«Sono richieste fuori dalla realtà giudiziaria» di Guido Ruotolo

«Sono richieste fuori dalla realtà giudiziaria» «Sono richieste fuori dalla realtà giudiziaria» Ghedini, legale del Cavaliere: nessuna prova, neanche le attenuanti che si danno ai rapinatori intervista Guido Ruotolo ROMA UNA richiesta assolutamente sconnessa da qualsiasi realtà processuale». E' tranchant il giudizio di Niccolò Ghedini, uno degli avvocati del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulle richieste durissime di condanna del pm al termine della requisitoria. L'onorevole Ghedini non ha ascoltato llda Boccassini e, dunque, non vuole azzardare interpretazioni in funzione della posizione processuale del suo assistito, il presidente Berlusconi. Dice soltanto: «Con tutta la buona volontà, il tribunale non ha nessuna prova per condannarlo». Silvio Berlusconi, conferma l'avvocato, sarà presente l'il giugno all'udienza del processo stralciato: «Racconterà il suo punto di vista - anticipa il legale - sugli altri capi d'imputazione: il falso in bilancio e le accuse di Stefania Ariosto». Onorevole Ghedini, 11 anni per Previti, Pacifico, Squillante. Il pm Boccassini ha chiesto la condanna per tutti gli imputati. Se l'aspettava? «Per la mia conoscenza del processo, non c'è la ben che minima prova della sussistenza del fatto. La stessa richiesta di negazione delle attenuanti generiche mi pare assolutamente al di fuori di ogni usuale valutazione nei confronti di soggetti incensurati». Forse perché in questo caso si tratta di magistrati... «Certamente è così, ma questo non vuol dire che, ove il fatto fosse provato, non si concedano le attenuanti generiche nei confronti di soggetti che fino a settant'anni non hanno avuto la ben che minima condanna, mentre tutti i giorni le si concedono a rapinatori incalliti». L' 11 giugno, il presidente del Consigho dovrebbe tornare a deporre al processo stralciato. Silvio Berlusconi ci sarà? «Certo. Il presidente Berlusconi vuole ricostruire la realtà dei fatti negata finora dal processo. Credo che quel suo "ci divertiremo" vada interpretato in questo senso: finalmente ristabiliremo la verità». Continuerà a parlare della vicenda Sme? «L'il giugno parlerà anche del resto del capo d'imputazione: c'è il capitolo Ariosto, quello del falso in bilancio nella parte in cui è funzionale al pagamento delle asserite tangenti. E poi, la vicenda dell'asserito passaggio di denaro, dei 434 mila dollari del marzo del 1991. E' un'esposizione complessa quella che deve fare: deve toccare tutti i punti del capo d'imputazione sapendo che il tribunale ci ha negato di sentire in aula tutti quei testimoni che dovevano venire a spiegare come funzionava la gestione intema del gruppo Fininvest in quel momento». Il presidente Berlusconi riuscirà a terminare le sue dichiarazioni spontanee nell'udienza dell'I 1 giugno? «Gh occorrono due ore di tempo». Seguendo il calendario della Camera, entro il 21 giugno dovrebbe essere approvato l'ex "lodo Maccanico . Dunque, il processo di Milano sarà sospeso. Teme sorprese? «No. Se dovessimo andare a sentenza, sono convintissimo che nei confronti del presidente Berlusconi non ci sia possibilità alcuna, da parte di nessun tribunale, di arrivare a una condanna con le accuse del pm. Io non sono mai stato un fan del "lodo Maccanico". Sia chiaro, dal punto di vista politico è necessario perla pacificazione del paese. Dal punto di vista tecnico, rimanere per alcu- ni anni con un processo sospeso non è certamente un dato positivo, per la difesa». Dopo le dichiarazioni spontanee di Berlusconi, voi difensori chiederete di poter far deporre altri testimoni e depositerete nuovi atti. Siete pessimisti sulla possibilità che il tribunale accolga le vostre richieste? «Se ce le respingeranno tutte, come temo, il 17 giugno il pm farà la sua requisitoria». m Niccolò Ghedini

Luoghi citati: Milano, Roma