Nesta grande anche dal dischetto Seedorf storico, terza Champions di Roberto Condio

Nesta grande anche dal dischetto Seedorf storico, terza Champions LE PAGELLE ROSSONERE di Roberto Condio Nesta grande anche dal dischetto Seedorf storico, terza Champions inviato a MANCHESTER DIDA 7. Non gioca da 18 giorni, la Juve fa poco per testarne forma e riflessi. Spettatore fino al 43', quando manda in corner un diagonale ravvicinato di Del Piero, non dando impressione di gran sicurezza. Ma è strepitoso sui rigori. COSTACURTA 6. Una finale, quella del 1994, l'aveva già dovuta saltare per squalifica. Sarebbe stato troppo mancare anche questa per una botta ad un polpaccio dopo essersela sudata e meritata sul campo con 7 mesi strepitosi, da 37enne tostissimo ripescato a stagione iniziata dal e ub della sua vita. Ancelotti lo ha tenuto a riposo per tre giorni, lo ha aspettato e ha avuto ragione anche se l'avvio del vecchio Billy non è stato dei più sicuri. Ammonito al 18' per (m'entrata fuori tempo su Zambrotta, è cresciuto cavandosela senza danni (dal 20' st Roque Junior 6. Si stira la coscia sinistra al 6' del 10 supplementare). NESTA 7. Il colpo migliore al 45', quando nella sua area piccola anticipa Ferrara arpionando e rinviando un pallone pericolosissimo. Il resto è comunque impeccabile; svetta su Trezeguet, anticipa, spazza e segna dal dischetto. MALDINI 7. Comincia la sua sesta finale togliendo in modo netto e pulito un pallone velenoso al limite dell'area a Trezeguet. Così, tanto per mettere subito le cose in chiaro. Prosegue sulla falsariga, senza sbavature. E al 15' st cerca anche il gol, incornando a lato una punizione di Pirlo. KALADZE 6,5. Il Milan gioca poco dalla sua parte e pure la Juve nelle rare fiammate pende più dall'altro lato. Si vede poco, quindi. Ma quando gli tocca, c'è. Soprattutto al momento di offendere. E' lui, di fatto, ad aprire e chiudere il 10 tempo; cross insidio- so al 2', diagonale teso parato da Buffon al 47'. RUI COSTA 6. L'ha definita la «partita della vita», questa sua prima vera, grande finale. Non fa nulla per nascondersi, in effetti. Peccato che, come spesso gli capita, viaggi a sprazzi. Parte a destra, svaria dappertutto, va a cercare il pallone, prende iniziative. Alcune, come l'azione della rete annullata (per colpa proprio di un suo fuorigioco passivo) che apre all'8', sono pregevoli; altre sterni se non dannose. Prova anche a segnare quel gol che la gente milanista gh chiede invano da due anni, ma al 38' angola troppo il diagonale dal limite (dal 42' st Ambrosini sv. Oggi compie 26 anni, ieri si è adattato anche a fare il terzino dopo l'infortunio a Roque). GATTUSO 7. Come sempre è il primo Diavolo a entrare in campo per il riscaldamento, a passo di carica. Come sempre, è anche il più infaticabile, l'uomo-ovunque. Tre palloni recuperati nei primi 7', tanto per dire. Fra le cose più godibili (anche dagli inglesi che apprezzano tantissimo chi le dà e le prende senza benfare), i suoi incroci «pericolosi» con Davids, altro guerriero. PIRLO 6,5. Guarda in faccia Tacchinardi ed è lui a tenere in mano il pallino nei primi 45', pilotando il Milan a ima partenza che meriterebbe qualcosa di più. là in mezzo, nella bagarre, perde qualche colpo ma non smarrisce la lucidità. Finale più che degna, comunque, per uno che sembrava avesse chiuso la stagione (per infortunio) a inizio aprile (dal 26' st Serginho 6. Due bei cross taghati, non sfruttati). SEEDORF 6,5: Conquista la sua terza Champions personale con tre maghe diverse (già in bacheca quelle con l'Ajax 1995 e con il Real 1998), impresa mai riuscita a nessuno. Si accende a intermittenza nei suoi continui pellegrinaggi da sinistra a destra e ritomo, in alternanza con Rui. Si fa soffiare qualche pallone pesante ma mette il piede in tutte le azioni più pericolose del Milan, soprattutto all7' quando da destra centra per la testa di Inzaghi che costrìnge Buffon al capolavoro. SHEVCHENKO 6,5. C'è il padre, arrivato dall'Ucraina, a mangiarselo con gli occhi in tribuna. E Andriy lo premia con una partenza degna dei suoi giomi migliori e con il rigore decisivo. Fa ammattire Monterò, che nell'uno contro imo rema che è un piacere, scatta, crossa, tira e all'8' un gol lo fa anche con un tiro secco e deviato dalla suola di Ferrara. Peccato che il signor Schraer, assistente dì Merk, veda sulla traiettoria Rui davanti a Buffon e lo consideri in posizione attiva. Poi, però, si sposta a destra forse per lasciare spazio a inserimenti che non arrivano, e contro Thuram e Ferrara trova tutto più difficile. INZAGHI 6. Ha le due semifinah incolori giocate contro l'Inter da riscattare. Nella sua ricerca firenetica del gol trova come sempre qualche fuorigioco, un bel po' di palloni persi ma anche le manone di Buffon die gh negano la goduria massima al 17' (grande incornata in tuffo, quella di Pippo) e persino un assist che all'8' Sheva trasformerebbe in oro se non ci fosse la sbandierata del guardalinee. Nella ripresa si vede solo fra il 31' (testa a lato di poco) e il 32' (bel duello con Monterò e tiro deviato in corner). Decisivo Dida al rientro dopo diciotto giorni con le sue parate nei penalty finali Rivincita di Costacurta (37 anni compiuti) che per squalifica aveva dovuto saltare la finale del 1994 Senza sbavature Maldini alla sua sesta finale Inesauribile Gattuso primo a entrare in campo anche nel riscaldamento A sprazzi Rui Costa generoso nel proporsi in quella che ha definita «la partita della mia vita» Pirlo eTacchinardi si sono fronteggiati fino a che il rossonero è rimasto in campo; ed il milanista almeno nel primo tempo ha saputo pilotare al meglio la sua squadra

Luoghi citati: Ferrara, Manchester, Ucraina