«Pace ovunque, a partire da Cuba»

«Pace ovunque, a partire da Cuba» LE INIZIATIVE DEL SEGRETARIO REGIONALE FATTE PROPRIE DALLA QUERCIA «Pace ovunque, a partire da Cuba» Seminario dei Ds: Castro non concede il visto agli oppositori Fu un viaggio a L'Avana con William Casoni, esponente di An e vicepresidente della giunta regionale, ad attirare l'attenzione di Pietro Marcenaro sul dissenso a Cuba. Il segretario regionale dei Ds vi tornò da solo, incontrò chi predicava che «la patria est de todos» e si rivolgeva a Fidel Castro per restare «todos unidos». Ci sono anche esperienze personali dietro la scelta della Guercia dì battersi per la democrazia e il pluralismo in quella che la sinistra aveva idealizzato come «l'isola che c'è». Condanne a morte, «77 arresti di oppositori al regime»: i Ds piemontesi hanno fatto da apripista nel Paese sulla questione cubana. L11 aprile con l'ordine del giorno approvato in modo trasversale dal Consiglio regionale hanno chiesto «la fine dell'embargo democratico messo in atto dal regime autoritario contro il popolo cubano, esprimendo solidarietà a perseguitati e imprigionati per reati di opinione», sollecitando l'immediata scarcera¬ zione», e per «la fine dell'embargo Usa contro Cuba, frutto della guerra fredda». Ieri, sempre a Palazzo Lascaris, il seminario sulla situazione di Cuba e dell'America Latina. «Deve diventare imo dei punti da affrontare durante il semestre di presidenza italiano dell'Ue», ha detto l'on. Marina Sereni, responsabile per la politica estera dei Ds, invitando all'«ingerenza»: una linea di dialogo con tutti i Paesi dove si ledono diritti umani, principi democratici, «solo così si può essere alternativi al governo del mondo voluto da Bush». Marcenaro ha esortato Enzo Ghigo, come presidente dei presidenti regionali, a sollecitare una posizione comune di tutte le Regioni sul caso Cuba che «parta dalla lotta per la pace come alternativa alla guerra preventiva». Secondo il segretario Ds, le istituzioni, le associazioni di volontariato che vanno a Cuba devono chiedere la libertà per i prigionieri politici, devono andare a trovare i parenti, dare aiuti, l'Ambasciata deve invitare membri dell'opposizione a Castro. Esponenti dell'opposizione cubana invitati a partecipare al convegno dei Ds, ieri, non hanno ottenuto il permesso. Ha potuto intervenire Enrique Lopez Oliva, giornalista cubano e professore di storia delle religioni: «Sono 370 i prigionieri politici e per un gruppo importante non è mai stato fatto un processo». Il 35-4007o della popolazione è battezzata cattolica, «le Chiese possono svolgere un ruolo importante nel processo di transizione alla democrazia». Apprezzamento per il seminario da tutti i Ds, compresi gli intellettuali Gian Giacomo Migone e Gianni Vattimo che hanno però indicato l'esigenza di partire dalla critica alla politica estera degli Usa. Contrari i Comunisti Italiani, con Jacopo Venier e Luca Robetti: «Non si può parlare di Cuba senza contestualizzare quella realtà nell'America Latina e senza denunciare il ruolo degli Usa». [1. bor.J