Reintegrati i medici del morto in ambulanza

Reintegrati i medici del morto in ambulanza «IL LUNGO VIAGGIO NON HA CAUSATO IL DECESSO» Reintegrati i medici del morto in ambulanza a E' stata ritirata la «sospensione» ai quattro medici di Saluzzo nel mirino per la vicenda dell'operaio colpito da infarto e morto a Domodossola dopo tre ore di viaggio alla ricerca di un letto in reparto di rianimazione. Lo ha deciso ieri la direzione sanitaria dell'ospedale dopo aver letto la relazione tecnica sulla vicenda che ha sollevato scalpore in tutta Italia con accuse e polemiche roventi tra amministratori e politici. Nel mirino tra gli altri, anche l'assessore alla sanità D'Ambrosio, attaccato con durezza da sindacati dei medici italiani e dall'ordine di categoria nella provìncia di Cuneo, Sempre ieri il direttore dell'AsI 17, Antoniq Fabbricatore, è tornato sull'argomento in una conferenza stampa per precisare: «Nessuna odissea fra gli ospedali del Piemonte: sono partiti da Saluzo e sapevano dove andavano. Certe notizie sono false e devianti. Al casello di Domodossola erano attesi dalla polizia che li ha scortati all'ospedale. Altro che malasanità». Ed ha aggiunto: «Dal punto di vista medico e professionale è stato fatto il necessario. Le relazioni presentate a livello di AsI e dalla commissione regionale confermano che tutti i protocolli sono stati rispettati». Il direttore sanitario Flavio Boraso ha detto: «Il sistema ha funzionato, però il caso era molto grave: il decesso è avvenuto in un letto di rianimazione, con le assistenze mediche necessarie. Le commissioni tecniche hanno accertato che il tempo per il trasporto è stato ininfluente».

Persone citate: D'ambrosio, Flavio Boraso

Luoghi citati: Cuneo, Domodossola, Italia, Piemonte, Saluzzo