Arrivederci e gratis di Massimo Gramellini

Arrivederci e gratis BUONGIORNO Arrivederci e gratis RS^RAZIE all'alta velocità - che 18 ^►boccheggia ancora in ferroIp^via ma già vola lungo le auto^strade di Internet, consentendo di attingere in pochi secondi a ogni bendidio - sono raddoppiati in Europa gli scaricatori di siti musicali e pomo a pagamento. Con una sola eccezione: l'Italia. Ultima trincea del decoro borghese e del diritto d'autore? Macché: a provocare imbarazzo non è la parola pomo, ma le due che vengono subito dopo: a pagamento. Gli esperti stranieri non si capacitano del perché gli italiani reagiscano all'opposto degli altri europei, che considerano la richiesta del numero di carta di credito una garanzia (iella professionalità del sito e la preferiscono all'invadenza delle reclame. Ma chi si stupisce ignora l'effetto che il suono di quelle sei lettere, gratis, produce sull'umore dell' Italiano Medio, allattato da vent'anni di radio e tv commerciali. Per lui gratis è più che una canzone. E' una magia. Un impulso irrefrenabile che gli fa desiderare ciò che non costa anche, anzi soprattutto, se non serve. Gli riempie le tasche di gadgets, il carrello di offerte speciali e la cartella delle tasse di detrazioni avventurose. Lo spinge a cambiare di continuo il contratto del telefonino nella speranza di rimediare almeno una chiamata-omaggio in Patagonia. E lo induce a sfuggire le pay-tv, che vorrebbero farsi rimborsare l'astruso privilegio di poter guardare un film o una partita senza spot pubblicitari, quando invece a lui tutte quelle interruzioni scaldano l'anima, perché si accollano ii lavoro sporco: pagare. di Massimo Gramellini

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