A maggio inflazione ferma al 2,7%

A maggio inflazione ferma al 2,7% L'ISTAT RIVEDE LE STIME: IL COSTO DELLA VITA NON SCENDE. OPPOSIZIONE E SINDACATI INCALZANO IL GOVERNO A maggio inflazione ferma al 2,7% Gian Cario Fossi ROMA L'inflazione non scende a maggio, resta ferma al 2,70Zo su base annua ( + 2% su base mensile), come a marzo e aprile, mentre i dati delle città campione avevano indicato un possibile calo al 2,60Zo. Secondo l'Istat gli aumenti più consistenti si registrano nei capitoli bevande alcolichetabacchi i+Q^Vo) sulla scia degli incrementi dello scorso mese, alberghi-ristoranti-pubblici esercizi (-1-496) e abitazione-acqua-elettricità-combustibili (-f3,8). In flessione a livello tendenziale solo i servizi sanitari e le spese per la salute (-0,70Zo) e le comunicazioni (-0,60zii). E la mancata diminuzione dell'indice di inflazione, ventilata da «falsi profeti di ottimismo», riaccende lo scontro tra governo, opposizione, sindacati e organizzazioni dei consumatori sulle cause della persistente dinamica dei prezzi e, soprattutto, sulla mancanza di efficaci e tempestive terapie. In mezzo alle polemiche un chiarimento e un auspicio per il futuro arrivano dall'Isae, l'Istituto di studi e analisi economiche. In Italia, sottolinea l'Istituto, il rallentamento dei prezzi «risulta più lento che in Europa, determinando un allargamento del differenziale di inflazione italiano rispetto alla zona dell'euro» e questo per «la tenuta dei margini commerciali e le inefficienze di alcuni settori produttivi». Comunque, nei prossimi mesi «il rallentamento dei prezzi dovrebbe essere favorito dalla caduta delle spinte sui costi»: alla fine, l'inflazione italiana dovrebbe attestarsi al 2,5(ft nella media del 2003 e al 2,l0Zo nel 2004. In questa prospettiva, il vice ministro delle attività produttive Adolfo Urso cerca di smorzare le polemiche. «Il problema osserva - non è una variazione frazionale dell'inflazione in più o in meno, semmai il rischio è quello della deflazione. E' necessario stimolare lo sviluppo delle imprese e in tale senso auspico che la Bce abbia più coraggio nel puntare allo sviluppo». Ma, ugualmente, le reazioni sono roventi. «Di fronte ai dati sull'inflazione - commenta Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds - sarà possibile ascoltare finalmente una parola responsabile da parte del governo? Sembra davvero imprudente continuare così senza fare nulla». Incalza Roberto Pinza della Margherita: «Proseguire su questa strada sarebbe disastroso». Per Mangia- Maulucci, segretario confederale della Cgil, «siamo all'interno di una spirale perversa: in Europa, con l'inflazione più alta e la crescita più bassa, il nostro paese è messo malissimo». Il leader della Cisl Savino Pezzetta afferma che occorrerebbe un maggior controllo sui prezzi e un migliore funzionamento delle authority per quanto riguarda le tariffe pubbliche. Antonio Foccillo, segretario confederale Uil: «I dati Istat dimostrano una situazione di reale impoverimento dei lavoratori che non adeguano i propri salari ad un'inflazione crescente». L'Intesa dei consumatori denuncia: «L'inflazione al 2,70Zo a maggio contraddice tutti i profeti di ottimismo, che da oltre 16 mesi continuano a garantirne l'imminente discesa e la sicura moderazione della sfrenata rincorsa dei prezzi».

Persone citate: Adolfo Urso, Antonio Foccillo, Maulucci, Pierluigi Bersani, Roberto Pinza, Savino Pezzetta

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma