«Dimezzeremo lo stipendio a tutta la giunta» di Giampiero Maggio

«Dimezzeremo lo stipendio a tutta la giunta» «Dimezzeremo lo stipendio a tutta la giunta» Bollerò prepara la squadra del dopo Gaetano, Bertot si affida al ricorso Giampiero Maggio RIVAROLO Brucia ancora, il giorno dopo l'esito delle amministrative, la sconfitta per un pugno di voti (14) rimediata da «Riparolium», la coalizione di centro destra che candidava Fabrizio Bertot. E mentre il suo avversario e neo sindaco Carlo Bollerò ha già preso possesso di palazzo Lomellini, sede del Municipio, e prepara la squadra del dopo Gaetano, il d-day per l'esponente di An è incominciato con la preparazione del ricorso da inviare al Tar per chiedere il riconteggio delle schede. Bertot spera in un risultato clamoroso, anche se sottolinea: «Non è un attacco a Bollerò, sia chiaro. A lui auguro di governare in tutta tranquillità». Sarà, però, un governo ostaggio della decisione del tribunale quello che si prepara a varare l'uomo attorno al quale si sono coagulate le diverse anime del centro e di una sinistra che sembravano ormai chiuse ed archiviate nei cassetti della memoria. Sa, Bollerò, che non sarà un compito facile, la sensazione in casa della coalizione «Vivi Rivarolo» non è di una vittoria ma del raggiungimento dell'obiettivo minimo, la possibUità di governare. E oltre al ricorso presentato da Bertot, che ora pesa come una spada di Damocle sul capo del neo primo cittadino, ci sono i più smaliziati che dovranno essere sconfessati e che già parlano di un sindaco ostaggio di vecchi personaggi della pohtica, a cominciare dall'ex primo cittadino Domenico Rostagno, a cui è andrà il ruolo di presidente del consiglio comunale. Questioni che urtano la sensibilità del neo sindaco: «E' ora di finirla con le continue denigrazioni sulla mia Usta e su di me - taglia corto Bollerò - in maggioranza non esistono problemi, andiamo tutti d'accordo e per quanto riguarda il sottoscritto ci sono la mia storia pohtica, la mia serietà, la mia professionalità a parlare, sono un uomo che ha lasciato e dato molto alla società e non è ostaggio di nessuno». Poi aggiunge: «Il vero problema, piuttosto, è che il giorno dopo le elezioni ci troviamo a dover governare una città spaccata in tre».Poi, Bollerò, apre il capitolo ricorso. Al centro della contestazione c'è uno degli undici seggi, il quarto dove sono state contate 68 schede nulle su una media generale di 25. E' qui che lunedì pomeriggio, subito dopo lo spoglio delle schede, è scoppiato il caos. «Non parlo di malafede o di brogli - sottolinea l'esponente di Riparolium - ma di errori in buona fede. Se ci sono stati sbagli, come noi crediamo, è giusto che venga rifatto il conteggio dei voti». Bollerò rephea: «Il seggio numero 4 ha dato 279 voti a noi, 201 a Bertot; se la tendenza è questa anche per le schede annullate il distacco di 14 preferenze che ci ha dato la vittoria potrebbe essere addirittura incrementato». Polemiche a parte, il neo sindaco si è già messo al lavoro. Non ha perso neppure un minuto e ieri, alle 8,40, era già seduto al posto del suo predecessore Edoardo Gaetano, nell'ufficio al secondo piano di palazzo Lomelhni: «Quale sarà il primo passo concreto che realizzeremo? Dimezzare lo stipendio a sindaco ed assessori». Se fino a ieri il primo cittadino percepiva 2585 euro e gli assessori 516 ora dovranno accontentarsi della metà: «Siamo tutti o pensionati, o dipendenti pubblici o liberi professionisti spiega - il denaro che risparmieremo lo investiremo». E prosegue: «Abbiamo ereditato una città che ha perso 600 abitanti nel corso degli ultimi anni, frutto di un immobilismo generale e della mancanza di investimenti. I primi passi saranno dare operatività al piano regolatore, puntare su nuove attività produttive». Intanto il neo sindaco si sbilancia già sui nomi di chi comporrà la squadra di assessori: «Capasse mi ha chiesto l'incarico di relazioni pubbhche e lo accontenterò, Maero potrebbe avere il bilancio e le frazioni, Alpaton le attività produttive e l'agricoltura, Fornero o Ailluad la cultura e il volontariato, Bena lo sport, io seguirò l'urbanistica». Non è detto che non venga nominato anche uno o più assessori estemi: in questo caso verrebbe accontentato Riccardo Nicotra al quale potrebbe andare il Commercio. Carlo Bollerò Fabrizio Bertot Domenico Rostagno

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