ORGOGLIO HARDCORE

ORGOGLIO HARDCORE ORGOGLIO HARDCORE Silvio Bernelli oggi fa il copywriter, ma agli inizi degli Anni Ottanta era uno studente no future (specie se doveva essere un futuro da geometra), che pestava sul basso nelle prime hardcore band torinesi. In città c'era il deserto, o quasi, pochissimi locali dove si suonava - chi si ricorda del Fire? - e ima formidabile voglia di cambiare, seguendo i suoni e gli stili di vita dell'hardcore, del nuovo verbo punk. Bernelli stava dentro a quella storia: giovane, come giovani erano Tax, Zazzo, Marco, Orlando, Carlo, e gli altri ragazzi che si sbattevano per suonare in giro, senza sapere come sarebbe finita. Finì che diventarono i Negazione, diventarono i Declino e gli Indigesti, diventarono le band della prima grande «presa di potere» della musica torinese che dalle sale prova di periferia arrivò fino in Europa, fino in America. Poi, la corsa si interruppe. Qualcuno andò per età, qualcuno per stanchezza, qualcuno perché viene sempre il momento in cui le storie si devono chiudere. Ma Bernelli, vent'anni dopo, ha voluto raccontarle, quelle storie, in un romanzo-testimonianza che si intitola «I ragazzi del Mucchio». E' edito da Sironi, costa 11,50 euro, ha 204 pagine. In quelle 204 pagine che si leggono d'un fiato, scritte benissimo, ci sono tutte le vite di chi allora aveva vent'anni a Torino. E' un libro pieno di vite, e di vita. E di musica. E di posti e di gente che abbiamo conosciuto, e che ci portiamo dentro. E' anche un libro pieno d'orgoglio. L'orgoglio d'aver fatto la cosa giusta, nel momento giusto, perché era giusto farla. Senza stare tanto a menarsela. Venerdì 23 alle 19 Bernelli presenta «I ragazzi del Mucchio» ai Murazzi, a The Beach. La storia si riapre. Almeno nel ricordo. Perché è bello che ci sia stata. Ed era giusto raccontarla. [g.fer.] I Declino, una delle band in cui Silvio Bernelli suonava il basso

Persone citate: Bernelli, Silvio Bernelli, Sironi

Luoghi citati: America, Europa, Torino