Torino è più bella di un tempo di Oreste Del Buono

Torino è più bella di un tempo Torino è più bella di un tempo Ef GREGIO signor del Buono, vori rei rispondere alla lettera del signor Bongini di Perugia, che di passaggio a Torino dove è nato, l'ha vista decadente e ha sentito voci poco rassicuranti. Io sono nato a Torino nel 1937,' vi ho iniziato la scuola elementare nel 1943, nel periodo più drammatico dell'ultima guerra; abitavo a duecento metri dalla Mole, l'avevo sotto gli occhi giorno e notte, debbo dire che adesso è più bella di allora. Era consuetudine nel dopoguerra parlare il dialetto piemontese, cosa che adesso essendo Torino diventata una città cosmopolita non si usa più, persino i nostri figli non lo conoscono. Il panorama stupendo di Piazza Vittorio con la Gran Madre e tutte le colline circostanti del Monte dei Cappuccini a Superga allieta il cuore solo a guardare. E' chiaro, ci sono tante cose che non vanno bene, come d'altronde in tutte le grandi città. Tipo: il traffico caotico, l'inquinamento atmosferico e del Po, il lavoro che non c'è, le fabbriche e i negozi che chiudono, l'inserimento della nuova immigrazione nel tessuto sociale, fanno una città che a vederla così può sembrare decadente. Direi al lettore di Perugia di stare sereno e di non amareggiarsi tanto perché tante persone come me veghano e sono sentinelle della vecchia e cara Torino. Donato Galeandro, Torino /"DENTILE corrispondente, la ^J sua è la prima lettera sullo stato della città di Torino. In risposta alla domanda «su Torino grava oppure no un'aria di decadenza?», posta in legame con le riflessioni del lettore Bongini, torinese di Perugia, sono arrivate molte lettere e verranno pubblicate, anche se non tutte sono equilibrate come la sua. In genere, le risposte sostengono che Torino va a rotoli. Oreste del Buono

Persone citate: Bongini