimi venti anni l'Italia ha investito il trijplo degli Stati Uniti in tecnologie di processo a risparmio di lavoro: questa distorsione è andata a danno dell'innovazione di prodotto non facendo attrezzare il capitale umano». Fazio chiede il ritorno allo spirito del 2001 : non significa un invito a più impegno e più coraggio? «Fazio collega lo stimolo al programma di governo. Tira la giacca del governo da destra, non da sinistra». Il governatore sarebbe sulla stessa linea del governo? .«Sì, il governatore si muove sulla stessa linea del governo. Esprime un richiamo, che si può discutere, alla più stretta coerenza fra i programmi del governo e la loro attuazione concreta per quanto riguarda i modi e i tempi. Ancora una volta è l'opposto di quanto chiesto dall'opposizione. Solo uno stupido che guarda il dito e non il cielo indicato dal saggio può trascurare che la riforma delle pensioni è la parola chiave della relazione. Anche qui siamo lontanissimi dall'opposizione per la quale la riforma Dini ha risolto tutto». Ammette che il governo è fermo per le pensioni? «Sì, in questo momento è fermo». Perciò condivide l'allarme di Fazio per il «debito pensionistico»? «Sì, lo condivido. E anche l'innalzamento dell'età pensionabile. Come arrivarci dovrà essere studiato». Pensioni e conti non in linea non sono legati? «E' sbagliato sottovalutare il ruolo del condono in termini congiunturali rispettando l'esigenza di evitare effetti recessivi. Il condono è stato importante, ora bisogna affrontare nodi strutturali come le pensioni». «Il monito si muove nella direzione sulla qualeva il governo Previdenza da rivedere» «Le aziende di dimensioni ridotte hanno bisogno di finanziamenti non di debito ma di sviluppo» Stefano Sacconi Francesco Bellotti
Persone citate: Antonio D'amato, Antonio Fazio, Dini, Francesco Bellotti, Maurizio Sacconi, Sacconi, Stefano Sacconi
Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti
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